I MILLE GUASTI

Se è stato possibile che tra gli anni ’30 e ’40 accadesse una tra le più incredibili tragedie belliche per il mondo – con un proposito spintosi ben oltre lo scontro armato di nazioni in guerra,valicando ogni immaginabile ferocia e cannibalismo attuato con la persecuzione e la soppressione delle masse, con pretesti inascoltabili – ebbene se questo è avvenuto,è prevedibile che ci sia una ripetizione in termini ancor più devastanti e crudeli in questo tempo,dove già sono messi in atto incipit di una disumanità senza argini di coscienza!

Guardate coloro che hanno in mano le nazioni: com’ è dalla notte dei secoli,essi non governano le genti ma le sottomettono,in contrasto con quel che predicano su libertà e democrazia. Guerre,ritorsioni,rappresaglie non hanno obiettivi di democrazia e emancipazione – nobili principii vòlti al benessere e alla prosperità per i popoli, come si vuole far credere: sono soltanto lotte suggerite da ingordigia folle,irriducibile e alfine autodistruttiva.

Ma guardate anche: nel terzo millennio c’è qualcosa di peggio,un fattore impressionante,che coinvolge uno per uno l’ individuo e tutto il tessuto collettivo,un fenomeno poco o per niente osservato: nella malvagità “fisiologica” per l’ordine dei Primates Homo,sembra essersi inserito un DNA per il quale “uomini donne e bambini” hanno perso il cordone ombelicale con una propria sacralità; nel profilo sociale,i legami d’affetti sono in massima parte vacillati e decaduti, riconvertiti in commedie di contraffazione del sentimento; squallore e avidità,tradimento,cinismo ed efferatezza riguardano tutti i rapporti: di natura genetica, di unione, d’amicizia. Sono queste tutte estraniazioni dal bene che vanno a costituire cellule di un grande male.

Dunque,in un triste panorama totale come questo, non sperate di trovare qualcuno che desideri veramente sedare i conflitti,spegnere le malefiche fiamme devastatrici,no! Ognuno salirà su trampoli di presunzione negando di esservi salito (perché anche l’ipocrisia è immancabile componente epocale).

Benjamin Netanyahu sta portando alla rovina ulteriore la già senza pace “Terra Promessa”,con l’indolenza di Revuen Rivlin. L’iniziale sacrosanto diritto di Israele nella difesa dall’aggressione dello stato terrorista di Hamas è degenerato in un irresponsabile domino tra gli stati mediorentali,che allarga paurosamente un conflitto che aggiunto a quello russo ucraino,al “dissidio” Cina/Taiwan, assume valenze prossime alla guerra mondiale.

Il Papa, ritenuto dal cattolicesimo capo di milioni di fedeli,potrebbe esercitare un potere demografico oltre che preteso ieratico e spirituale, richiamando i fautori di distruzione in prima persona,mettendoli a un “confronto all’americana”,indicizzandoli per le loro colpe davanti all’intero globo,in una franca denuncia “paterna”, senza diplomazia,senza evitare di compromettersi per tenersi “compari tutti”,per ottenere in contraccambio non fraternità ma complicità! Per questo siamo spettatori di un pontefice che fa interventi scialbi,di nessun vigore ed efficacia, un moderatore che non fa smottamenti di “mercanti al tempio” poiché egli stesso è un mercante. Questa è libertà di essere anche vigliacchi!

(La mia opinione sulla libertà: la libertà non è un valore assoluto come la Verità o la Giustizia ma è un valore condizionale teoricamente inalienabile. Tale opinione si basa sul fatto che la libertà si può usare per compiere un’azione bella,ottima ma anche e allo stesso modo arbitrale, per un misfatto,deplorevole e orrendo).

Escludendoci dei paraocchi , lo sguardo va anche al tema dell’interruzione della gravidanza; un atto di concepimento prevede due componenti; anche nel mandare all’aria tale progetto ci si deve riferire,per responsabilità,diritti e doveri, a due persone (fermorestando il ruolo della matrice di gran lunga più coinvolgente e sommamente importante). La legge rifinisce,con l’articolo 194 del 1978, la possibile interruzione della gestazione e questo può considerarsi positivo nella prospettiva decisionale individuale; senza fare riferimento a quel che riporta Scribonio Largo su Ippocrate il quale proibisce l’aborto (diciamo quella proibizione un fondamentalismo morale poco calato nelle realtà). Resta la morale,l’etica vera e propria che dovrebbe presiedere davvero a una decisione di abortire un concepito,relegandola a stati di estrema necessità e non per premura di accoppiarsi.

Il presupposto che potrebbe risplendere come sole su tutti questi guasti è uno: la conoscenza dell’amore. Sapere cosa va dato e cosa non deve mai darsi, fare bellezza per essere belli non cosmeticamente,per finta o per fisicità, credendo nell’amare anche la propria carta igienica…