ROCAMBOLESCA CATTURA DI UN PERICOLOSO CAPO MAFIOSO

Ognuno che abbia una coscienza desta al senso della Giustizia e della pietas, non può che essere alleggerito del fardello che una parte dell’umanità avverte a motivo di essere in condivisione di specie con un reprobo nefando del calibro di Matteo Messina Denaro – del quale si preferisce non includere effigie, a scongiurare un pur involontario omaggio! Questo individuo che non per opinione ma per resoconto di misfatti commessi, si può definire un figlio incarnato del male, ha ucciso vigliaccamente,crudelmente, ferocemente! Il suo conto con la giustizia è una lunga lista di delitti e omicidi, e il saldo si spera, non si limiterà a quello presentatogli con una tarda “cattura” che lo ha prima fatto scorazzare per tanto tempo, ponendogli il veto solo quando ormai malato terminale, a 61 anni – quasi la castrazione di un toro dopo che ha sparso il suo seme maledetto; una ben pallida nemesi che può essere un vanto per gli autori della cattura,i quali ne trarranno credenziali, coerenti fino a un certo punto;ma poi, attorno alla faccenda di cui sopra, ruotano come satelliti i perché e i dubbi.Come il tornaconto per il delinquente in una detenzione che gli porterà più utile che danno essendo egli bisognoso di cure delle quali lo Stato si incaricherà di offrirgli. Dubbi sui possibili scambi di cortesia tra Stato e mafia, mafia che arrendendo alla prigionìa la matura “primula rossa” può ottenere privilegi futuri per la giovane imprenditorìa malavitosa; del resto, lo stesso Messina Denaro non è stato esente da contatti con la politica – al governo o all’opposizione – ; secondo il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori e l’ex senatore Vincenzo Garraffa, Messina Denaro nel 1994 si diede da fare per l’elezione di Antonio D’Alì (la cui famiglia era datrice di lavoro del padre di Matteo Messina Denaro) il quale D’Alì risultò poi eletto nel collegio di Trapani e Marsala, riconfermandosi per tre volte. Lo stesso D’Alì venne nominato nel 2001 Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno,permanendo in carica fino al 2006, così avendo “Cosa Nostra” un uomo di riconoscenza e fiducia presso un sito governativo d’importanza. Le relazioni intrecciate dal “capomandamento” Matteo Messina Denaro con i mafiosi contemporanei sono nomi tristemente noti: Toto Riina – definito capo assoluto di Cosa Nostra, arrestato il 15 gennaio 1993( di cui Messina Denaro era il pupillo); Bernardo Provenzano arrestato l’ 11 aprile 2006; Giovanni Brusca soprannominato “scannacristiani”, arrestato il 20 Maggio 1996; Antonino Marotta (ex della banda di Salvatore Giuliano); si rilevano inoltre collegamenti colla banda della Magliana,con il proprietario di Valtur Carmelo Patti, e ancora: con Giuseppe Grigoli proprietario dei supermercati Despar. Corruzione e collaborazione di funzionari delle forze dell’ordine, fino al vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona.

Il 16 gennaio ultimo scorso Matteo Messina Denaro finiva (o si consegnava) nelle mani del ROS; poco tempo prima, il 5 novembre 2022 in un programma Tv di Massimo Giletti, tale Salvatore Baiardo, mafioso pentito, ebbe a dire strane cose che, neppure troppo ermeticamente potevano esserne il profetico preannuncio. Intanto, in un palazzo del Governo, il Senato della Repubblica, veniva esposta in una teca la camicia sporca di sangue del magistrato Rosario Livatino ammazzato dalla mafia il 21 settembre 1990.

Molti italiani sollevano – MOTIVATAMENTE – la questione morale sull’assistenzialismo di Stato che incide sull’economia nazionale e che indigna coloro che vantano versamenti a valere per la previdenza, piuttosto di chi riceve un trattamento senza contributi al riguardo (come i percettori del cosiddetto Reddito di Cittadinanza): la misura che fu ideata dai 5Stelle per creare un loro rimbalzo di consenso popolare, è senz’altro da criticare e cancellare così come concepita. Ma per contrasto: è morale che il demonio di Castelvetrano oggi detenuto ergastolato per stragismo, ottenga dal detentore/Stato, cure, sicurezze assistenziali, protezione,sostentamento certo, finanziato proprio da quegli stessi contribuenti che lamentano lo spreco dei loro tributi? Se l’etica garantista costituzionale impone di non “abbandonare” un Matteo Messina Denaro, arricchitosi col crimine, la morale non può neanche ammettere che incensurati cittadini italiani i quali non hanno altre risorse – perché malati,anziani o inabili all’attività lavorativa – escludendo gli scrocconi – non ricevano un aiuto per la loro sopravvivenza.

L’enfasi delle persone giuste che oggi si rallegrano per l’arresto di Matteo Messina Denaro,deve misurarsi con queste riflessioni. Perché Messina Denaro divenne il “superlatitante” d’Italia? Perché tanti e altrettanti ne hanno tratto vantaggi! Quei tanti sono mafiosi doc, mafiosi proseliti che vanno dalle più alte cariche istituzionali, fino all’umile bancarellaro della vuccirìa – colla immancabile benedizione di padri della Chiesa! Tutti sottomessi, per paura e convenienza, a “voscenza” – che sicuramente, anche da dietro le solide e vittoriose sbarre della galera,continuerà a esercitare la Sua autorità influente e malefica, fino al verdetto della scure – quello si,serio e determinante, che giustizierà don Matteo u siccu!

57 risposte a "ROCAMBOLESCA CATTURA DI UN PERICOLOSO CAPO MAFIOSO"

  1. La mafia prolifera sull’ignoranza e sulla povertà. Lo stato dovrebbe partire proprio dal lavoro eessenziale per far si che un essere umano riacquisti la propria dignità. Finchè non farà questo non ci libereremo mai dal giogo della criminalità. Ciao Mario e grazie per l’articolo ricco di ottime riflessioni

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  2. Bonjour mon AMI

    Chaque jour est un nouveau chapitre de la vie

    Il nous apporte de nouvelles énigmes à résoudre

    Vis chaque instant avec passion afin d’écrire la plus belle des histoires

    Que cette journée t’apporte le sourire et remplir ton cœur de bonheur

    Agréable journée à toi et ceux de ton entourage

    Bise AMICALE Bernard

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  3. Bonjour mon ami, amie
    Un petit texte comique pour souhaiter une bonne journée
    Tu sais qu’aujourd’hui et un autre jour
    Ta nuit de repos est finie
    Allez au boulot, le devoir t’attend
    J’aurais bien aimé être à ta table pour ((un petit café ou une tisane avec toi))
    Mais nous sommes loin de l’autre
    Mais je moi je l’offre gratuitement avec MON BONJOUR

    belle journée à toi. Ton ami du net

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  4. Caro Mario purtroppo a schifio finisce … Mi duole scriverlo ma è vero collusione concussione poca verità e il losco sepolto sottobosco. Conclusione tiramo a campa . Il dialetto mio è lo jesino ,lo chiamano vernacolo jesino forse conosci ,a me piace perché è un parlare e uno scrivere onesto . È il periodo delle Ceneri vorrei non fossero ardenti ! Il tuo articolo è onesto mi è piaciuto . Ciao un abbraccio 🌻🥀🥀🥀

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  5. Bellissimo articolo, ci sono così tante informazioni messe insieme quasi fosse il compendio di un archivio completo sull’argomento. Ottimi spunti e ahimè cocenti riflessioni. Lo Stato “democratico”, di cui purtroppo siamo cittadini, ha taciuto per 30 anni perché gli è convenuto traendo i suoi vantaggi e benefici, ora si erge a eroe, catturandolo, sempre perché conviene non farlo morire e non perdere gli stessi vantaggi e benefici, dandogli cure e un altro posto dove stare per finire la sua vita servito e riverito. Comunque grazie per aver dato voce ai sentimenti, alle riflessioni e perplessità di tutti noi cittadini italiani onesti e giusti. Buona giornata

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