LA LEVA DEL SUCCESSO

Il Sudtirolo degli austriaci corrisponde all’Alto Adige per noi italiani – punti in comune tra la “questione del Sudtirolo Alto Adige” con il Donbass russo ucraino.

Gli attentati che funestarono gli anni ’60 nel Nord Italia, per le questioni delle minoranze germanofone di Bolzano e il Sudtirolo furono di grande rilievo per la politica dell’epoca.

Le relazioni tra gli stati confinanti, Austria e Italia vennero incrinate seriamente con il consueto attribuirsi di responsabilità,anche se gli atti di terrorismo provenivano acclaratamente dai sudtirolesi. La minoranza di lingua tedesca ambiva alla separazione dall’Italia alla quale al termine della prima guerra mondiale, il 10 ottobre 1920, era stata forzatamente annessa.

Va ricordato l’impegno che assunse Aldo Moro in quel tempo, nel cercare trattative che potessero metter fine al clima terroristico,chiamando in causa l’Austria (che spalleggiava i Sudtirolesi), rafforzando i rapporti dell’Italia con la Germania Ovest (inopinatamente accusata di essere coinvolta negli attentati). L’opera di pacificazione di Aldo Moro fu coronata con l’accordo con l’Austria del 30 novembre 1969, firmato dallo stesso Aldo Moro quando questi era Ministro degli esteri.

Analogìe vi sono nel conflitto russo/ucraino: il Donbass è una regione geograficamente e storicamente appartenente all’ Ucraina Sud orientale (estesa fino alle città russe di Oblast’ e Rostov),con una popolazione a maggioranza russofona. Nel 2014 ebbero inizio scontri tra le forze separatiste ucraine sostenute dalla Russia,e le forze governative dell’Ucraina. La differenza coi fatti del Sudtirolo e l’evento bellico russo/ ucraino sta nel volume territoriale, nel numero di vittime (a controversia risolta), nel coinvolgimento internazionale.

Volodymyr Zelen’sky non ha la mia particolare simpatia; se fosse un soggetto di genere femminile, probabilmente lo paragonerei a quello sciame di arrembanti donne dell’Est Europa che senza scrupoli e senza rubli, scesero a far incetta di posizioni socioeconomiche esercitando arroganza,una presunta avvenenza e soprattutto una maestria del raggiro, tendente alla circonvenzione di soggetti anziani coi quali di genere maschile, convolarono sovente a nozze di comodo; oppure, procurandosi ascendenze presso creduloni dei due sessi infervorati da pseudo ruoli di “padre” e “madre”,quel tipo di donne si consentirono discutibili fortune.

L’onestà non deve avere un contesto per la sua messa in opera; egualmente,umanità e giustizia non possono basarsi sulle simpatie per avvenire.

Si apprende dai mass media che Zelensky svolge una frenetica attività e presenzialità, al punto da poterlo virtualmente tacciare di essere un querulo trafficone, ma egli è un capo di Stato che ha dalla sua parte una “leva” – una “leva” che pare essere ignorata da diversi fronti d’osservazione: opinionisti sulla questione slava di questo tempo, partono lancia in resta bollando pregiudizialmente coloro che dichiarano una perentoria posizione di condanna verso la Russia putiniana, rivelandosi in tal maniera un pò superficiali, dei “critica a pacchetto”; perché? Perché il bubbone da osservare con assoluta neutralità è il fatto che c’è uno Stato invasore e uno Stato invaso! Una violazione del Diritto Internazionale! La distruttività di una guerra, dissimulata fino al momento della comparsa dei cannoni, nominata “operazione speciale” con la modalità degli ipocriti. Questa è la realtà che si sono trovati in casa e combattono gli ucraini e il loro comico ambizioso e incosciente presidente Volodymyr Zelensky!

A un anno dall’inizio delle ostilità,il capo della Federazione Russa ha affermato: “Abbiamo fatto di tutto per risolvere in maniera pacifica la questione del Donbass”.

Una constatabile menzogna! Se il capo della Federazione Russa avesse fatto proposte plausibili per il disincaglio della situazione creata in Ucraina, l’ avrebbe esposta e la comunità internazionale la conoscerebbe – fosse anche un piano come lo scellerato patto Molotov/Ribbentrop; ma egli non ha intenzione di rinunciare alla “sua” Russia! Il delirio complottista, megalomane, efferato che alberga nella mente di Putin è la vera urgenza di discussione del mondo civile! E la sola risposta possibile è il sigillo d’infamità sulle sue parole! Di più: se il “numero uno” del Cremlino non sarà tolto di mezzo, con ogni probabilità il mondo assisterà per causa sua a un’ inenarrabile tragedia globale e questa volta non sarà l’innesco dato dal primo detentore di ordigni nucleari, gli Stati Uniti, al comando di Henry Truman che li fece scoppiare sopra il Giappone nel 1945.

Ecco la “leva del successo” che ha in mano Zelensky, come una “leva archimediana” sollevatrice di un giudizio incontrovertibile! Leva la cui potenza si carica al netto di pastette,inciuci, servilismi agli USA, all’ Unione Europea, alle Lobbyng – laiche e religiose!

La pistola che ha sparato il colpo mortale può avere solo un argomento di risposta: la difesa.

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51 risposte a "LA LEVA DEL SUCCESSO"

  1. Mario brutto guaio ! Come Se le vite non contassero niente … Che tipacci quelli che combinano disastri di questa portata . Hai scritto molto bene riflessioni che condivido . Ciao 🐞☮️

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    1. Si, Wayne; ho appreso nozioni dal tuo articolo,perché io non ho veduto la serie ma passate in rassegna le immagini di Venom – di eclatante mostruosità iconica, da renderle innocue e divertenti – scegliendone una per la rappresentatività del post. Ciao, buona giornata e a leggerci🖐️🖐️☺️

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    1. Infatti, sono del parere che non si deve indugiare sul negativo per quanto possibile,poiché la tal permanenza nuoce all’animo più luminoso non contaminandolo ma facendolo patire immeritatamente. Ciao cara Grazia, ottima serata anche a te!🖐️😊🌃

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  2. Sono pienamente d’accordo con quanto hai analizzato con attenzione e imparzialità. La verità è quella che hai messo in evidenza: una nazione che aggredisce e una che deve difendersi. Il resto è cecità faziosa. Grazie, Mario 🙏🤗

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