VIERNO – Sergio Bruni

Di Armando De Gregorio e Vincenzo Acampora, “Vierno” è una canzone napolitana composta nel 1945, che non teme la prospicienza di una Stagione diversa da quella che nel canto malinconico e sentimentale,si ascolta dalla fluente voce di Sergio Bruni…❤️

IL DIAVOLO DENTRO IL DIAVOLO FUORI

Non è mia intenzione infrangere fedi e speranze di alcuno. Io stesso non sono ateo.

La mitologìa secolare della binarietà male/bene ha avuto dai suoi originari autori delle determinazioni parafisiche sostanzialmente nomenclate “dio del bene” ,”dio del male”; ne derivano perciò molteplici nomi e altrettanti titoli che,senza la minima attinenza col desiderio puro di ricercare l’Ultra, vengono sfruttati esclusivamente per incutere credo, paura, obbedienza,seguacità,e dunque potere. Da qui si propagano le religioni,le quali catturano ignobilmente la natura dell’interiorità umana che dal suo principio ha sentito la superiorità delle cose e l’istinto di “guardare in su oltre il terreno”.

Il dio vaticano è chiamato Jahwe – direttamente dai primi libri della Bibbia; nei tempi attuali il Clero, loggia capeggiata dal pontefice, preferisce mettere in maggior evidenza il Cristo Gesù, più confacente a una richiesta mitezza dal popolo dei fedeli i quali devono – secondo precisi intenti – essere ammaestrati a subire uno schiaffo “porgendo l’altra guancia”; perciò è messo nelle retrovie il Dio dell’ Antico Testamento, vindice, iracondo, giustizialista; il denominatore in filigrana è il bene dato dalla relazione ottimale con dio acquisita con l’adesione alla religione (salvo poi verificare la verità che essi, i ministri del culto insegnano a pregare perché essi siano pregati e riveriti)!

Guardando la Basilica di San Pietro in Vaticano qualcuno pensa che quella sia una roccaforte dove il male non può penetrare né allignare,”Non prævalebunt”, dove il male resta fuori,combattuto e ricacciato,fuori dov’è individuato nella gente altra, non credenti, infedeli. “Extra ecclesiam nulla salus” è il principio enunciato nel III secolo d.C. da Origene e Cipriano e anche il Bergoglio ha avuto a dire di non cercare di rivolgersi a Gesù senza il tramite della Madre Chiesa! Ma questa soteriologia viene dal buon pensiero? Una postura difensiva archetipica umana vuole che il male vada sempre cercato altrove e mai in sé stessi: perché riconoscersi “malati” significherebbe spodestare il proprio io che ha bisogno dell’integrità apparente per potersi affermare soverchiando.

L’antitesi del dogma dell’infallibilità dei successori di Pietro (predicato e fatto credere alle genti raccolte sotto l’ala della più potente religione del globo, il Cattolicesimo) svelata da accadimenti disseminati nella storia e da quelli di una più recente cronaca, obbliga a distogliere recisamente lo sguardo dall’incantesimo perverso che promana da mentitori, profittatori d’ingenui e blasfemi nei riguardi di un’Entità pure sconosciuta ma avvertita (la quale inter alia, non ha proprio nulla a che vedere con quella “Entità” che opera nello Stato petrino alla stregua di Intelligence, cioè un sistema di servizi segreti, equiparabile alla CIA, all’FSB etc).

Un documento ecclesiale risalente al Concilio Ecumenico Vaticano II emanato da Sua Eminenza il Cardinale Alfredo Ottaviani segretario del Santo Uffizio, approvato personalmente da papa Giovanni XXIII nel 1962, impartisce istruzioni sul caso di un religioso che si sia reso responsabile di atti sessuali con bambini o animali: esso deve essere gestito nel massimo segreto,con una clausola di assoluta omertà sotto vincolo del giuramento, le autorità secolari e i fedeli non devono mai avere conoscenza del fatto osceno, come neppure di un delitto, pena la scomunica e la sospensione a divinis.

Il Club – o Gruppo – Bilderberg è un convegno segretissimo tra i potenti del mondo e i loro tirapiedi. Nessuno sa esattamente cosa avvenga in quegli incontri ad alto potenziale strategico politico,economico,militare; sicuramente non benigno per l’umanità: in quelle riunioni trapela, abbiano luogo rituali satanisti; nel 2018, al 66esimo raduno tenutosi in Italia, forse a causa di una fuga di notizie, vi fu la partecipazione di Pietro Parolin segretario di Stato Vaticano,in rappresentanza della Santa Sede. Agli “Uomini di buona volontà” il trarre delle conclusioni!

Difficile continuare a pensare e credere che il Diavolo si trovi fuori delle incensate mura oltretevere, nelle quali mura albergano tali oscuri e biechi personaggi…

Nota: per l’immagine di presentazione è stata usata nell’elaborazione una foto di copyright Alamy. Qualora dovessero essere avanzati diritti di riproduzione, l’editore se ne farà carico.

Oriatur Veritas – Sorga la Verità

Asserzioni come queste rese in voce e persona da Pietro Orlandi, nel programma di un’ emittente di Urbano Cairo, dovrebbero richiamare la coscienza dall’abituale residenza nel limbo,di persone comuni che,come pascolo puerile,si bendano gli occhi,si turano le orecchie,si rendono comunque permissoris di laidezze commesse da titolati di uno specioso rango solenne,che incute deferenza e timore e che ha all’interno solo peccato e vanità: sono chiamati arcivescovi, cardinali, monsignori, semplici Don e papi! Interpellandosi sull’onestà di pensiero di Mario Jorge Bergoglio, in “arte” papa Francesco I, si deve osservare: anziché darsi alla ribalta farisea – nel tentativo di coprire coll’esaltazione un collega di soglio pontificio, profferendo formule di sdegno ed esecrazione verso il familiare che cerca la verità sulla scomparsa della sorella – dovrebbe almeno avere il buon senso di tacere, rammentando un minimo di coerenza con quanto egli stesso, nel Luglio 2014, ebbe a dire pubblicamente, chiedendo il “perdono per gli abusi sessuali” perpetrati dai ministri del culto,pratici della pedofilia dilagante nel clero. Ora, chi afferma una cosa in un momento e contraddice la stessa cosa in un altro momento, può essere creduto?Difatti, il significato di tale spettacolare umiliazione è pari a zero!

Karol Wojtyla ha avuto per 27 anni le chiavi del potere temporale della Chiesa Cattolica nel mondo; le blandizie dei “papalovers” di allora si mescolano con quelle odierne (qualcuno suggerisce di aggiungere un’iperbole alla santità con l’appellativo di “Magno”).

I fatti dicono che l’uomo in bianco non ha avuto alcun merito né materiale,né tantomeno in linea con l’icona di spiritualità: si fece costruire in Castel Gandolfo una piscina per soddisfare le sue velleità di esuberante sportivo (ai bordi della quale venne ritratto a sua insaputa completamente nudo); la sua relazione ultra trentennale, iniziata nel 1973 e proseguita durante il pontificato, con una donna connazionale (sposata,per giunta),tale Anna Tereza Tymieniecka, è uno degli scandali tenuti occultati con il tappo ermetico dalla chiesa! Un “rapporto intenso” documentato da centinaia di contributi fotografici ed epistolari,tutti visionati dal giornalista Edward Stourton della BBC – come riporta la testata italiana Il Giornale del 16 febbraio 2016.

Ci sono bastanti fatti per addensare leciti e fondati dubbi sull’integrità morale di papa Giovanni Paolo II. altro che illazioni!

Foto di gruppo della famiglia Orlandi e papa Karol Wojtyla;evidente il rapporto di frequentazione .

Præterquam quod artificis opus eluit, hic locus remansit ubi se despiciendo,decipiendo, nocentem humanum sectam lædendo se obiectabat (Oltre l’opera profusa dall’artista, questo luogo è rimasto quello ove l’imperatore si sollazzava disprezzando, ingannando, nuocendo l’umano colpevole seguace). M.A.S.

L’indagine sulla sparizione di Emanuela Orlandi – Cronaca ANSA

Perché sia fatta chiarezza su cosa sia successo realmente a Emanuela Orlandi dovrà accadere un terremoto che scuoterà il Vaticano nelle sue viscere fino a farlo scomparire dal mondo fideista!

La propaganda di testate come L’Osservatore Romano, L’Avvenire, subito si stanno muovendo nel tentativo di ingarbugliare la faccenda riportando lo sdegno per le “infamità irriferibili”, quelle relate da Pietro Orlandi fratello della vittima, con frasi come: “Cercare la verità non con i si dice” . Le infezioni della Santa Sede nel caso della cittadina Emanuela Orlandi (14 gennaio 1968 – 22 giugno 1983) sono molte e tra queste ci sono quelle contratte dai rapporti colla malavita romana. Questo è testimoniato dai fatti. Il boss della banda della Magliana, Enrico De Pedis detto Renatino, alla di lui dipartita fu sepolto nella Basilica di S.Apollinare: è un “si dice” o è certo che tale tumulazione sia stata concessa al malvivente per uno scambio di favori terribili? La pedofilia assodata nel clero, per il quale fatto lo stesso Francesco I è stato costretto a “chiedere perdono”, è un “si dice”? Pochi giorni dopo la scomparsa della giovane vaticana, il papa prese l’iniziativa di rivolgersi “ai responsabili”, quando ancora non era chiaro se la ragazza si fosse allontanata deliberatamente: come poteva affermare egli che c’erano dei “responsabili”?

I dettagli che mancano alla completezza del quadro non affievoliscono gli elementi portanti, pendenti come materia purulenta sulla gerarchia petrina, a incominciare dal vertice e cioè dalla figura di papa Giovanni Paolo II, al secolo Carol Wojtyla, e di seguito sui suoi sottoposti come il cardinale Ugo Poletti – defunto, Agostino Casaroli, cardinale e segretario di Stato – defunto, Paul Casimir Marcinkus (presidente dell’ istituto per le opere della religione detto “il banchiere di Dio”, coinvolto in uno scandalo clamoroso – defunto), Domenico Giani (comandante della gendarmeria vaticana), l’arcivescovo Giovanni Battista Re (allora sostituto per gli affari generali della segreteria di Stato), l’ex segretario di Wojtyla, Stanislaw Dziwisz, che lancia anatemi a Pietro Orlandi con intenzioni intimidatorie e deterrenti; Giuseppe Pignatone,che nel ruolo di Procuratore capo di Roma,decise l’archiviazione del caso Orlandi. Personaggi equivoci presenti o trapassati che hanno cercato e cercano di occultare lordure e delitti commessi tra le mura leonine.

Deduzioni e ipotesi.

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori – l’altra ragazza scomparsa contemporaneamente – erano entrate nelle mire vogliose di Wojtyla, forse già coinvolte materialmente negli approcci; lo svago del 63enne convalescente energumeno “vicario di Cristo” provato dall’attentato del 1981, divenne pericoloso a parere dei consiglieri di corte,i quali dovevano salvare a tutti i costi la facciata mistica e irreprensibile della Chiesa universale, eliminando possibili, azzardate confessioni delle due ragazzine; in osservanza beffarda dell’articolo 18 della Costituzione del IV concilio lateranense “De iudicio sanguinis et duelli interdicto” (il divieto agli ecclesiastici di spargere sangue), l’incarico a dei criminali laici professionisti era la soluzione. Ecco l’entrata in scena del De Pedis e dei suoi “operai”, la proposta fatta da un tizio alla figlia di Ercole Orlandi di guadagnare con Avon – riferita in una telefonata alla sorella da Emanuela lo stesso giorno in cui essa sparì; il rapimento, il soggiorno in Inghilterra della Orlandi – della cui permanenza risultano gli stanziamenti vaticani in un elenco spese nominativo, eppoi…”Emanuela sta in cielo” – come insipidamente ebbe a dire poco tempo fa Bergoglio.

C’è da chiedersi quanto valga la vita di Pietro Orlandi, oggetto di enorme fastidio per tutto il Vaticano! L’uomo corre seri pericoli non solo d’integrità veridica ma anche fisica: avere come nemico il “Santo Uffizio” è oggi come lo è stato ai tempi di Giordano Bruno, una tenzone con Lucifero (apparenza di luce che acceca per nascondere tradimento e opere oscure)! Il Signore Supremo e Benigno sconvolga i piani del male e tutti i suoi fautori.

In seguito, un articolo pubblicato di recente dall’agenzia di stampa ANSA.

«L’indagine sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, i dubbi su Wojtyla. Il fratello Pietro in Vaticano afferma: ‘Ho visto volontà di far chiarezza e di non fare sconti’. CITTÀ DEL VATICANO 12 aprile 2023. Dopo il confronto di oltre ben otto ore tra Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, e il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, non si può certo escludere che l’inchiesta aperta alla fine del 2022 in Vaticano sulla misteriosa scomparsa il 22 giugno di 40 anni fa della quindicenne figlia di un commesso della Prefettura della Casa pontificia possa fare passi avanti finora anche imprevisti. “Ho percepito la volontà di fare chiarezza.   Orlandi deposita memoria. Legale: “Dossier saltino fuori” Lo stesso Diddi mi ha detto: ‘io ho avuto mandato dal segretario di Stato e da papa Francesco di fare chiarezza al 100%, di indagare a 360 gradi e non fare sconti a nessuno, dalla base al vertice’, e quello per me già è una cosa positiva”. Depositando la sua memoria, Pietro ha potuto far inglobare negli atti dell’inchiesta le acquisizioni delle indagini private promosse dalla famiglia insieme all’avvocato Laura Sgrò, oltre a quelle già inoltrate tramite le precedenti varie denunce che hanno contribuito alla clamorosa apertura del fascicolo d’Oltretevere. Caso Orlandi, il fratello Pietro: ‘Trovata disponibilita’ a fare chiarezza’   “Certo, tu ci hai aperto dei mondi nuovi con le cose che ci racconti”, gli ha detto chiaramente Diddi, oltre al fatto che “non ci saranno intoccabili”. Tra i “nomi eccellenti” fatti dal fratello di Emanuela al magistrato, quello del cardinale Giovanni Battista Re, attuale decano del Collegio cardinalizio e all’epoca della scomparsa della quindicenne cittadina vaticana sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato. “Non sto bene di salute e non voglio dare interviste”, ha risposto oggi Re all’ANSA che gli chiedeva commenti. Ma le questioni aperte su quello che resta uno dei maggiori misteri della storia italiana e vaticana sono molte. Tra le documentazioni prodotte da Orlandi, i quattro fogli di una chat, risalente ai primi anni del pontificato di Francesco, in cui si parla del caso di Emanuela. Tra gli interlocutori di questa chat ci sarebbe il cardinale Santos Abril y Castellò, presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior e arciprete emerito della basilica papale di Santa Maria Maggiore. In un’ulteriore documentazione si parla della permanenza di Emanuela in Inghilterra, ha riferito l’avvocata Sgrò, spiegando comunque che “va analizzata, anche per capire se è attendibile”. Orlandi deposita memoria. Legale: ‘Dossier saltino fuori’ Pietro Orlandi e la sua legale sono tornati poi a chiedere che vengano ascoltati alcuni testimoni dell’epoca tra i quali appunto il card. Re, il card. Leonardo Sandri, il card. Stanislaw Dziwisz, che è stato il segretario storico di Giovanni Paolo II, mons. Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI e l’ex comandante della Gendarmeria Domenico Giani. Un aspetto sollevato è particolarmente spinoso. “Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case…”, è la frase-shock pronunciata ieri sera da Orlandi a DiMartedì con la quale ha ribadito i suoi sospetti sul Papa polacco, fatto santo il 27 aprile 2014, e in genere sulla pedofilia in Vaticano durante il suo pontificato. Orlandi ha detto tra l’altro: “sono convinto che Giovanni Paolo II, Ratzinger e Francesco siano a conoscenza di quello che è avvenuto”. Ha fatto quindi ascoltare un audio da lui consegnato al magistrato vaticano, in cui a parlare sarebbe un uomo vicino alla banda della Magliana: “Papa Giovanni Paolo II se le portava in Vaticano quelle, era una situazione insostenibile. E così il segretario di Stato a un certo punto è intervenuto decidendo di toglierle di mezzo. E si è rivolto a persone dell’ambiente carcerario”. AGENZIA ANSA DAGLI ARCHIVI ANSA, la prima notizia sulla scomparsa di Emanuela Orlandi il 24 giugno 1983 – Cronaca (ANSA) Orlandi ha così ribadito quanto già detto nella precedente puntata della trasmissione di Giovanni Floris, lo scorso 4 aprile: “Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell’abuso sia stato organizzato. È stata portata da qualcuno per creare l’oggetto del ricatto e siccome il Vaticano da quarant’anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità… Certo, se nel ’93 si parlava normalmente della pedofilia dei cardinali come se fosse una cosa normale e accettata, uno può pure pensare che la pedofilia sia anche più su di quei cardinali”. Pietro dice di avere esposto questo pensiero “qualche giorno fa ad un vescovo”, il quale avrebbe commentato: “beh, probabilmente…”. “Forse non ha capito, se parlo di qualcuno più su dei cardinali mi riferisco a Wojtyla”, ha ribattuto. “Probabile”, è stata la risposta” ».

Del dare e dell’avere

L’illusionista ama la sua illusione ed è prodigo contento nell’offrirla a un altro. Ma se un altro darà all’illusionista la sua personale illusione, l’illusionista capirà che la sua illusione è felicità.

M.A.S.

Johann Sebastian Bach, Aria sulla quarta corda (1721/23 c.a) – esecuzione: The Swingle Singers.

RIFLESSIONI SULLE NARRAZIONI DELLA SACRA BIBBIA – FINO ALL’ODIERNO

Questo mio articolo edito il 3 giugno 2020, è sparito, per cause indipendenti dalla mia volontà. Forse ciò è da addebitarsi alla “gran cura” che gli “ingegneri della felicità” profondono alla loro creatura – la piattaforma WordPress o Jet pack come (con il solo risultato di fare confusione) sembra anche si intitoli.

Più che altro per non lasciare orfani alcuni commenti posti, riassumo in sintesi quel che nel testo originario osservavo con sincero interrogativo non dissacrante: le dicotomie che credo di avere colto nella Bibbia: un amalgama incompatibile tra il Bene supremo e le azioni che lo contraddicono. Un esempio su tutti, è l’ordine dato da Jahvè ad Abraham di uccidere il proprio figlio Isaac. Il Bene può dunque rendersi Male fino all’estremo atto che è quaggiù quello di togliere la vita a qualcuno? O forse la Sacra Scrittura che viene pórta è frutto di una consumata arte dell’imbroglio,ad opera di coloro che dall’imbroglio traggono linfa per esistere – come la seguacità di popoli appecoronati in ogni epoca?

Oggi episodi come quello narrato in Genesi 22,1 – 18 (e molti altri contenuti nella Sacra Scrittura), sono poco citati, sono argomentati, interpretati, ragionati dalla Chiesa Cattolica, come un avvocato fa col codice per salvare un omicida; ma si può dire che l’aggiramento è peggiore del racconto stesso perché vi è l’ipocrisia che annega la verità per salvare una religione fatta di bieche bugie e inconfessabili interessi; a tal punto, non si può credere che da questo manto orante ed errante possa impetrarsi un perdono per l’essere umano, per il quale è molto meglio chiederlo al Dio buono senza oscuri autoinsigniti mediatori…

I progressisti e la pania destinata al popolo

“Popolo – Latino, populus, moltitudine di persone congregate”.

Ellly Schlein – segretario in carica del Partito Democratico

Sono definiti Progressisti quei partiti che ideologicamente si collocano a Sinistra. Nel Regno Unito si chiamano Laburisti e si contrappongono ai Conservatori, che stanno a Destra. Da una rapida equazione, progressista è uguale a comunista. Oggi però nessun partito accreditato e aspirante alle vette governative,si fa chiamare comunista come in passato (la stessa cosa,è d’uopo dirlo, è per gli opposti, che non si chiamano fascisti). Un eufemismo pensato per non rivangare spiacevolezze, ricordi ingombranti, dall’una e dall’altra parte. Ma le realtà storiche non s’ingannano e le differenze col passato stanno quasi sempre nel peggio. Se si va a fare un confronto con i “rossi” del secolo scorso (come nel romanzato del Guareschi era per esempio, il Peppone,comunista della bassa emiliana),vedremo uomini piantati crudamente nell’idea proletaria, in una lotta senza esclusione di colpi,pletorici e cialtroni ma con una morale di coerenza e onestà che salvava la credibilità umana. A uno di quei “senzadio” non sarebbe mai venuto a mente di “affittare un utero” per togliersi il capriccio di essere genitore. Nei clubs di sinistra d’oggi è coniata l’espressione “genitore 1 e genitore 2”, che corrisponde a persone connotate arrogantemente da gusti e pratiche omosessuali e lungi dal sacrificare l’egoismo di una maternità e una paternità.

Un argomentare efficace del tema “figli ai gay e alle lesbiche” dovrebbe vertere sulla condizione psicologica del futuro terzo: il figlio per l’appunto. Alcuni, laici e di religioni diverse, si pongono dilemmi sul battesimo liturgico propinato ai neonati, immaginando un disagio di contrasto alla volontà e alla libertà soggettiva di questi una volta adulti; un uomo,una donna figlio/figlia di due donne o di due uomini,non potrebbe avere sconvolto l’equilibrio mentale e la vita sociale, a causa della sua famiglia omogenitoriale innaturale e venire deriso e “bullizzato” ? Ma questo diritto del bambino non viene minimamente sfiorato nei progetti dei segretari che si alternano sulla seduta direzionale dei partiti! perché? Un motivo su tutti è che i consensi elettorali dei figli sono ben più lontani da quelli dei formatori di famiglie arcobaleno che possono essere al presente in punto di dare! La pania (un impasto utilizzato per la cattura dei poveri volatili) serve a invischiare così questi necessari “datori di lavoro”.

Un popolo regge un governo quando un governo lusinga il popolo concedendogli i vizi che brama. (M.A.S.) .

APPENDICE.

Per la credibilità di chi espone inverecondo le proprie mutande sporche al pubblico annusamento, dovremmo incomodare la nostra attenzione?

Ci sono realtà che sgusciano via per la loro inconsistenza irritante,come i LGBT che protestano perché “non vogliono farsi mancare niente” – c’è un modo per vivere una “diversità” sessuale con moralità, coscienza e rispetto: per sé, per il prossimo; rispetto che manca per la vita, in essere o richiamata con pratiche estremamente discutibili e oscene, come quelle approvate da un utilitaristico progressismo.

l popoli sono sempre stati incornati da qualcuno che li sovrasta per un potere infame: almeno non abbia luogo che essi s’incornino da soli, chiudendosi alla capacità del loro ragionamento pensante.

Tanto poi ognuno vorrà dire la sua

Tanto poi ognuno vorrà dire la sua opinione e dare una sua idea – come è giusto che sia!

Quanto a incontrare l’irta verità/realtà sulla questione della migrazione incontrollabile che si tramanda sin dallo scorso secolo a questo XXIesimo,sarà arduo e scontato confronto.

Un commercio nel quale la merce si offre restandone vittima.Questa è la migrazione che riempie le cronache di cui fruttano le testate giornalistiche, di fama e non.

La risoluzione che va oltre le assertività più o meno speciose, è stroncare la domanda e l’offerta di questo commercio immondo, decadente per ogni umana società. “Stroncare” significa molte azioni che devono essere messe all’opera, tralasciando i riferimenti poetici nostalgici su chi ricorda “la valigia di cartone” che accompagnava un certo ceto d’italiani che andava in America, o in altri paesi, che AVEVANO BISOGNO di manovalanza, di persone; persone per le quali valeva il concetto di lasciare la terra natìa, attraversare il mare, con tutti i disagi e i pericoli connessi, che corrispondevano il biglietto di viaggio a bordo di transatlantici ove comunque vigevano aspetti minimi di legalità,persone la cui traslazione e sacrificio AVEVA UN SENSO! Nel caso dei barconisti e dei migranti che a loro si rivolgono PAGANDO magari tutte le loro risorse economiche, questo concetto è del tutto assente! Bisogna “evangelizzare” in comunione di intenti nazionali, le genti ignare che aleatorie, si compromettono di complicità cogli speculatori di ogni livello e in molti rivoli (inclusi quegli imprenditori che ottengono l’appalto per costruire i “centri d’accoglienza!),i quali baluginano nell’immaginario semplice e plasmabile di coloro che vogliono “salvare” la propria vita, un futuro inesistente; molti umanisti tra il popolo, non si rendono conto che disquisendo su un sentimento di pietà, si affiancano inesorabilmente a sordidi simili che nulla con la pietà hanno in comune! Non è che “andremo noi a pigliarli” come goffamente è uscito dire a Piantedosi, cercando di riparare a una precedente asserzione ritenuta impopolare;

quando accenno a un’ “evangelizzazione”, intendo tirare per le gonne anche i preti, i clerici religiosi che, come hanno reso nei tempi e rendono famosi i loro sforzi nelle lande del terzo mondo, per attuare la civilizzazione cristiana, chiedendo oggi per questo l’otto per mille e anche di più, ossia, per imparare un catechismo che renda più larghe le mani adunche della Santa Chiesa, allo stesso modo potrebbero insegnare agli indigeni a combattere meglio la difficile impresa di vivere in tutte le circostanze, in tutte le latitudini e lungo ogni longitudine! Nessuno che abbia un potere nell’ambito sociale e politico è esonerato e affrancato dalle pesantissime responsabilità in questa storia allucinante e miserrima, tra questi l’inutile e ambigua Commissione Europea dal grembo pieno di infezioni che si riversano sulle genti valvassine cui intende a sua discrezione, dare a mangiare ributtanti pasti, metaforici e materiali: come ragni,grilli,scarafaggi solo per un occulto inconfessabile interesse; ma i patti sottoscritti lo impongono democraticamente! E un pò per indolenza, un pò per adesione a un inopinato “progressismo”, i “tonni” vanno alla mattanza degli improbi piscatores…

Soltanto passata da Sanremo

Musicale,con un testo significativo,il brano dei Depeche Mode è un paradigma del cantato e suonato magnifico che può rimanere “nella mente e nel cuore”!

GHOSTS AGAIN

– Martin Gore, Richard Butler –

“Emozioni inutili

Significati spezzati, il tempo fugge via.

Vediamo cosa porta con sé.

Saluti, addii, mille mezzanotte

persi in canzoni notturne

senza sonno, il cielo sogna pensieri sciocchi, amici miei sappiamo che diventeremo fantasmi ancora una volta!

La domenica brilla riflessi d’argento, ore leggere tutti i miei fiori,

un posto per nascondere le lacrime che hai pianto.

Tutti dicono addio.

La fede dorme.

Amanti, alla fine sussurriamo che diventeremo fantasmi

ancora una volta”!

LA LEVA DEL SUCCESSO

Il Sudtirolo degli austriaci corrisponde all’Alto Adige per noi italiani – punti in comune tra la “questione del Sudtirolo Alto Adige” con il Donbass russo ucraino.

Gli attentati che funestarono gli anni ’60 nel Nord Italia, per le questioni delle minoranze germanofone di Bolzano e il Sudtirolo furono di grande rilievo per la politica dell’epoca.

Le relazioni tra gli stati confinanti, Austria e Italia vennero incrinate seriamente con il consueto attribuirsi di responsabilità,anche se gli atti di terrorismo provenivano acclaratamente dai sudtirolesi. La minoranza di lingua tedesca ambiva alla separazione dall’Italia alla quale al termine della prima guerra mondiale, il 10 ottobre 1920, era stata forzatamente annessa.

Va ricordato l’impegno che assunse Aldo Moro in quel tempo, nel cercare trattative che potessero metter fine al clima terroristico,chiamando in causa l’Austria (che spalleggiava i Sudtirolesi), rafforzando i rapporti dell’Italia con la Germania Ovest (inopinatamente accusata di essere coinvolta negli attentati). L’opera di pacificazione di Aldo Moro fu coronata con l’accordo con l’Austria del 30 novembre 1969, firmato dallo stesso Aldo Moro quando questi era Ministro degli esteri.

Analogìe vi sono nel conflitto russo/ucraino: il Donbass è una regione geograficamente e storicamente appartenente all’ Ucraina Sud orientale (estesa fino alle città russe di Oblast’ e Rostov),con una popolazione a maggioranza russofona. Nel 2014 ebbero inizio scontri tra le forze separatiste ucraine sostenute dalla Russia,e le forze governative dell’Ucraina. La differenza coi fatti del Sudtirolo e l’evento bellico russo/ ucraino sta nel volume territoriale, nel numero di vittime (a controversia risolta), nel coinvolgimento internazionale.

Volodymyr Zelen’sky non ha la mia particolare simpatia; se fosse un soggetto di genere femminile, probabilmente lo paragonerei a quello sciame di arrembanti donne dell’Est Europa che senza scrupoli e senza rubli, scesero a far incetta di posizioni socioeconomiche esercitando arroganza,una presunta avvenenza e soprattutto una maestria del raggiro, tendente alla circonvenzione di soggetti anziani coi quali di genere maschile, convolarono sovente a nozze di comodo; oppure, procurandosi ascendenze presso creduloni dei due sessi infervorati da pseudo ruoli di “padre” e “madre”,quel tipo di donne si consentirono discutibili fortune.

L’onestà non deve avere un contesto per la sua messa in opera; egualmente,umanità e giustizia non possono basarsi sulle simpatie per avvenire.

Si apprende dai mass media che Zelensky svolge una frenetica attività e presenzialità, al punto da poterlo virtualmente tacciare di essere un querulo trafficone, ma egli è un capo di Stato che ha dalla sua parte una “leva” – una “leva” che pare essere ignorata da diversi fronti d’osservazione: opinionisti sulla questione slava di questo tempo, partono lancia in resta bollando pregiudizialmente coloro che dichiarano una perentoria posizione di condanna verso la Russia putiniana, rivelandosi in tal maniera un pò superficiali, dei “critica a pacchetto”; perché? Perché il bubbone da osservare con assoluta neutralità è il fatto che c’è uno Stato invasore e uno Stato invaso! Una violazione del Diritto Internazionale! La distruttività di una guerra, dissimulata fino al momento della comparsa dei cannoni, nominata “operazione speciale” con la modalità degli ipocriti. Questa è la realtà che si sono trovati in casa e combattono gli ucraini e il loro comico ambizioso e incosciente presidente Volodymyr Zelensky!

A un anno dall’inizio delle ostilità,il capo della Federazione Russa ha affermato: “Abbiamo fatto di tutto per risolvere in maniera pacifica la questione del Donbass”.

Una constatabile menzogna! Se il capo della Federazione Russa avesse fatto proposte plausibili per il disincaglio della situazione creata in Ucraina, l’ avrebbe esposta e la comunità internazionale la conoscerebbe – fosse anche un piano come lo scellerato patto Molotov/Ribbentrop; ma egli non ha intenzione di rinunciare alla “sua” Russia! Il delirio complottista, megalomane, efferato che alberga nella mente di Putin è la vera urgenza di discussione del mondo civile! E la sola risposta possibile è il sigillo d’infamità sulle sue parole! Di più: se il “numero uno” del Cremlino non sarà tolto di mezzo, con ogni probabilità il mondo assisterà per causa sua a un’ inenarrabile tragedia globale e questa volta non sarà l’innesco dato dal primo detentore di ordigni nucleari, gli Stati Uniti, al comando di Henry Truman che li fece scoppiare sopra il Giappone nel 1945.

Ecco la “leva del successo” che ha in mano Zelensky, come una “leva archimediana” sollevatrice di un giudizio incontrovertibile! Leva la cui potenza si carica al netto di pastette,inciuci, servilismi agli USA, all’ Unione Europea, alle Lobbyng – laiche e religiose!

La pistola che ha sparato il colpo mortale può avere solo un argomento di risposta: la difesa.

ROCAMBOLESCA CATTURA DI UN PERICOLOSO CAPO MAFIOSO

Ognuno che abbia una coscienza desta al senso della Giustizia e della pietas, non può che essere alleggerito del fardello che una parte dell’umanità avverte a motivo di essere in condivisione di specie con un reprobo nefando del calibro di Matteo Messina Denaro – del quale si preferisce non includere effigie, a scongiurare un pur involontario omaggio! Questo individuo che non per opinione ma per resoconto di misfatti commessi, si può definire un figlio incarnato del male, ha ucciso vigliaccamente,crudelmente, ferocemente! Il suo conto con la giustizia è una lunga lista di delitti e omicidi, e il saldo si spera, non si limiterà a quello presentatogli con una tarda “cattura” che lo ha prima fatto scorazzare per tanto tempo, ponendogli il veto solo quando ormai malato terminale, a 61 anni – quasi la castrazione di un toro dopo che ha sparso il suo seme maledetto; una ben pallida nemesi che può essere un vanto per gli autori della cattura,i quali ne trarranno credenziali, coerenti fino a un certo punto;ma poi, attorno alla faccenda di cui sopra, ruotano come satelliti i perché e i dubbi.Come il tornaconto per il delinquente in una detenzione che gli porterà più utile che danno essendo egli bisognoso di cure delle quali lo Stato si incaricherà di offrirgli. Dubbi sui possibili scambi di cortesia tra Stato e mafia, mafia che arrendendo alla prigionìa la matura “primula rossa” può ottenere privilegi futuri per la giovane imprenditorìa malavitosa; del resto, lo stesso Messina Denaro non è stato esente da contatti con la politica – al governo o all’opposizione – ; secondo il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori e l’ex senatore Vincenzo Garraffa, Messina Denaro nel 1994 si diede da fare per l’elezione di Antonio D’Alì (la cui famiglia era datrice di lavoro del padre di Matteo Messina Denaro) il quale D’Alì risultò poi eletto nel collegio di Trapani e Marsala, riconfermandosi per tre volte. Lo stesso D’Alì venne nominato nel 2001 Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno,permanendo in carica fino al 2006, così avendo “Cosa Nostra” un uomo di riconoscenza e fiducia presso un sito governativo d’importanza. Le relazioni intrecciate dal “capomandamento” Matteo Messina Denaro con i mafiosi contemporanei sono nomi tristemente noti: Toto Riina – definito capo assoluto di Cosa Nostra, arrestato il 15 gennaio 1993( di cui Messina Denaro era il pupillo); Bernardo Provenzano arrestato l’ 11 aprile 2006; Giovanni Brusca soprannominato “scannacristiani”, arrestato il 20 Maggio 1996; Antonino Marotta (ex della banda di Salvatore Giuliano); si rilevano inoltre collegamenti colla banda della Magliana,con il proprietario di Valtur Carmelo Patti, e ancora: con Giuseppe Grigoli proprietario dei supermercati Despar. Corruzione e collaborazione di funzionari delle forze dell’ordine, fino al vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona.

Il 16 gennaio ultimo scorso Matteo Messina Denaro finiva (o si consegnava) nelle mani del ROS; poco tempo prima, il 5 novembre 2022 in un programma Tv di Massimo Giletti, tale Salvatore Baiardo, mafioso pentito, ebbe a dire strane cose che, neppure troppo ermeticamente potevano esserne il profetico preannuncio. Intanto, in un palazzo del Governo, il Senato della Repubblica, veniva esposta in una teca la camicia sporca di sangue del magistrato Rosario Livatino ammazzato dalla mafia il 21 settembre 1990.

Molti italiani sollevano – MOTIVATAMENTE – la questione morale sull’assistenzialismo di Stato che incide sull’economia nazionale e che indigna coloro che vantano versamenti a valere per la previdenza, piuttosto di chi riceve un trattamento senza contributi al riguardo (come i percettori del cosiddetto Reddito di Cittadinanza): la misura che fu ideata dai 5Stelle per creare un loro rimbalzo di consenso popolare, è senz’altro da criticare e cancellare così come concepita. Ma per contrasto: è morale che il demonio di Castelvetrano oggi detenuto ergastolato per stragismo, ottenga dal detentore/Stato, cure, sicurezze assistenziali, protezione,sostentamento certo, finanziato proprio da quegli stessi contribuenti che lamentano lo spreco dei loro tributi? Se l’etica garantista costituzionale impone di non “abbandonare” un Matteo Messina Denaro, arricchitosi col crimine, la morale non può neanche ammettere che incensurati cittadini italiani i quali non hanno altre risorse – perché malati,anziani o inabili all’attività lavorativa – escludendo gli scrocconi – non ricevano un aiuto per la loro sopravvivenza.

L’enfasi delle persone giuste che oggi si rallegrano per l’arresto di Matteo Messina Denaro,deve misurarsi con queste riflessioni. Perché Messina Denaro divenne il “superlatitante” d’Italia? Perché tanti e altrettanti ne hanno tratto vantaggi! Quei tanti sono mafiosi doc, mafiosi proseliti che vanno dalle più alte cariche istituzionali, fino all’umile bancarellaro della vuccirìa – colla immancabile benedizione di padri della Chiesa! Tutti sottomessi, per paura e convenienza, a “voscenza” – che sicuramente, anche da dietro le solide e vittoriose sbarre della galera,continuerà a esercitare la Sua autorità influente e malefica, fino al verdetto della scure – quello si,serio e determinante, che giustizierà don Matteo u siccu!

Santo Natale Anno Vecchio Anno Nuovo

Sovrastrutturate come si sa, da molte attività che nulla hanno a che fare con il sentimento, la poesia, la spiritualità, le solennità di fine anno sono un groviglio di fogli scritti più o meno consapevolmente, più o meno piacevolmente ma senza dubbio contenenti un’importanza singolare unica e irripetibile. Senza incatenare il pensiero su quel che è meglio e quel che è peggio, noi che persistiamo a scoprire le albe lo possiamo dire, a quel tratto di tempo consumato, lo possiamo dire magari con gocce trattenute – ciascuno per un suo motivo, per una sua emozione, per un’attesa rimproverata dal raziocinio ma forse mai possibile a estinguersi, lo possiamo dire: “You Are So Beautiful”!

Natale MMXXII 🎄⛄🎁 M.A.S.

LA DEMOCRAZIA VIVE QUANDO NON È DALLA PARTE DI QUALCUNO

Ho letto da più fonti di un emendamento contenuto nella Legge di Bilancio 2023 secondo cui ci sarebbe la libertà di aprire il fuoco – di sparare! – agli animali selvatici che stanziano nelle città! Il Governo deve chiarire subito e senza mezzi termini la autenticità di questa notizia! Ciò servirà a capire come ragiona il presidente del consiglio dei ministri MELONI GIORGIA!

Solamente degli irresponsabili possono emanare un regolamento che CONSENTE l’uso di armi per abbattere la selvaggina nei luoghi urbani! A parte l’atto cruento di per sé OSCENO, che la sicurezza pubblica venga ad essere messa in pericolo per legislazione è motivo per una guerra civile! Lollobrigida & C non hanno avuto questo permesso dagli elettori. Che poi tra quelli che hanno votato possano esserci dei “cacciatori” frega un cazzo!

Il Governo non può armare la mano né di cacciatori né di criminali che possono trarre spunti da una simile Legge con conseguenze immaginabili!

Il problema dei cinghiali si può risolvere mediante la cattura e una destinazione un pò meno crudele di quella di essere ammazzati per strada – come meriterebbero certi delinquenti…

Nato a Stone Town,Tanzania, il 5 settembre 1946 e morto a Kesington,Londra, il 24 novembre 1991, Freddie Mercury è stato un’esplosione stellare; c’era tanta vita in lui che la vita stessa non ha potuto contenerla.

M.A.S.

È LA PIOGGIA CHE VA

Scritta da Bob Lind, è una canzone del 1966, interpretata dal complesso The Rokes che aveva per frontman Shel Shapiro. Sopravvissuta allo staccio del tempo, è un brano che contiene lo spirito necessario per guardare il mondo e l’esistenza con positività.

LA CACCIATA DAL BORDELLO

ENRICO MONTESANO artista

Si sa, fare riferimenti all’era fascista è considerato un reato. Reato per chi e cosa? Per lo Stato che è vigente, per la Costituzione che ne elenca le regole. La storia del ventennio in cui governò Benito Mussolini è abbastanza nota a tutti,dalla “marcia su Roma” a seguire.

I rilievi che si possono fare senza pendere né da una parte né dall’altra,in un’autentica neutralità, sono moltissimi: l’era fascista è stata un contenitore di sventatezze ed errori madornali, posti accanto a eventi di irremovibile utilità per la gente italiana: la bonifica dell’agro pontino, il Palazzo di giustizia a Milano, il ponte Flaminio a Roma,il ponte della libertà a Venezia (già ponte littorio), il ponte della vittoria di Verona,la fondazione di città come Aprilia nel Lazio,sono architetture rimaste solide nel tempo, storiche realtà che hanno il diritto alla menzione, come le svariate forme assistenziali offerte al popolo di allora; tutto ciò che per sanità coscienziale va messo insieme all’ “oro alla patria”, al “libro e moschetto”, alle “leggi razziali”, alle megalomanie del maestro di Predappio, fino alla ferale alleanza con Adolf Hitler.

Ma il fascismo è al giorno d’oggi,una grande risorsa per coloro che spesso a corto di creatività e altre doti, ne usufruiscono per i loro affari: i cineasti ne hanno fatto un filone prolifico più che il Western; i programmisti televisivi infarciscono il palinsesto con documentari a rotazione incessante su Mussolini e la sua creatura; e la politica che non avrebbe altri argomenti dei quali corroborarsi se non facesse assiduamente il confronto della sua democrazia profferta contro un “regìme nero”.

Enrico Montesano, notissimo attore poliedrico,cabarettista,(con un glissato trascorso in politica, nel Partito Socialista Italiano – 1975/1991 e nel Partito Democratico della Sinistra – 1991/1996), è stato espulso, cacciato dallo spettacolo di gara danzante “Ballando con le stelle”, per avere indossato in sala prove una maglietta nera con il motto in idioma Latino – coniato da Gabriele D’Annunzio – “Memento Audere Semper”, che connotava la flottiglia d’assalto della marina militare italiana negli anni del potere littorio (in sigla X MAS, la stessa con la quale si indica il S. Natale). La Rai ha prontamente accolto la denuncia dell’illecito abbigliamento di Enrico Montesano fatta da un personaggio infestante le orecchie quanto a insipienza, impertinenza e arroganza, Selvaggia Lucarelli, la quale svolge il ruolo di giudice a “Ballando con le stelle”,col compiacimento di Milly Carlucci, Ballandi production e il direttore LGBT di Rai 1 Stefano Coletta.

Questo articolo si basa e fustiga una morale senza bussola! Se fa scandalo una maglia che può ledere la memoria dei morti, non c’è alcun conto di rispetto per coloro che,da vivi, possono ricevere molestia per le maligne proposte persuasive, ammannite a ritenuti zombi dall’ente televisivo di Stato (glorificato da labbra in conflitto d’interessi come quelle della conduttrice e direttrice artistica Milly Carlucci); molestie da cosa? Dai continui ossessivi messaggi sui nuovi orizzonti della sessualità,per esempio!

La sensibilità che non sia solo speciosa può essere scossa anche da ciò a cui si DEVE rispetto ma NON visione e condivisione!

Un parametro interessante inoltre è questo: perché il “sentimento popolare” dovrebbe rivoltarsi all’ostensione di insegne “che rimembrano un passato” e restare impassibili invece dinanzi a un vessillo dell’ ANPI? Il partigianato paramilitare operante in tutta Italia dal 1943 al 1945 commise, in venti mesi, atrocità e crudeltà, nefandezze verso innocenti, stupri di gruppo, torture, uccisioni collettive impietose; disumanità e crimini, dall’opposta parte ma uguali a quelli abbinati ai fascisti!

Dov’è dunque, la giustezza nello sdegno per uno e addirittura l’encomio per un altro? Forse per la risonante vastità (materiale e mediatica)? Non è assassino anche chi uccide un solo uomo?

La risposta la so ma la lascio realizzare a chi legge.

M.A.S.

IL MURO

Quando,nel 1977 David Bowie e Brian Eno, scrissero HEROES, Berlino viveva la sua città divisa da sedici anni. Avevano spacciato il cuore in parte ad Est, in parte ad Ovest; e in realtà il cuore non si trovava più in nessuno dei due punti. Si potevano avere due sole libertà: il pensiero in carcere,il carcere del pensiero. C’era qualcuno che poteva sfidare la smorfia del muro che non si doveva abitare, le moine delle stelle di sangue che davano subito il loro colore a chi credeva di essere padrone della propria marcia? Si, c’erano: amanti che con parentesi come canali, navigavano fuori delle storie logiche degli stati che confinavano con il ferro e il fuoco,che non riuscirono a cementare i dardi degli eroi che si volevano amore…

M.A.S.

GIORGIA TODRANI non solo una cantante

Giorgia Todrani,conosciuta artisticamente col solo nome di Giorgia,è anche autrice di molte canzoni da lei interpretate. Oltre a un meritato successo dal suo debutto nella musica leggera nei primi anni novanta, Giorgia ha tra i suoi interessi di vita anche il dedicarsi a cose rimarchevoli: nominata ambasciatrice UNICEF nel 1999, impegnata nell’ambientalismo,ha anche fondato a Roma sua città di nascita, un centro di accoglienza per gatti. Col ricavato di esibizioni canore ha costruito un asilo in Africa. Dotata di un timbro di voce “strumentale”, nonché un’estensione vocale notevole,ne offre un esempio nel brano qui inserito – scritto con Maurizio Fabrizio – con una nota finale tenuta col valore di dupla…

POST IMPERIUM

Le opinioni devono avere evoluzione. È necessario per la panoramica su tutte le cose in divenire. L’opinione che non evolve è come uno stagno ove non c’è acqua nuova.

I concetti critici sull’organico giunto all’epilogo, sono stati molti,pensati e convalidati implacabilmente dai fatti.

Nel tramonto del governo policromo, si assestano meglio le evidenziazioni su quel che può essere ascritto in positivo e in negativo all’esecutivo dimissorio, una somma che deve essere messa a saldo del preventivo.

La crisi di governo apertasi ufficialmente il 21 luglio, porterà alle elezioni il 25 Settembre 2022 (in quel tempo, molti parlamentari avranno conseguito il diritto alla pensione: una coincidenza)?

Mario Draghi fu sostenuto al suo insediamento a capo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, da una pletora di entusiasti ingrassati nel Sistema già da molto tempo prima del banchiere romano. Questi fu fregiato di elogi che sono in realtà pustole in procinto di diffondere materia repellente; si ricordano i consensi di deputati e senatori della Repubblica,complimenti retorici proforma tributati al “migliore”; entusiasmi e parole grondanti la poverissima quotazione banderuolesca all’economista e al neo politico provenienti da quasi ogni lato dell’emiciclo,con sterile e sciatta enfasi.

Ma chi ebbe a dire che l’Italia aveva inusitata credibilità con il conferimento a Draghi del ruolo di Premier che accrocchiava il “Governo dei migliori”, oggi pensa a differenziarsi nettamente da Mario Draghi come se con Lui non avesse mangiato fette e fette della stessa torta! Cessato il profluvio di convenevoli di circostanza e di convenienza, gli italiani sono chiamati a votare,ricordando essi in modo soft che il voto è un diritto/dovere! Così, i partiti in via d’estinzione,che non avranno “il doppio mandato”, i caimani che “daranno la loro pelle per risanare seriamente il Paese”,incorniciano gli elettori lusingandoli con garanzie di un più bel futuro a seconda di quelli che sceglieranno dentro la cabina del voto;

i politici hanno una specializzazione – a prescindere dal grado di scolarità d’essi: sono manovratori di quella gran parte del popolo che è molto suscettibile al fascino degli imbonitori,come dire? Dei fregnacciari che danno a trangugiar cacchioni per caviale.

Dunque,il Governo di larghe intese con tutti dentro (tranne due o tre partiti, per motivi tutti da decantare alla verità), è morto! Senza sorvolare sulle pochezze,le arroganze, gli abusi di potere, attuazioni del caduto esecutivo, va detta una mezza parola da porre accanto (per onestà, sempre dovuta se si vuole essere creduti e in regola con la propria coscienza): annotiamo le misure anti inflazione, gli “aiuti”, come la compensazione sulle bollette energetiche e idriche; i risibili bonus destinati a varie fasce sociali; pure se questo è qualcosa di veramente trascurabile a fronte di intatti problemi gravemente irrisolti, con telos allungato in tutti i suoi stadi fino alla prospettiva completa, noi possiamo pensare (senza troppa afflizione!) che il peggio verrà! Poiché esso non muore mai.

DIETRO A UN MITO

La Conoscenza è un bene irrinunciabile, è in stretta cooperazione con la Verità e non può avere censori.

Mi fu detto: “Ma tu chi sei”? Perché avevo poco prima asserito che tra il Mahatma Gandhi e me, o un’altra persona , possono darsi le stesse prerogative speculative di pensiero elevato. Ciò era parso un oltraggio e un “delirio” di vanteria.

Di Gandhi (Mohandas Karamchand, appellativo: Mahatma, in sanscrito “grande anima”,”venerabile”,”Santo”, Porbandar 2 ottobre 1869, ucciso secondo la versione generalmente accreditata, da un fanatico induista a Nuova Delhi il 30 gennaio 1948, politico,filosofo, avvocato,mistico), restano molti esempi su come l’umanità dovrebbe essere in una società che ha per base la non violenza e l’amore:

“Apprendere che nella battaglia della vita si può vincere l’odio con l’amore”(formula Gandhi).

“Dove c’è l’amore c’è la vita”.

La fede (l’Induismo) fu tra quelle convinzioni che sostennero Gandhi nei digiuni di protesta, nelle avversità incontrate per combattere le sue lotte, come quella per l’indipendenza del suo Paese, la resistenza all’oppressione mediante la “disobbedienza civile” e i diritti umani,per cui molto si adoperò;

“Sono più sicuro della esistenza di Dio che del fatto che noi siamo seduti in questa stanza. Potrei vivere senza acqua, senza aria, ma non senza Lui! Potete strapparmi gli occhi e non uccidermi, ma distruggete la mia fede in Dio e io sarò morto”, è un suo aforisma.

E ancora dice Gandhi:

“Per me Dio è Verità e amore. Dio è assenza di paura,Dio è la fonte della luce e della vita e tuttavia Egli è al di sopra e al di là di queste. Dio è coscienza, Dio è lo stesso ateismo degli atei, perché,nel suo infinito amore, Dio permette all’ateo di esistere. Dio è il cercatore dei cuori, è un Dio personale per quelli che hanno bisogno della sua personale presenza. È un Dio in carne e ossa per quelli che hanno bisogno della sua carezza. Dio è la più pura essenza, è tutte le cose per tutti gli uomini. Dio è in noi e tuttavia al di sopra e al di là di noi”.

Le proposizioni umanistiche migliori di Gandhi sono pienamente attese e condivise da moltissime coscienze e da me. La contestualizzazione di Egli soggetto nel terzo mondo non è un’ irreverenza ma un dato esplicativo della realtà sociale in cui l’uomo Gandhi fu immerso: soprusi delle Caste, la condizione dei Paria, fame, inopia, ingiustizia,ignoranza, cose che segnano l’animo, le quali ammesso se non tutte facenti parte in prima persona,certamente furono il quotidiano a un passo da Gandhi.

La vita della “Grande anima” non fu affatto lineare con la “ricerca della conoscenza della purezza spirituale”, come i posteri seguaci amano rappresentare; ebbe critiche per l’incongruenza di sue posture mentali razziali e di genere; la sua condotta morale semplicistica predicata, anche platealmente, non era effettivamente ineccepibile eticamente. Il suo biografo Ramachandra Guha, riferisce detto da Gandhi:

“Nella mia ricerca della verità non mi è mai importato della coerenza”.

(Quasi simile alla locuzione “Fà quello che il prete dice,non quello che il prete fà).

Autori studiosi, non detrattori, della più celebre figura dell’India del XIX/XX Secolo, hanno concordato che l’affascinante retorica filantropica di Gandhi su amore universale, uguaglianza, antidiscriminazione, rispetto assoluto dei diritti di tutta l’umanità, non corrispondesse esattamente alla sua pratica di vita.

Il motivo di questa dissertazione – che non vuole essere di banale presunzione,né una dissacrazione, poiché nessuno può demolire un raggio di sole -, è nella ribellione a tutto quel che essendo divenuto nel tempo un pacchetto di perle, diventa una cornucopia da scuotere inopinatamente, abusando e inflazionando quel buono che pure da essa viene. Ora, molti brandiscono come fiori o come armi il pensiero,le massime, le idee del famosissimo “apostolo della non violenza” che il Mahatma è stato: sicuramente l’opera sostenuta da Gandhi è encomiabile sotto più punti d’osservazione, ma mentre il buono dell’uomo Gandhi può rimanere come un insegnamento valido, lo rimarrà fin tanto che non se ne faccia un riallaccio dogmatico, un ammaestramento che si ridicolizza per l’induzione abusata,stereotipata,e che come tale si svaluta d’ogni possibile valore. Insegnare ha un grande significato, adunare adepti e proseliti,no!

Se saremo compulsivamente esclusivamente discepoli,non diverremo mai riflessi del nostro Io potenziale costruttore d’illuminazione superiore.

La cantante russa Elmira Kalimullina interpreta un testo scritto sulla musica dell’ ADAGIO in sol minore, detto di Tomaso Albinoni (ricomposizione di Remo Giazotto del 1949). Sullo sfondo, nel corso dell’esibizione, si congiunge pian piano l’immagine tratta dall’ affresco (1511) di Michelangelo Buonarroti raffigurante la Creazione.

PROCESSIONE Richard Benson

Ho riflettuto parecchio prima di decidere di pubblicare sul mio blog questo brano. Il motivo risiede nel personaggio assai discutibile per aspetti esorbitanti l’etica e la degnità; difatto, Richard Benson (Woking UK, 10 marzo 1955 – Roma, 10 maggio 2022) non ha avuto un rapporto sano con la vita (che definiva “Il nemico” nei suoi deliranti messaggi sui palcoscenici, dove gli venivano tirati oggetti e insulti d’ogni specie da un pubblico forgiato in parte da egli stesso con una rabbia che sfociava nella ferocia,nel sacrilego, nel blasfemo,nel patetico). Il motivo della mia titubanza non risiede in un dabbenismo infecondo ma nel bisogno di scelte che desidero mai siano contraddittorie con i princìpi nei quali credo, prendendo perciò le giuste distanze. Il brano che propongo sconfiggendo le mie remore sull’uomo Benson, può dirsi una sorta di testamento che riepiloga una concezione esistenziale la sua, ben oltre la trasgressione (riconducibile a un evidente squilibrio mentale), ed è stato scritto per la musica dallo stesso Richard Benson,mentre il testo è di Cinzia Colibazzi, un medico che aveva in cura il chitarrista angloromano. Come egli stesso ha detto in un video propedeutico la realizzazione in studio, è dedicato alla donna colla quale si sposò civilmente nel 2013, Ester Esposito. Il pezzo è apprezzabile,anche grazie a un arrangiamento di buona qualità,unendo elementi di rock metal e genere sinfonico.

Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana

Seconda a un’esecuzione per orchestra d’archi, ancor più nitida,toccante e incisiva, questa versione per organo. Le soavi note composte da un talento musicale italiano, Pietro Mascagni,livornese – vissuto tra il XIX e il XX secolo – ritornano a noi riecheggiando da un Paese intimorito dal contermine elargitore di bombe,ma che contrapposte alle quali si estollono potenti di sonora solennità, bombarde e pifferi, i registri dell’aerofono commosso con sentimento e levità da Jonathan Scott, perso nel grande strumento, all’interno del Santuario della Divina Misericordia, in Polonia.

Roberto Murolo Mia Martini due voci oltre il tempo

Roberto Murolo è – indico il presente poiché come uso dire, consono all’immortalità delle cose che valgono – una delle voci più rappresentanti la napoletanità pregevole. L’esibizione qui postata lo ascolta in duo con Mia Martini,che unisce la sua più giovane frequenza alla ieraticità canora del maestro che aveva raggiunto il traguardo degli ottanta anni. La canzone è stata scritta (contrariamente alle affermazioni di altre fonti) da Enzo Gragnaniello – la quale resta, per quanto io ne sappia, la sola che goda di vasta popolarità…

Neil Zaza “Two hands, one heart” (Tobaber)

TWO HANDS, ONE HEART (TOBABER) anno 1992, è un brano di genere rock melodico,composto ed eseguito dal chitarrista statunitense Neil Zaza. Oggetto di un quasi certo plagio subìto, date e numero di note uguali lo suggerirebbero. La peculiarità molto dolce di questa musica fa ritrovare l’ascoltatore come in un tranquillo arcipelago brillante d’acquarelli e luci…

Una Ernie Ball Axis,modello di chitarra con la quale è suonato il pezzo.
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ANIMA MIA – I Cugini Di Campagna

In questo aprile 2022 c’è stata la dipartita di Kim nome d’arte di Marco Occhetti,voce solista de I cugini di campagna dal 1986 al 1994. La successione degli elementi nel gruppo musicale creato nei primi anni’70 è varia: la prima “voce bianca” è quella di Flavio Paulin, triestino, autore di canzoni e con Ivano Michetti, del brano tra i più noti e celebrati del complesso. La caratteristica vocale del falsetto, il loook dei capelli lunghi, biondi, si sono tramandati nell’alternarsi dei personaggi, creando anche un pò di confusione in merito ai componenti. Il video musicale di questo post presenta l’interpretazione originaria di ANIMA MIA del 1973 con la voce in primo piano di Paulin. 💓🔥💓

PIRATI DI CASA NOSTRA

Mentre devono essere denunciati crimini contro l’umanità e i diritti umani, non possono essere tollerati atti inammissibili di abusi di potere, oppressione e ladrocinio che riguardano da molto vicino il popolo italiano. Come Vladimir Putin priva di autodeterminazione il popolo russo, invade territori in maniera sacrilega, in Italia il Governo in carica stupra i cittadini ricattandoli con motivazioni sanitarie gonfiate, dilatate inverosimilmente, tentando l’estorsione di denaro. Un borseggio! Come Putin allestisce scenari di oltraggi alla vita e alla libertà, in Italia si vogliono imporre pagamenti per un dissenso, quello di non volere l’inoculazione di un vaccino – pericoloso per la vita e il più delle volte inutile allo scopo mitizzato! Ora, speculatori e allucinati non possono avere il permesso di ottenere con leggi e decreti, quello che Il criminale slavo sta cercando di ottenere con le bombe: la sottomissione! Chi riceve l’ingiunzione del pagamento della “multa” deve considerarla alla stregua di un tentativo di furto,la richiesta di una truffa da ignorare! Solo così credo, si potrà combattere l’escalation – immorale ed illegale – che incombe in questo tempo sul nostro Paese.

Questo a seguire è un articolo di “La Repubblica”, il cui contenuto è stato contemporaneamente diffuso in data 7 aprile 2022 da Rai news24, Ansa e altre testate.

«Arrivati gli elenchi degli inadempienti all’obbligo vaccinale, l’Agenzia per la riscossione ha fatto partire gli avvisi per 1,7 milioni di persone. Centomila multe al giorno per gli over 50 che non hanno ottemperato all’obbligo di vaccino. Le prime 600.000 sono state già spedite dall’Agenzia per la riscossione a cui spetta l’invio della sanzione. L’obbligo di vaccino per gli ultracinquantenni è entrato in vigore da quasi due mesi e sarà in vigore fino al 15 giugno ma fino ad ora le multe non erano partite in attesa che il ministero della Salute comunicasse all’agenzia della Riscossione gli elenchi delle persone che non risultano iscritte all’anagrafe vaccinale. La multa, una tantum di 100 euro, sta per arrivare dunque a coloro che hanno già fatto 50 anni o che li faranno entro il 15 giugno, data in cui l’obbligo vaccinale decadrà. L’allentamento delle ultime restrizioni ha fatto sì che gli over 50, anche se non vaccinati, siano tornati al lavoro dall’1 aprile con il solo Green Pass base, dunque anche solo con l’esito negativo del tampone, tranne che per il personale sanitario e delle Rsa per il quale l’obbligo vaccinale rimane fino al 31 dicembre. Ciò non toglie che gli over 50 non vaccinati (poco più di 1,7 milioni) hanno comunque disatteso un obblgo e per questo riceveranno a casa l’una tantum da 100 euro. In realtà non si dovrà pagare subito. Quelli che vengono notificati in questi giorni sono degli avvisi di pagamento. Le persone che lo ricevono, a cui viene contestata la mancata vaccinazione, avranno 60 giorni di tempo per contestare eventualmente le sanzioni nel caso si fossero nel frattempo vaccinati. Solo dopo, in caso di conferna dell’inadempienza all’obbligo, verrà inviata la multa vera e propria. Che dunque verrà fisicamente pagata quando l’obbligo vaccinale per gli over 50, dopo il 15 giugno, sarà già decaduto.»

Finché dentro un popolo ne vivrà un altro, vivrà la creatura di Clistène. M.A.S.

ELIMINARE UNO PER LA SALVEZZA DI TUTTI

È odioso ed estremo formulare propositi come quello al quale allude il titolo di questo articolo,del quale mi assumo la paternità e la responsabilità!

Vladimir Putin non è l’unico “male” al mondo! Altri ne hanno commesso, ne commettono,ne commetteranno! Questa premessa è completa di una visione corretta, equa, onesta, autentica.

Ma come di ogni tempesta si deve avere il controllo nel preciso momento in cui essa ha luogo, allo stesso modo in questo grave e clamoroso frangente, il reticolo collimatore dell’obiettivo non può che inquadrare e temere la pericolosità del soggetto e combattere colui che sta terrorizzando un Paese e più oltre, il mondo con la minaccia, il ricatto, l’oppressione, la guerra,la morte! Questi è il capo del Cremlino, Vladimir Putin!

Quelli che lamentano le sanzioni contro il “gasista” e le criticano come attuate eccessivamente, sono – nell’ autolesionismo – anche del parere che l’autoritarismo sanguinario e genocida del tiranno debba essere subìto, consentito, plaudito!

Vi è una propaganda ad oltranza tutta tesa e protesa a scagionare Putin,i suoi sicari e gli accoliti che lo sostengono nelle orrende attività delittuose (intendo coloro che hanno sufficientemente chiari tutti gli aspetti dei misfatti). I cortigiani di Putin mettono in evidenza tratti scabrosi del cobelligerante, nella persona del capo di Stato ucraino, indicandolo come un “comico,un buffone, un cocainomane”; mostrano gli spettacoli di dubbio gusto di Zelensky, barattandoli miserabilmente come se fossero accomunabili con la realtà catastrofica della tragedia umana della quale il criminale del Cremlino ha il copyright!

Putin e il suo regime UCCIDE DUE VOLTE le vittime delle scorrerie dell’ “Armata Rossa” in Ucraina,mentendo sui morti ammazzati nel massacro di Bucha,dicendo che sono commedianti serviti all’Occidente e all’Ucraina per screditare “Putin e le Operazioni speciali”!

Le falsità propalate dalle bocche del regime autocratico russo e da Vladimir Putin, vanno ben oltre la “maskirovka”, l’inganno militare: è un’oscenità diabolica viscida delle anime perse irreparabilmente,destinate alla fase finale della loro presenza contemporanea sulla terra!

LA RUSSIA SFIORA LA GUERRA CIVILE

Putin vuole cose che non gli appartengono. La sua ennesima invasione, oltre a un progetto di espansionismo deplorevole e delinquenziale, è data anche dal fatto che l’Ucraina è un Paese democratico e la minaccia della democrazia è un pericolo per un autocrate! La biografia dell’ex agente KGB – il KGB è paragonabile alla Gestapo germanica – rivela con i crimini compiuti e quelli in corso, che l’adolescente “teppista” (come egli stesso ebbe a definirsi in un intervista), ha un’ambizione bulimica, ad oltranza, per il possesso; per cui, ottenuto ciò che voleva, passa al successivo oggetto concupito. La sinistra tendenza col passare degli anni pare essersi non solo mantenuta ma accresciuta e totalmente disumanizzata. L’uomo salito al potere in Russia con mezzi sleali e ripugnanti, reprimendo, avvelenando,uccidendo (Aleksandr Litvinenko lo è stato con il polonio), carcerando (Aleksej Naval’nyj è detenuto perché avversario politico del regime di Putin), ha oggi in mano la disponibilità di testate nucleari in grado di raggiungere e distruggere in pochi minuti città come Londra e Roma. Volodymyr Zelensky sta tenedo testa al terrorista Putin, come un eroe – il termine non deve risultare enfatico e fuori luogo alla spicciolata, perché il presidente ucraino mostrando un coraggio al limite dell’incoscienza, sta motivando il suo popolo a non arrendersi e sacrificarsi per non cedere all’invasore sanguinario! Ho sempre appreso con stupore,incredulità e ributtanza come certi omicidi occasionali e seriali esercitassero una sorta di fascino presso le opinioni di persone le quali o perché si rendono invalidi dei sensi metaforici della vista e dell’udito, o per altro sconosciuto motivo, ammirano, seguono, tifano per uomini – o anche donne – addirittura giungendo al legame coniugale, con questi abominevoli individui che altro non meritano che l’universale condanna! Stare idealmente con Putin significa avere un’idea superficiale del personaggio e non conoscerlo al punto da averne orrore. Dichiarare una guerra è sempre una tragedia per l’umanità che ne sosterrà le spese in terrore e lutti! Il limite che traccia la diplomazia dall’ipocrisia è sottilissimo, tanto da non esistere! Molti personaggi pubblici stanno stigmatizzando Joe Biden per la parola rivolta a Vladimir Putin che lo definisce “macellaio”; io dico che assassino suona senz’altro più specifico, perché il capo russo, assassino lo è, e dei più abominevoli, e se si contesta al presidente USA la poca tatticità, non lo si può insolentire d’altro se non dichiarandosi degli ipocriti farisaici capaci di stendere per flaccidezza senza alcun scrupolo, una passatoia d’onore a chi onore non merita. Nella Russia di Vladimir Putin non è possibile l’indosso delle mascherine,perché ciò favorirebbe l’anonimato dei traditori (come lo stesso Putin ha metaforizzato: “I traditori sono moscerini che entrano in bocca e devono essere sputati”). In Russia la censura e il controllo personale sono estesi a ogni attività di comunicazione,diffusione,relazione che a discrezione dei servizi di Mosca, risultino sobillatrici e indigeste al regime. “Novaja Gazeta”, giornale fondato nel 1993 da Mikhail Gorbaciov e diretto da Dmitri Muratov, dove scriveva Anna Politkovskaja e altri cinque giornalisti uccisi come lei perché non graditi a Putin, ha chiuso i battenti. Nonostante le notizie siano per forza di cose scarse e frammentate,si capisce che il popolo russo si sta muovendo verso una ribellione collettiva – una guerra civile – che ha come obiettivo la deposizione di uno Stato mancante di equità sociale, oppressivo delle libertà fondamentali, omicida dei dissidenti! Nelle “Operazioni Speciali” intraprese per annettere alla Russia l’Ucraina, l’amministrazione Putin manda a combattere mercenari, giovani non addestrati, con carriarmati vecchi e poco carburante; alle truppe sono date “Razioni K” scadute da dieci anni. Ci sono tentativi di invertire le responsabilità dell’attuale conflitto di aggressione sostenendo che Zelensky dovrebbe cedere le armi arrendersi, divaricando l’Ucraina come una meretrice per il “macellaio”.Allora, bisogna ricredersi nell’essere a favore della lotta di Malan e di Mandela contro l’Apartheid in Sudafrica; si deve rivedere la condivisione con il pastore Martin Luther King per la sua missione volta a far valere i diritti civili per gli afroamericani; vano è anche sostenere il Libero Arbitrio se si inala supinamente l’atmosfera intimidatoria come quella in Russia. Volodymyr Zelensky non è simpatico: ma avallare con i sentimenti, voglio dire consapevolmente,Vladimir Putin è sospendere la propria coscienza su un baratro infernale!

Questa foto non è ritoccata per pietire un obolo che chissachì intasca, né è di propaganda, contro e pro,ma il messaggio eclatante,scomodo e vero sta qui, in un soldato che porta in salvo un bambino e il futuro.

Guerra

Tra le ferite inferte dalla guerra a un Paese che non l’ha dichiarata,non si possono tollerare gli sberleffi di coloro che si dedicano a sproloquiare irrispettosità sul dramma di un popolo.

La Russia è una belva che come una puttana, si è svelata nella sua oscena nudità davanti al mondo intero!

La giustizia e la verità non sta tra i simpatizzanti: la persona più antipatica e invisa a me, che potesse esserci, se molestata, minacciata da una seconda persona, io osservatore terzo mi sento di schierarmi con terzietà contro il secondo, l’aggressore! Solo per ristabilire giustizia e verità! Questo credo potrebbe essere un passo biblico scritto o mai scritto, in una Bibbia non di comodo – come lo è la goffa citazione evangelica fatta da Putin davanti alla folla “premiata”!

Rinnovare critiche al Papa non è livido accanimento ma dovuta verità: avrete notato in molti spero: nel rivolgersi alla vicenda dell’aggressione russa in Ucraina,Francesco I si mantiene sulle generali, dice di come “si è vergognato degli investimenti in armi”, dice della “follia di questa guerra inutile”, fa il rito della “consacrazione di Russia e Ucraina a Maria” (soddisfacendo una precedente “voglia” di Putin espressa qualche anno addietro per il suo Paese); perché invece il Pontefice, dottore in cristianologìa, non indica con precisione di nome, il responsabile di morte e sciagura che sta versando chilolitri di sangue,chiamandolo in modo diretto? A chi legge le possibili deduzioni – che secondo me sono nel numero di un paio: “stare in buona” con l’omino del Cremlino e una certa fifa del fratello infame judoka…il coraggio che non fu di Don Abbondio, non lo è di sicuro di chi non vuole compromettersi per pusillanimità e per convenienza!

LA STAMPA

La stampa ha il dovere e il diritto di rendere noti gli avvenimenti in tutti i suoi aspetti,i più crudi e particolareggiati. La stampa è tra i baluardi della libertà democratica e pluralistica dei popoli! Nella mancanza di una stampa libera vi è l’omissione della ragione e il buio voluto dai sistemi autoritari dittatoriali più nefandi. Per questo, quando dai mass media si vedono e si ascoltano notizie con dettagli, immagini e resoconti i quali possono provocare un iniziale urto per quanto paiano avere l’intenzione di vulnerare i sentimenti di chi guarda, supponendo che tali esposizioni siano esse mere spettacolarizzazioni e montature a scopo pietistico e irretivo (e molte volte lo sono) si deve pensare a fattuali discernimenti, facendo molta attenzione a non destituire d’importanza lo strumento di divulgazione per mezzo del giornalismo, inteso come la libera circolazione dell’informazione, cercando con il criterio dell’osservatore di fare emergere ogni tentativo di menzogna e camuffamento, indegno d’esser definito notizia! La verità esiste e riempirsi gli occhi e le orecchie di nichilismo può non farla più individuare! Nello stato di guerra non vicina ma neppure troppo lontana, capita di recepire reportage con riprese filmate le quali mostrano drammatici contenuti: dagli animali domestici che vengono portati con sé dagli sfollati; agli anziani che malfermi sulle gambe o su una carrozzella, si trovano tra le macerie; si vedono persone che mentre sono all’aperto in strada, vengono mitragliate, si vede il sangue sull’asfalto e altri veri orrori, che ritenuti che fossero SOLO un materiale di riempimento della cronaca assoggettata al business, alla parzialità di qualsiasi fazione, può fare dello spettatore un manichino esattamente come quel manichino che giustamente (in specifiche soggettività) non intende essere per ingenua e colposa credulità! Allora,della stampa si deve fare la cernita tra false e vere notizie, quelle che portano poi l’ossatura della storia. Nessuno può dire oggi di stare dalla parte di Vladimir Putin senza interrogarsi su come la sua coscienza configuri il Male.

E SE DOMANI – Mina

Gl’ingegni paroliere e musicale erano i motivi che facevano vibrare le voci. Ecco perché non stupirebbe che un alieno con capacità sensibili,posto all’ascolto di brani come questo realizzato nel 1964 (a tempo di Slow 6/8) da Giorgio Calabrese – per il testo – e Carlo Alberto Rossi – per la musica – e un altro brano tra quelli più commercializzati in questo secolo con parecchia cacofonia, l’extraterrestre sceglierebbe sicuramente il primo!

L’ATOMICA IMPREVISTA

L’ “atomica non prevista” metaforizzata in Vladimir Putin è una delle colpe madornali dei paesi occidentali e atlantici, che dovevano porre maggior attenzione alle sue tendenze di dominatore cruento, recingerne le disponibilità derivanti dal commercio e diffidarne l’amicalità.

Nel discorso tenuto da Putin il 18 marzo 2022 davanti a una folla fallita di autentica partecipazione (com’è facile intuire di un popolo verso chi detiene un Paese, la Federazione Russa, con il bavaglio e le prigioni) ci sono state affermazioni che per gli ammiratori sono state miele, per i critici hanno avuto l’effetto grottesco, blasfemo,inascoltabile, poiché profferite da una lingua biforcuta e micidiale, tale è quella del tiranno di Mosca!

Egli vuole addomesticare le sue occupazioni belliche con motivazioni che non esistono. Si è arrampicato sulla Bibbia, ha parlato di “genocidio”, sorvolando sul suo stragismo – come se i carri armati,gli aerei militari che sganciano ordigni al suo comando, fossero disinfestazioni di un ortolano contro i parassiti. Egli per giustificare un’invasione – comunque ingiustificabile! – riporta alla memoria di chi ascolta episodi e parole chiave che possono impressionare l’ uditorio superficiale: nel definire “nazisti” gli ucraini, butta nel discorso parti della II guerra mondiale ove Stepan Bandero, ucraino, capo dell’Organizzazione di estrema Destra, criminale di guerra, collaborò con la Germania di Adolf Hitler per combattere il comunismo sovietico. La domanda: è attendibile e di conto, riesumare la responsabilità storica di personaggi del passato, nella continuità dell’Ucraina di oggi ? È lineare accostare Zelensky, peraltro di razza ebrea, all’idea del nazismo hitleriano?

Del resto, essere CONTRO Putin non significa parteggiare per Zelensky ma essere CONTRO abusi, atrocità,ingiustizia e il Male che tali azioni dispone.

L’intrusione violenta e sanguinaria in Ucraina, ordita dal Ladro, Vladimir Putin è una difesa del suo Paese, la Russia? In tal caso, dov’è la documentazione di atti di aggressione e di guerra, a Mosca, a San Pietroburgo, a Kazan, Novosibirisk, Jekaterinburg, Rostov-Na,Samara, Omsk? Il confine della Federazione Russa nella sua estensione di 20.139 Km è stato violato da qualcuna delle nazioni contese e invase? La rivendicazione del Donbass – città dell’Ucraina orientale e Donetsk, centro urbano ucraino a maggioranza linguistica russa, è ammissibile? O è invece un atto di sottrazione territoriale condannabile dai Tribunali penali internazionali?

Nessuna di queste domande di probabilità trovano una risposta plausibile per le decisioni di Putin, né ha avuto luogo alcun atto bellico che toccasse la Confederazione russa!

L’anima migliore della Russia, tiranneggiata da un miserabile delinquente, deve solo detestare colui che per la sua enorme avidità di potere, sta facendo andare a capofitto – economico e morale, dinanzi al mondo – la Russia; che è pronto a sterminare chiunque si opponga ai suoi piani! Adesso è toccato all’Ucraina, domani punterà gli obici su chi vorrà – finché avrà arsenale e vita.

La ricerca impossibile delle attenuanti per il mostro russo

Attenzione: anche l’Italia è segnata sull’agenda dell’aguzzino del Cremlino, per essere un Paese dentro la NATO.

Tutte le costituzioni internazionali riconoscono la difesa delle frontiere come baluardo di preservazione del territorio di una Nazione e il popolo in essa abitante. La difesa è l’opposto di offesa. L’offesa è atto delinquenziale e banditesco.

L’ Italia è colpevole di essere facente parte della NATO (che include esercitazioni militari), come l’Ucraina voleva diventarlo. Potrebbe essere questo – dati i precedenti del Cremlino – che pur a una maggior distanza, 3000 km circa,costituisca una pretesa ragione per un obiettivo militare del regime di Mosca con l’invio di contingenti d’occupazione e truppe mercenarie. Un giorno potremmo vedere carri armati che sventolano l’antica bandiera rossa con falce e martello, aggirarsi minacciosi per roma e l’italia.

La giustificazione – quella a cui si accodano alcuni simpatizzanti anche su WP propagandando ammirazione per il Putin nerboruto – sarebbe la presunta leggittima prevenzione che il bugiardo capo dello stato russo, stato reso da egli canaglia, delira attuare dai missili della NATO (anch’essa coi suoi enormi falli e colpe ma che attualizzando, sono in secondo piano rispetto agli orrori del massacratore autocrate/plutocrate/criminale recidivo Vladimir Putin)!

“Chi intender non la può…”

A nulla varrebbero le proteste che si leverebbero, nel frangente di un’aggressione dell’ “armata rossa”, dagli italiani atterriti: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo…” “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione alle controversie internazionali”. La risposta putiniana sarebbe, come è ed è stata in Cecenia, in Crimea: i cannoni che sparano, le bombe che scoppiano! “Ma noi italiani non siamo come il comico Zelensky, siamo santi,poeti,navigatori…”, “Niet”! Risponderebbe l’uomo dagli “attributi rossi”,facendo cadere i palazzi e la pietà su quegli illusi che credevano imperterriti nell’onorabilità di Putin! Senza nulla togliere ad altri leader “modello Putin”, ma che nel confronto col boia di Mosca, sono apprendisti.

La fragilità e l’ incoerenza di professori di Credo religioso: Vladimir Putin pare sia un “ibrido comunista”ateo/credente, per quel che lo mostrano in più occasioni, inquadrato in chiesa con tanto di candela votiva tra le mani. Ancora: il 25 novembre 2013 Putin si reca in Vaticano per chiedere a Papa Bergoglio la Consacrazione della Russia alla Madonna; Francesco non gliela accordò per motivi conosciuti meglio solo dai protagonisti.

Una stoccata: nessuna fiducia può e deve essere data a chi ostenta riti e ceri eppoi le sue azioni riveleranno ipocrisia, ferocia, malvagità secondo il metro della Verità!

Tacciano gli strateghi che vedono solo quel che essi vogliono: da qualunque parte si giri, Vladimir Putin è il killer, il criminale recidivo,il putrido, il Diavolo che deve aspettarsi le pene più terribili e la morte per mano di un giusto! “False Notizie”? GUARDATELE le immagini di distruzione in Ucraina,GUARDATELE le scene di repressione dei dissidenti nel Paese Russia: tutti foto montaggi? Tutte foto truccate?! Date una percentuale di attendibilità su tutto e anche sulla morale che resta bloccata dalla diffidenza nella osservazione degli accadimenti delle tragedie che “si toccano con mano”!

Come molti ormai convengono, c’è una sola soluzione per Putin: la sua eliminazione!

Rovine D’Umanità

Elohim d’ogni potenza ascolta:

il sangue dell’uomo

si rapprende

in pietre che cadono

dentro matrici

senza amore di madre!

Lo spirito immortale

è esiliato nel dolore

di una rondine senza Primavera.

Ho sognato un viandante nel deserto che pregava una palma

come fosse Dio

– e forse Dio lo era:

per il bene che la palma

stava dando

nella sua botanica umiltà

immensa come un cielo!

Elohim d’ogni potenza ascolta,

distogli

(tu che ne sei autore)

dalla musica silenziosa dell’universo,

i rombi e i lampi di terrore!

Precipita gli omicidi

e la loro ingiustizia,

ergi su essi altopiani di lacrime,

sorgi l’alba

che vogliono guardare domani

gli occhi senza odi.

SHMA ISRAELE

Sarit Hadad – M.A.S. testo

Non le persone ad eloquire ma i fatti

Il pretesto di “ragioni geopolitiche” avanzato da Vladimir Putin e alcuni suoi criptosostenitori ,sono un imbroglio per chi ascolta e forse anche per chi lo afferma: la “tutela dei confini nazionali russi, qualora l’Ucraina cada sotto gli artigli dell’aspirante imperialista predone assassino, ridisegnerebbe una nuova linea confinaria politica che incotrerebbe tra i Paesi aderenti al Patto Atlantico, la Romania, la Polonia,la Slovacchia,l’Ungheria,la Turchia; il che renderebbe necessarie, nella mente criminale di Putin,nuove campagne di guerra per proteggere la Russia dalla NATO, via di questo passo.

Si possono giustamente tacciare i media di spettacolarizzare per basso tornaconto, questo come altri eventi, si può deplorare il business della informazione pilotata, contorta, non veritiera e allineata, ma il rilancio di fatti basato su sillogismi di orrori e ingiustizie che si percepiscono coi pugni allo stomaco, quella è “informazione d’umanità” cui nessuno dovrebbe mancare.

Vladimir Putin è un criminale con uso di guerra!

Chi vuole difendere una “serpe”?

La cronaca mondiale ha già spiegato sommariamente e dettagliatamente in che modo Vladimiro Putin è il capo della Russia. Egli è tra l’altro un usurpatore delle intenzioni del popolo russo, depauperato dei diritti di opinione, di scelte e di libertà nazionale. In questo tempo, egli,probabilmente minorato di freni inibitori e svelato completamente per la tipologìa di uomo quale è, vuole ripristinare la vastità del territorio russo come già fu nel regime sovietico,nel quale si impiegò come spia del KGB. Con una guerra infame,non dichiarata ma occultata ipocritamente fino all’ultimo (che non merita neppure la nomenclatura anche di suo orribile, di “guerra” perché in realtà è un atto di banditaggio),vuole ridurre una Nazione sovrana alla condizione di un bue, sottomesso e senza voce in capitolo – la richiesta di smilitarizzazione e dello smantellamento dello Stato ucraino.

Un giovane pilota dell’accademia di volo britannica, dice “Datemi un aereo satellitare (la definizione è in codice segreto) con carico d’artiglieria adeguato e Putin cesserà la sua vita di delitti!” È una extrema ratio ma come dargli torto? Non avreste detto questo per Hitler? Non direste la stessa cosa, molti di voi, nel vostro intimo per uno stragista, un massacratore seriale?!

Non occorre essere polemologi

Non occorre essere polemologi,non occorre l’aver vissuto in contemporanea – come non ha vissuto chi sta scrivendo – tempi di guerra, per risolvere che ogni conflitto attuato da una Nazione contro un’altra Nazione (salvo rari casi nei quali la difesa è sacrosanta) deve aprire nella coscienza un processo di ripugnanza tale da rendere impossibile ogni adesione sprovveduta e d’acchitto a chi decide la belligeranza! Sarebbe incoerente e schifoso enumerare i crimini della Chiesa Cattolica e tutti i suoi malefici,glissando grottescamente e vigliaccamente sui crimini efferati e le meschine repressioni che in questo XXI Secolo sta compiendo un viscido, arrogante e temibile capo di Stato, quale è Vladimir Vladimirovič Putin! Doverosamente attenti a non abbeverarsi supini ai catini del menzognero reportage, la Russia di Putin ha violato innumerevoli volte i diritti umani,come accerta Amnesty International. Aleksei Navalny si trova in carcere a Mosca – sfuggito a un avvelenamento sospetto – per la colpa di dissentire dal regime di Putin! Lo storico Lev Ponomariov afferma che Putin è pazzo (sembra che l’ ex agente del KGB abbia allertato gli armamenti nucleari di Mosca,e questo ben si assocerebbe a una perdita della ragione del già discutibile personaggio Putin). Ora, senza che un tribunale personale che esiste in ogni entità, condanni Vladimiro Putin e assolva ubriacamente Bush, senza che plauda Obama (al quale sembra vada attribuita la cattura e l’uccisione di Osama Bin Laden, non riuscita a Bush, ex socio di Bin Laden, che nel tentativo esibizionistico, scatenò la guerra in Iraq, con l’eliminazione di Saddam Hussein),o anche ci sia il sentimento di scagionare la pur breve esperienza di Biden a capo degli Stati Uniti: le responsabilità restano come macigni sulle persone. Ma asserire che Vladimiro sia un povero cristo, che non aveva altra scelta che ordire l’invasione di uno Stato sovrano (qui il richiamo ai sovranisti, DEVE esserci in maniera non elusiva),asserire che il massacro di militari e civili è condividibile nell’ottica di una giusta strategìa del potere, ebbene, questo è stare al fianco del Male! La Russia non attraversa politicamente, economicamente e giuridicamente un periodo florido: la corruzione che implica Putin e i vertici oligarchici che condividono con egli la Nazione, la ribellione che serpeggia sempre più imponente – anche se messa a tacere – del popolo russo contro il regime totalitario, responsabile del soffocamento della democrazia e della libertà di opinione. La gravissima azione commessa nei giorni recenti dal cleptocrate Vladimir Putin, lo condurrà all’estinzione come despota e come persona. Ci fu un uomo in Russia,un “segnato da Dio”,nettamente diverso dai predecessori e dai successori, che il popolo russo non considerò adeguatamente, quell’uomo era Michail Gorbačëv.

SGUARDI DI IMPARZIALITÀ

Non perché abbia una particolare simpatia per una gente piuttosto che un’altra,ma come io dico: la verità non ha amici ma solo testimoni! In un mondo di travestiti, spicca ora sulla scena tragica il bieco capo russo, aggressore sine alio termino, travestito da patriota! In procinto dei suoi settant’anni, sul farsi di un’età che dovrebbe essere ancor più bella quanto ad acquisizioni albiste di un Superiore, questo figlio dei peggiori Stalin, Tito,Hitler, ha creato fiori di martirio per il Suo funerale! Vladimir Vladimirovič Putin non è l’unico osceno “uomo” che avendo un Potere, lo manda innanzi con soldati trattati di fatto alla stregua di sicari al suo soldo! Per ben chiarire i concetti: la difesa è una cosa – sacrosanta e onorata! Altra cosa è L’aggressione; per esempio,se il mio vicino tratta con prostitute, esso potrà avere tutta la mia esecrazione per la schifezza ma non potrò incendiargli l’abitazione,perché mi metterei nella condizione travalicante l’opinione avversa e sarei del tutto condannabile! Per un’altra similitudine: Putin è come quel maschio che non vuole perdere il possesso di una femmina e forsennato,pensa: ” O mia o di nessuno”! E l’ammazza! Un personaggio di tale fatta può essere solo disprezzato e odiato.Non si tratta di affiancare l’esortazione inverosimile e loffia (che insensatamente viene impartita da certe voci stonate) “Fratelli Tutti”: non siamo fratelli tutti ma con le soggettività indenni, abbiamo il sentimento di coscienza che si può e si deve cooperare nell’armonia e nel confronto etico, con tutto il prossimo, evitando categoricamente di “non uccidere”! Lo enuncia anche un “ferro del mestiere” di “tecnici della Religione”: è il Quinto Comandamento.

A MARCELLO VENEZIANI

In un articolo apparso su WordPress in contemporanea (si può leggere per intiero sulla medesima piattaforma) dal titolo “Ragioni e sragioni della guerra”, Marcello Veneziani fa intendere in merito al conflitto Russo/Ucraino, che “ci sono popoli e nazioni destinate ad essere subalterni e schiavi” di un’altra Nazione più potente. Questo pensiero colloca Veneziani dalla parte degli arroganti omicidi che hanno la sola ragione dei cannoni che si sono messi da parte,saltando a pié pari ogni altra opzione interlocutoria! La visione del Veneziani è quella del SERVO/PADRONE; lui ha sicuramente un padrone e,come in un concatenarsi malefico,Veneziani è padrone di altri (perlomeno,così vede le cose)! Qualunque sia l’orientamento della sua bussola, Marcello Veneziani va in quelle carceri mentali ideate per uomini del suo pensiero!

DECRETO D’INFAMITÀ

Vladimir Putin si conferma un Dittatore Peggiore. Oltre le osservazioni su quel che rappresenta il bacino infetto del Patto Atlantico, oltre le considerazioni su quel che realmente persegue la NATO, la rivendicazione dell’ Ucraina e l’invasione bellica da parte della “nuova URSS” è ridicola, laida e criminale! Indegnamente, il piccolo spione Putin – il suo passato di compagno nel KGB – viene appellato “Zar” ,laddove,uno Zar poteva essere più quotato nelle azioni di potere; un potere che Putin ha raggiunto e mantiene secondo una logica di soppressione del dissenso e la imposizione monocratica della sua persona a capo della Russia territorialmente ridimensionata ma che ha tuttora in serbo i piani dell’espansionismo violento! La guerra in atto in Ucraina salta in un giorno tutto il periodo che va dagli anni ’80 al ’90, dove ci furono paesi “disgregati” dell’Unione Sovietica che assunsero una propria identità indipendente e la Sovranità Nazionale. Oggi c’è la guerra! Guerra più che mai senza una parvenza di giustificazione (come nella difesa dalle invasioni),una guerra mossa da un infingardo che rassicurava un suo collega marpione d’oltreoceano,Joe Biden, e il mondo, che “nun je passava manco p’ ‘a capa ‘e pazzià cu ‘e schiuppettate”! Una concentrazione di tritolo in megatoni sulle popolazioni è il culmine del male che un “sommo” può arrecare a “chi sta sotto”: è quel che subisce l’ Ucraina dal suo pretendente indesiderato e ASSASSINO – di vite e sogni -:Vladimir Vladimirovič Putin

La Chiesa Cattolica funzionaria del Signore della terra

«Uccidere un uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un uomo.» (Sebastiano Castellio – Saint Martin Du Fréne 1515 / Basilea 1563 – umanista e teologo . “Fede, dubbio, tolleranza”, edizioni La Nuova Italia – Firenze, 1960, p. 19).

La determinazione del reato di eresia era di competenza esclusiva della Chiesa cattolica che agiva attraverso i propri tribunali. L’Inquisizione comminava la morte, affidando l’esecuzione della pena all’autorità civile, il cosiddetto braccio secolare, avendo la costituzione del IV Concilio Lateranense art. 18, la De iudicio sanguinis et duelli clericis interdicto, fatto divieto agli ecclesiastici di « spargere il sangue ».

PERSONE GIUSTIZIATE DALLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA.

Ramirdo di Cambrai, riformatore († arso, Cambrai, marzo 1077) Pierre de Bruys, riformatore, fondatore del movimento dei Petrobrusiani († arso, Saint-Gilles (Gard), 1131) Arnaldo da Brescia, riformatore († impiccato e arso, Roma, 18 giugno 1155) Martino di Campitello, eretico cataro, († arso vivo, Ferrara, 1265) il 13 febbraio 1278 quasi 200 Catari furono bruciati nell’Arena di Verona (Andrea Del Col “L’Inquisizione in Italia” Oscar Mondadori) Gherardo Segarelli, fondatore del movimento degli Apostolici († arso vivo, Parma, 18 luglio 1300) Maifreda da Pirovano († arsa viva, Milano, settembre 1300) Andrea Saramita († arso vivo, Milano, settembre 1300) Zaccaria di Sant’Agata, apostolico († arso vivo, Bologna, 16 dicembre 1303) Fra Dolcino, al secolo Davide Tornielli, apostolico, successore di Gherardo Segarelli, († arso vivo, Vercelli, 1º giugno 1307) Margherita Boninsegna da Trento, apostolica, († arsa viva, Vercelli, 1º giugno 1307) Longino da Bergamo, frate, apostolico, († arso vivo, Vercelli, 1º giugno 1307) Bartolomea da Savigno, apostolica, († arsa viva, Bologna, 21 novembre 1307) Morte dei Templari Geoffrey de Charnay e Jacques de Molay. Miniatura conservata alla British Library Margherita Porete, scrittrice e teologa beghina († arsa viva, Parigi, 1º giugno 1310) Botulf Botulfsson, sacramentista, († arso vivo, Uppsala, 8 aprile 1311), unico martire in Svezia Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dei cavalieri templari († arso vivo, Parigi, 18 marzo 1314) Geoffrey de Charnay, cavaliere templare († arso vivo, Parigi, 18 marzo 1314) Guilhem Santon, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318) Déodat Miquel, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318) Johan Barrau, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318) Pons Rocha, francescano spirituale, († arso vivo, Marsiglia, 7 maggio 1318) Johan Barra, († arso vivo, Capestang, 18 ottobre 1319) Peire Canonici, († arso vivo, Capestang, 18 ottobre 1319) Bernard Leon, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320) Bernard Martin, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320) Bernard Surio, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320) Jacme de Rieux, frate minore, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320) Johan Durban, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320) Johan Martin, († arso vivo, Capestang, 25 maggio 1320) Guilhem Belibasta alias Bélibaste, cataro perfetto († arso, Villerouge-Termenès, 1321) Amegiardis, quindicenne, beghina, Béziers, († arsa, Béziers, 11 gennaio 1321) Bernard ? († arso vivo, Béziers, 11 gennaio 1321) Bernard Sers († arso, Béziers, 11 gennaio 1321) Ciracus ? († arso, Béziers, 11 gennaio 1321) Johan Olier († arso, Béziers, 11 gennaio 1321) Peire ? († arso, Béziers, 11 gennaio 1321) Peire Brun, prete († arso, Béziers, 11 gennaio 1321) Bernardino da Nola († arso, Matera, 15 luglio 1321) Guilhem Bom, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321) Johan de Mezea, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321) Peire Abanii, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321) Raimon Fornier, († arso, Pézenas, 21 settembre 1321) Astruga di Lodève, beghina, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321) Anuericus ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Basseta ?, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321) Berenguier ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Biatris ?, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321) Ermessendis ?, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321) Esclarmonda Durban, († arsa, Lunel, 18 ottobre 1321) Guilhem Fabre, prete, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Guiraut de Saint Martin, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Nicholau ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Peire ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Peire Alfandi, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Rotgier ?, († arso, Lunel, 18 ottobre 1321) Aymeric ?, († arso, Carcassonne, 17 gennaio 1322) Bernard Espruassora, († arso, Carcassonne, 17 gennaio 1322) Huc de Onlavis, († arso vivo, Carcassonne, 17 gennaio 1322) Johan de Echis, († arso vivo, Carcassonne, 17 gennaio 1322) Peire Arrufat, († arso vivo, Carcassonne, 17 gennaio 1322) Arnaut Pons, († arso vivo, Narbona, 28 febbraio 1322) Bermonda ?, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322) Bernard de Argistris, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Bernard de Perinhac, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Bernard Raimon de Monesio, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Bernardin Anuli, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Bonhome de Gasconia, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Castilio de Gironda, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Deruna Catalana, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322) Fornier de Fefensaco, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Guilhem de Urgel, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Guilhem Separd, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Jacme de la Cros, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Peire Almardi, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Peire de Elne, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Raimunda de Caranta, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322) Rotbert de Narbonna, († arso vivo, Narbonne, 28 febbraio 1322) Sicarda de Corberia, († arsa viva, Narbonne, 28 febbraio 1322) Bernard de Bosco, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323) Johan Conilli, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323) Peire de Johan, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323) Raimon Maistre, frate minore, († arso vivo, Carcassonne, 24 aprile 1323) Bernard Peyrotas, prete, († arso vivo, Lodève, 10 agosto 1323) Estève Seret, frate minore, († arso vivo, Lodève, 10 agosto 1323) Frances Bastier, († arso vivo, Lodève, 10 agosto 1323) Bernard Maury, detto anche Maurizio di Narbona, prete spirituale, († arso vivo, Avignone, 19 novembre 1326) Aliorus de Sesena († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327) Guilhem Domergue Veyrier, candelaio, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327) Berengaria Domergue Veyrier, moglie di Guilhem, († arsa viva, Carcassonne, 1º marzo 1327) Guilhem Serallier, fabbro, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327) Raimon de la Cros, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327) Peire de Cursaca, († arso vivo, Carcassonne, 1º marzo 1327) Boemondo di San Severo, († frustato a morte, 15 aprile 1327) Cecco d’Ascoli, al secolo Francesco Stabili, medico, astrologo e alchimista († arso vivo, Firenze, 16 settembre 1327) Raimunda Arrufat, vedova di Peire Arrufat, († arsa viva, Carcassonne, 10 settembre 1329) Francesco da Pistoia, fraticello († arso vivo, Venezia, 3 giugno 1337) Lorenzo Gherardi, fraticello († 1337) Bartolomeo Greco, fraticello († 1337) Bartolomeo da Bucciano, fraticello († 1337) Antonio Bevilacqua, fraticello († 1337) Giovanni da Castiglione, sacerdote, fraticello († arso vivo, Avignone, 3 giugno 1354) Francesco da Arquata, fraticello, predicatore († arso vivo, Avignone, 3 giugno 1354)   Condanna al rogo di Jan Hus Michele Berti da Calci al secolo Giovanni Berti, fraticello († arso vivo, Firenze, 30 aprile 1389) William Sawtrey, prete, primo dei martiri lollardi († arso vivo, Smithfield, marzo 1401) Giovanni Sensi, predicatore valdese († arso, Caprie (Valle di Susa), 30 marzo 1403) James Resby, lollardo († arso, Perth, Scozia, 1407), primo condannato in Scozia per eresia John Badby, sarto, lollardo († bollito, Smithfield, 15 marzo 1410) Jan Hus, riformatore († arso, Costanza, 6 luglio 1415) Girolamo da Praga, teologo riformatore, lollardo († arso, Costanza, 30 maggio 1416) Giovanna d’Arco, eresia, idolatria, apostasia e stregoneria († arsa, Rouen, 30 maggio 1431) Thomas Bagley, prete, lollardo, († arso, Smithfield, marzo 1431) Pavel Kravař, hussita († arso, Saint Andrews, Scozia, 23 luglio 1433) Friedrich Reiser, valdese, († arso, Strasburgo, 6 marzo 1458) Anna Weiler, valdese, moglie di Reiser, († arsa, Strasburgo, 6 marzo 1458) Giovanni Favelli, frate servita, priore di S. Ansano di Brento (Monzuno), incantatore di demoni ed eretico († impiccato e/o arso, Bologna, 1468)[2] Giorgio da Monferrato, studente, eretico († arso, Bologna, 25 giugno 1481)[2] Caterina Bianchetta, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, Cuneo, 10 dicembre 1495) Caterina Bonivarda, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Caterina Borrella, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Giovanneta Cometta, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Giovannina Giordana, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Margherita Giordana, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495)   Filippo Dolciati, Esecuzione di Girolamo Savonarola, 1498, Museo di San Marco, Firenze Giovanna Motossa, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Giovanna della Santa, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Romea dei Sobrani, eretica, strega e apostata († arsa, Rifreddo, 10 dicembre 1495) Girolamo Savonarola, riformatore († impiccato e arso, Piazza della Signoria, Firenze, 23 maggio 1498) Domenico Buonvicini da Pescia, frate domenicano († impiccato e arso, Piazza della Signoria, 23 maggio 1498) Silvestro Maruffi da Firenze, frate domenicano († impiccato e arso, Piazza della Signoria, 23 maggio 1498) Joshua Weißöck († 1498) Gentile Budrioli († arsa, piazza San Domenico, Bologna, 14 luglio 1498)[3] Antoni Carni da Messina, giudaizzante († arso vivo, autodafé, Palermo, 6 giugno 1511) Ghabriel de Polize, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511) Giovanni Crispo, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511) Giovanni de Toledo da Messina, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511) Jacopo Rizo, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511) Laura Palumba, giudaizzante († arsa viva, Palermo, 6 giugno 1511) Ana de Quintana, giudaizzante († arsa viva, Palermo, 6 giugno 1511) Beatriz de Quintal, giudaizzante († arsa viva, Palermo, 6 giugno 1511) Gabriel Zapater, medico di Bivona, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511) Cola Stagnataro, giudaizzante († arso vivo, Palermo, 6 giugno 1511) Antonino de Marino, giudaizzante († arso vivo, autodafé, Palermo-Piano Marina, 11 luglio 1512) Antonio Corbiseri, di Carini, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Bernardino Babula, di Messina, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Cola Angelo La Muta, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Gabriel Garzìa, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Ghabriel Compagno, di Milazzo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Jacobo Estayte, alias Jacopo Staiti di Messina, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Joan de Aragon, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Joan de Leofante, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Joanne Lo Porto, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Joannis Antoni Tudisco, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Luis Yelpo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Manfrè La Muta, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Margaritella di Balsamo, di Messina, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 11 luglio 1512) Paulo Santafè di Cammarata, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Porcio Monterusso, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Simon de Leofante, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 11 luglio 1512) Soprana de Paternò o Patorno, di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 11 luglio 1512) Bartolomeo di Balsamo, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, autodafé Palermo-Piano Marina, 29 settembre 1513) Leonora de Balsamo di Palermo, moglie di Bartolomeo di Balsamo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Antonella de Iona di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Lisa La Muta di Palermo, moglie di Manfrè La Muta, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Guglielmo de Balsamo o de Bausano, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Joan Antonio Balvo, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Jacopo Balvo di Marsala, figlio di Joan Antonio Balvo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Perna Balvo di Marsala, figlia di Joan Antonio Balvo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Giovanni d’Attuni o de Attini, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Marco di Termini di Polizzi, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Alfonso Sellaro di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Andrea Carubba di Sammarco, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Angiulo de Balsamo di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Antonia de Balsamo di Palermo, madre di Nicolò Balsamo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Cola de Balsamo di Palermo, figlio di Antonia de Balsamo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Margarita de Balsamo di Palermo, moglie di Cola de Balsamo e nuora di Antonia de Balsamo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Antonia Romano di Mazara, vedova, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Beatrice Calabrese di Marsala, moglie di marinaio, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Bernardino Imbarbara, o Barbera, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Clara de Polizzi di Palermo, madre di Angela Marinara, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Francesca de Balsamo di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Francesco Balvo di Marsala, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Gerardo de Macrì di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Lucrezia de Macrì di Palermo, moglie di Gerardo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Giacoma Barbara di Marsala, neofita giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Giacomo Barbera di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Lucrezia Barbera di Marsala, moglie di Giacomo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Gianbattista Ferrario di Termini, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Guglielmo Geremia di Naro, cerdone, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Isabella de Andrea di Naro, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Joan de Leofante, alias Giovanni Elefante, di Sciacca, merciere, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Giovanni Santiglia, di Palermo, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Joannis de Vezini alias Giovanni Vicini, di Trapani, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Lucia Cimatore di Palermo, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Nicolao Bonfiglio, di Castronovo, mastro candelaro, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Paolo Spataro di Sammarco, maestro insegnante, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Perna de Attuni, di Marsala, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Petro de Bononia, alias Pietro di Bologna, di Palermo, mastro ferraro, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 29 settembre 1513) Rosa Sartorii, di Messina, moglie del fu mastro Nardi Sartorii, neofita giudaizzante ostinata († arsa viva, Piano Marina, 29 settembre 1513) Simone Marinaro, di Palermo, mastro mezzano, giudaizzante († arso, Piano Marina, 29 settembre 1513) Vincenzo Maymuni o Maimone, di Sciacca, giudaizzante († arso, Piano Marina, 29 settembre 1513) Violante Gallardo o Gagliardo, di Marsala, moglie di Alonco Gallardo, mastro sellaro, giudaizzante († arsa, Piano Marina, 29 settembre 1513) Isabella La Matina, di Girgenti, giudaizzante († arsa, Piano Marina, 29 settembre 1513) Bernardo di Milazzo, di Palermo, giudaizzante († arso, autodafé Palermo-Piano Marina, 10 agosto 1515) Giacomo Siracusa, alias Jacobo Siracusa, di Giuliana, mastro, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515) Granusa La Serna, di Marsala, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515) Paulo de Antilla, di Palermo, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515) Perna Messina, di Caccamo, giudaizzante († arso, Piano Marina, 10 agosto 1515) Desiata Siracusa, di Giuliana, moglie di Bartolomeo Siracusa, giudaizzante († arsa viva, Piano Marina, 10 agosto 1515) Francesco La Sala, di Trapani, giudaizzante († arso vivo, Piano Marina, 10 agosto 1515) Lauken van Moeseke, sacramentario (negatore dell’efficacia dei sacramenti, † decapitato, Bruxelles, 30 agosto 1518) Maddalena Ravizina, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, Varese, 8 giugno 1520) Giovannina di Bernardo Vanoni, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520) Mainetta, detta “codera”, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520) Elisabetta Oleari, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520) Caterina Fornasari, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520) Tognina del Cilla, eretica e apostata († arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520) Margherita Fornasari, eretica e apostata, morta nelle carceri inquisitoriali, riesumata e arsa, Venegono Superiore, 8 giugno 1520) Hendrik Voes, sacerdote fiammingo, luterano, († arso, Grand Place, Bruxelles, 1º luglio 1523). Insieme a Johann Esch è considerato il primo martire protestante Johann Esch, monaco agostiniano, luterano († arso, Grand Place, Bruxelles, 1º luglio 1523) Jean Vallière, agostiniano, antitrinitario, prima vittima protestante francese († arso, Marché aux Pourceaux, Parigi, 8 agosto 1523) Bolt Eberli, († arso, Schwyz, 29 maggio 1525), primo martire sacramentista Jan de Bakker, o Johannes Pistorius o Jan Jansz van Woerden, sacerdote, fu il primo martire protestante dell’Olanda del nord († arso, L’Aia 15 settembre 1525) Johann Reichel, di Strzegom, sacramentario, († impiccato, Świdnica, 20 maggio 1527) Michael Sattler, anabattista, redattore dei Sette Articoli di Schleitheim († arso, Rottenburg am Neckar, 21 maggio 1527) Margaretha Sattler, anabattista, moglie di Michael († annegata nel fiume Neckar, Rottenburg am Neckar, 22 maggio 1527) Leonhard Kaiser, o Kayser o Keyser, luterano, († arso, Schärding, 16 agosto 1527) Wendelmoet Claesdochter o Weynken Claes o anche Wendelmoet Claesdochter van Monnikendam, sacramentista († strangolata e arsa, L’Aia 20 novembre 1527), prima donna olandese ad essere giustiziata come eretica Wolfgang Ulimann, anabattista, († decapitato nel 1528 presso Appenzello) con altri dieci compagni, le cui mogli furono affogate. Patrick Hamilton, sacerdote scozzese, predicatore protestante († arso, Saint Andrews, Scozia, 29 febbraio 1528) Balthasar Hubmaier, anabattista, teologo († arso, Vienna, 10 marzo 1528) Elsbeth Hügeline, anabattista, moglie di Balthasar Hubmaier, († annegata nel Danubio, Vienna, 13 marzo 1528) Leonhard Alexberger, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, Austria, 30 marzo 1528) Hans Schützenacker, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528) Sigmund Pentler, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528) Mattheus Pürchinger, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528) Hans Muhr, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528) Hans Penzenauer, anabattista, († decapitato e arso, Steyr, 30 marzo 1528) Georg Blaurock, soprannome di Jörg Cajacob, anabattista († arso, Klausen, 6 settembre 1529) Hans Langegger, anabattista († arso vivo, Klausen, 6 settembre 1529) Giovanni Milanese, († 1530) Lamprecht Gruber, di Funes, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532) Hans Beckh, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532) Peter Hungerl, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532) Lorenz Schuster, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532) Peter Planer, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532) Hans Thaler, anabattista hutterita († decapitato, Vipiteno, 1532) Hans Beck, anabattista († arso, Castello di Gufidaun, Klausen, ottobre 1533) Walser Schneider, anabattista († arso, Castello di Gufidaun), ottobre 1533) Christian Alseider, anabattista († arso, Castello di Gufidaun, ottobre 1533) Waltan Gsäl, anabattista († arso vivo, Castello di Guffidaun, ottobre 1533) Wölfl von Gotzenberg, anabattista († arso vivo, Castello di Gufidaun, ottobre 1533) Hans Maurer, anabattista († arso vivo, Castello di Gufidaun, ottobre 1533) Peter Kranenwetter, anabattista hutterita († arso vivo, Castello di Gufidaun, ottobre 1533) John Frith, luterano († arso vivo, Smithfield, 4 luglio 1533) Andrew Hewet, luterano († arso vivo, Smithfield, 4 luglio 1533) Adriaen de Wever, anabattista, (decapitato, Delft, 1534) Andries van Niel, anabattista († arso vivo, Kuringen, Belgio, 9 gennaio 1534) Adriaen Lourysz (o Adriaen Vermeer), anabattista, († decapitato con altri sette compagni ad Haarlem, 26 marzo 1534) Adriaen Claes, anabattista, († decapitato, Olanda, 16 maggio 1534) Henrick Rol, di Grave, anabattista, († arso, Maastricht, settembre 1534) Adam Jans, anabattista, (giustiziato, Olanda, gennaio 1535) Adriaen Antheunis Focsen, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Hendrik Hendriks Snyder, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Claes van Venlo, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Dirck Janssen, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Steven Janssen, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Steven van Oudewater, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Gerrit van Benschop, anabattista adamita († decapitato, Amsterdam, 25 febbraio 1535) Jacob Claes van der Veer, anabattista († decapitato, Utrecht, 13 marzo 1535) Adriaen de Kleermaker (o Adriaen Cornelisz Snijer), anabattista, († decapitato, L’Aia, 10 aprile 1535) Aefke Harmen Thys, anabattista, († affogata, Leeuwarden, 14 aprile 1535) Étienne Bénard, di Rouen, luterano († arso vivo, Marché aux Pourceaux, Parigi, 5 maggio 1535) Marin Du Val, di Melun, luterano († arso vivo, Marché aux Pourceaux, Parigi, 5 maggio 1535) Adriaen Aersen, anabattista, († decapitato, Zierikzee, 8 maggio 1535) Albert van Meppel, anabattista, († giustiziato con altri dieci, Amsterdam, 14 maggio 1535) Adriaen Cornelis, di Spaarndam, anabattista, († decapitato, Amsterdam, 15 maggio 1535) Adriana Jans, anabattista, († affogata, Amsterdam, 21 maggio 1535) Aeltgen Gielis, anabattista, († affogata, Amsterdam, 21 maggio 1535) Aeltgen Wouters, anabattista, († affogata, Amsterdam, 21 maggio 1535) Cornelisz Claes, anabattista († impiccato, Amsterdam, 1º giugno 1535) Aechtgen Jans, anabattista, († impiccata, Amsterdam, 1º giugno 1535) Aert Claudius Centurio, anabattista di Bruxelles, († decapitato, Utrecht, 11 giugno 1535) Claudius Centurio, anabattista di Noyelles, padre di Aert, († decapitato, Utrecht, 11 giugno 1535) Albert Pieters Sinckes, anabattista, († giustiziato, Alkmaar, 1536) Aegje Elinx, anabattista, († affogata, Alkmaar, 1º febbraio 1536) Jakob Hutter, coordinatore degli anabattisti comunitari (hutteriti), († arso vivo, Innsbruck, 25 febbraio 1536)   Lo strangolamento di William Tyndale, incisione in un’edizione del Libro dei martiri di John Foxe. Adriaen Adriaens, anabattista, († decapitato, L’Aia, marzo 1536) Arent Geryts, anabattista, († decapitato, L’Aia, 14 marzo 1536) Adriane Vyncx, anabattista, († arsa viva, Bruges, 28 agosto 1536) William Tyndale, protestante († strangolato e arso, Vilvoorde, 6 settembre 1536) Albert Reyersz (o Oldeknecht), anabattista, († decapitato, Amsterdam, 12 aprile 1537) Adriaen Cornelisse, anabattista, († decapitato, Zierikzee, 2 giugno 1537) Hans Seidel, di Murau (Austria) anabattista hutterita, († decapitato, St. Veit, Carinzia, 1538) Hans Donner, di Wels, (Austria), anabattista hutterita, († decapitato, St. Veit, 1538) Aert Jans, anabattista, († decapitato, Delft, 7 gennaio 1538) Stijntgen Mickers, madre di Frans e Guert, anabattista, († affogata, Alkmaar, 6 febbraio 1538) Guert Mickers, anabattista, († affogata, Alkmaar, 6 febbraio 1538) Adriaen van Gravenhage, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538) Paulus van Druynen, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538) Michiel Stevens van Oosterhout, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538) Jan Blok, di Gand, anabattista, († arso vivo, Vught, 9 settembre 1538) Lysken Blok, anabattista, moglie di Jan Blok, († arsa viva, Vught, 11 settembre 1538) Aecht Middelborch, anabattista, († affogata, Utrecht, 11 giugno 1539) Jan Jansz van den Berg, di Kleve, (Germania) anabattista († decapitato, Amsterdam, 8 luglio 1539) Geertruydt Adriaens de Roevre, anabattista († arsa viva, Vught, Nord Brabante, 11 settembre 1539) Adriaen Wouters, anabattista di Schiedam, Olanda, († decapitato, Veere, 14 ottobre 1539) Francisco de San Roman, luterano, primo martire protestante di Spagna († arso vivo, Valladolid, 1540) Frans Mickers, anabattista, († affogato, Alkmaar, 16 aprile 1540) Frans Jansz, anabattista, († impiccato, Utrecht, 2 aprile 1541) Petruccio Campagna o Giorgio di Messina, frate, luterano († arso, autodafé, Palermo, 30 maggio 1541) Aeff Peters, anabattista, moglie di Frans Jansz, († affogata, Utrecht, 13 giugno 1541) Giandomenico dell’Aquila, protestante († arso vivo, 4 febbraio 1542) Jan Claesz, libraio, predicatore anabattista mennonita, († decapitato, Amsterdam, 19 gennaio 1544) Lucas Lambert van Beveren, di anni 87, anabattista mennonita, († decapitato, Amsterdam, 19 gennaio 1544) Aelbert Gerritsz, anabattista, († decapitato, Utrecht, 21 giugno 1544) Aecht Coenen, anabattista, († affogata, Leida, 14 luglio 1544) Jan Dorhout, spiritualizzante fiammingo, loista, († decapitato, Anversa, 9 ottobre 1544) Christophe Hérault, spiritualizzante francese, loista, († decapitato, Anversa, 9 ottobre 1544) Loys Pruystinck, spiritualizzante fiammingo, fondatore della setta dei Loisti, († arso, Anversa, 25 ottobre 1544) Maria van Beckum, anabattista, sorella di Ursula († arsa, Delden, Paesi Bassi, 13 novembre 1544) Ursula van Beckum, nata van Werdum (moglie del fratello di Maria) anabattista, († arsa, Delden, 13 novembre 1544) George Wishart, religioso scozzese, protestante († arso, Saint Andrews, Scozia, 1º marzo 1546) Étienne Dolet, umanista, († impiccato e arso, Parigi, 3 agosto 1546) Lucas Michielsz, pittore su vetro di Dordrecht, anabattista, († arso, Amsterdam, 20 marzo 1549) Tobias Quintincxsz, calzolaio, anabattista, († arso, Amsterdam, 20 marzo 1549) Pieter Jansz, calzolaio, anabattista, († arso, Amsterdam, 20 marzo 1549) Jan Pennewaerts, belga di Lovanio, anabattista, († arso, Amsterdam, 20 marzo 1549) Ellert Jans, sarto di Woerden, anabattista, († arso, Amsterdam, 20 marzo 1549) Ghysbert Jansz di Woerden, anabattista, († arso, Amsterdam, 20 marzo 1549) Barbara Thielemans di Dordecht, anabattista, († arsa, Amsterdam, 20 marzo 1549) Truyken Boens, belga di Anversa, anabattista, († arsa, Amsterdam, 20 marzo 1549) Giorgio Costa, di Genova, mercante, luterano († arso, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 19 maggio 1549) Diana Rosso di Paternò, giudaizzante relapsa († arsa, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 19 maggio 1549) Fanino Fanini, predicatore protestante († impiccato e arso, Ferrara, 22 agosto 1550) Domenico Cabianca, pellicciaio di Bassano, predicatore protestante († impiccato, Piacenza, 10 settembre 1550) Pre Francesco Calcagno, prete, blasfemia e sodomia, luterano († decapitato e arso, piazza della Loggia, Brescia, 23 dicembre 1550) Benedetto del Borgo da Asolo, anabattista († arso vivo, Rovigo, 17 marzo 1551) Giorgio Siculo, al secolo Giorgio Rioli, predicatore († strangolato in cella, Ferrara, 23 maggio 1551) Francesco Pagliarino, di Savoca, frate di S. Francesco di Paola, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 5 luglio 1551) Antonino Caruso, da Militello, diacono eremita francescano, luterano († arso vivo, Piano della Loggia, 5 luglio 1551) Galeazzo da Trezzo, di Sant’Angelo Lodigiano, predicatore protestante, († arso vivo, Lodi, 24 novembre 1551) Jacobetto Gentile, calvinista († arso vivo, Capua, piazza S. Maria Maggiore, maggio 1552) Vincenzo Iannelli, frate, calvinista († arso vivo, Capua, piazza S. Maria Maggiore, maggio 1552) Adriaen Woutersson, anabattista di Heusden, Olanda, († decapitato con altri due compagni ad Anversa, 23 settembre 1552) Mechtelt Melis, anabattista, moglie di Adriaen Woutersson, († annegata, Anversa, 23 settembre 1552) Adriaen Cornelis, di Schoonhoven, Olanda, anabattista, († strangolato e arso, Leida, 24 novembre 1552) Henrick Dirks, anabattista, († strangolato e arso, Leiden, 24 novembre 1552) Dirk Jans, anabattista, († strangolato e arso, Leiden, 24 novembre 1552) Annetgen Symons, anabattista, († strangolata e arsa, Leiden, 24 novembre 1552) Mariken Jans, anabattista, († strangolata e arsa, Leiden, 24 novembre 1552) Adriaen de Wintere, anabattista di Kruibeke, († arso vivo, Anversa, 20 gennaio 1553) Giovan Battista Impellizzeri, di Mandanici, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 18 giugno 1553) Aleph Jacobs, anabattista, († arso vivo, Leeuwarden, 28 giugno 1553) Giovanni Buzio da Montalcino, detto il Mollio, francescano, luterano († impiccato e arso, Roma, Campo de’ Fiori, 5 settembre 1553) Tisserando da Perugia, detto il Perugino, tessitore di seta, luterano († impiccato e arso, Campo de’ Fiori, 5 settembre 1553) Zuan Battista Trabachin, anabattista († annegato, Venezia, 11 novembre 1553)   Il rogo di John Rogers, Londra, illustrazione in un’edizione del Libro dei martiri di John Foxe, 1684 Francesco Gamba da Brescia, predicatore protestante († impiccato e arso, Como, 21 luglio 1554) John Bradford, sacerdote, riformatore protestante († arso vivo, Smithfield, 31 gennaio 1555) John Lease, protestante († arso vivo, Smithfield, 31 gennaio 1555) John Rogers, sacerdote, traduttore e commentatore della Bibbia, († arso vivo, Smithfield, 4 febbraio 1555) Lawrence Saunders, sacerdote, riformatore protestante († arso vivo, Coventry, 9 febbraio 1555) Rowland Taylor, riformatore protestante († arso vivo, Aldham, 9 febbraio 1555) John Hooper, vescovo anglicano di Gloucester († arso vivo, Gloucester, 9 febbraio 1555) William Hunter di Brentwood, protestante († arso vivo, Brentwood, 27 marzo 1555) Robert Ferrar, vescovo anglicano di St. David’s († arso vivo, Market square (ora Nott’s square) in Carmarthen, Galles, 30 marzo 1555) Agacio Giunta, luterano († arso vivo, autodafé Messina, 12 maggio 1555) Paolo Rappi da Vigone, valdese († arso vivo, Torino, 22 giugno 1555) Patrick Pakingham unitariano († arso vivo, Uxbridge, Londra, agosto 1555) Hans Verhoeven, anabattista († arso vivo, Anversa, 27 agosto 1555) Frans Deens, anabattista († arso vivo, Anversa, 27 agosto 1555) Jan Drooghscheerder, anabattista († arso vivo, Anversa 27 agosto 1555) Pieter van Beringen, anabattista († arso vivo, Anversa, 27 agosto 1555) Jean Vernou di Poitiers, alias Giovanni Vernon, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555) Antoine Laborie di Cajare, alias Antonio Labori, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555) Jean Trigalet di Nimes, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555) Bertrand Bataille della Guscogna, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555) Guyraud Tauran di Cahors, predicatore valdese († arso vivo, Chambéry, 28 agosto 1555) Hugh Latimer, ex vescovo di Worcester, anglicano († arso vivo, Balliol College, Oxford, 16 ottobre 1555) Nicholas Ridley, vescovo anglicano († arso vivo, Balliol College, 16 ottobre 1555) Abraham van Roey, anabattista († arso vivo, Anversa, 4 febbraio 1556) Thomas Cranmer, arcivescovo anglicano († arso vivo, Balliol College, Oxford, 21 marzo 1556) Ambrogio Cavalli, agostiniano, calvinista († impiccato e arso, Campo de’ Fiori, Roma, 15 giugno 1556) Bartolomeo Hector di Poitiers, colportore valdese († impiccato e arso, piazza Castello, Torino, 20 giugno 1556) Michele, detto cavalier Sermoneta, di Siena, colpì per gioco un crocifisso con un sasso († impiccato, Bologna, 20 giugno 1556)[4] Pomponio de Algerio, studente, protestante († arso vivo in olio bollente, Roma, piazza Navona, 19 agosto 1556) Baldo Lupatino, frate, protestante († annegato in laguna, Venezia, 17 settembre 1556) Natale Cassar, di Malta, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Loggia, 18 ottobre 1556) Giovanni Giacomo Petrone, di Siracusa, religioso di S. Benito di Messina, luterano († arso vivo, Piano della Loggia, 18 ottobre 1556) Nicola Sartorio di Chieri, evangelico († arso vivo, Aosta, 7 maggio 1557) Francesco Cartone († 1558) Adriaen van Hee, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558) Joos Meeuwens, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558) Willem Goosen, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558) Egbert de Hoedemaker, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558) Lambert van Doornik, anabattista, († arso vivo, Obignies, 1558) Goffredo Varaglia, valdese, già frate cappuccino e teologo († impiccato e arso, Torino, piazza Castello, 29 marzo 1558) Girolamo Russo, di Ferla, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Bocceria Vecchia, 1º maggio 1558) Gisberto di Milanuccio di Penne, eretico († arso vivo, Roma, Piazza Giudia, 15 giugno 1558) Adriaen Pieters, di Winkel, Olanda, anabattista, († arso vivo, L’Aia, 7 luglio 1558) Henrick Dacho, anabattista, († decapitato, Anversa, 7 ottobre 1558) Hans Schmid, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 19 ottobre 1558) Heinrich Adams, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 21 ottobre 1558) Hans Weck, anabattista, missionario hutterita, cognato di Heinrich Adams († arso vivo, Aquisgrana, 21 ottobre 1558) Alexander de Bode, anabattista, († giustiziato, Anversa, 19 novembre 1558) Arent Aerssens, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558) Peeter Henriks, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558) Jan Collen, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558) Geert Franssens, anabattista, († arso vivo, Anversa, 16 dicembre 1558) Tillmann Schneider, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 4 gennaio 1559) Mathias Schmidt, anabattista, missionario hutterita († arso vivo, Aquisgrana, 4 gennaio 1559) Antonio di Colella Grosso, eretico († arso vivo, Roma, piazza Navona, 8 febbraio 1559) Gabriello di Thomaien, sodomia, blasfemia († arso vivo, piazza Navona, 8 febbraio 1559) Leonardo di Paolo da Meola, eretico († arso vivo, piazza Navona, 8 febbraio 1559) Giovanni Antonio del Bò, cremonese, apostasia († impiccato e arso, piazza Navona, 8 febbraio 1559) Mahieu Antheunis, anabattista († arso vivo, Kortrijk, Belgio, 18 febbraio 1559) Gelis de Groot, anabattista, († arso vivo, Kortrijk, 18 febbraio 1559) Antonio Gesualdi, luterano († impiccato e arso, Roma, 16 marzo 1559) Adriana Lambrechts, anabattista, moglie di Henrick Dacho, († affogata, Anversa, 19 marzo 1559) Agustin de Cazalla, capellano e predicatore dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, luterano († garrotato e arso, autodafé Valladolid, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Francisco de Vibero, sacerdote, fratello di Agustin de Cazalla, luterano († arso vivo, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Beatriz de Vibero, monaca, sorella di Agustin e Francisco, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Antonio de Herezuolo, luterano († arso vivo, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Gonzalo Vaez Portughese, giudaizzante († arso vivo, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Alonso Perez prete, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Christophoro de Ocampo, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Francisco de Herrera, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Juan Garzia argentiere, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Christophoro de Padilla, luterano († garrotato e arso, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Isabella de Estrada, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Juana Velazques, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Catherina Romana, luterana († garrotata arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Catherina de Ortega, luterana († garrotata e arsa, plaza Mayor, 21 maggio 1559) Adriaen Pan, o Adriaen Peeterson Pan, anabattista di Driel, Olanda, († decapitato, Anversa, 18 giugno 1559) Aechtgen Joris Adriaens, anabattista, († affogata con altre cinque donne, Anversa, 19 luglio 1559) Abraham Tancreet (o Tanghereet), anabattista, († arso vivo, Gand, Belgio, 7 agosto 1559) Giacomo Bonelli, di Dronero, pastore e predicatore valdese († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Bocceria Vecchia, 18 febbraio 1560) Maeyken de Hont, anabattista († annegata, castello di Steen, Anversa, 4 aprile 1560) Janneken van Aken di Haerlebeke, anabattista († annegata, Anversa, 4 aprile 1560) Lenaert Plovier di Meenen, anabattista († annegato, Anversa, 4 aprile 1560) Mermetto Savoiardo († 13 agosto 1560) Dionigi di Cola († 13 agosto 1560) Gian Luigi Pascale, di Cuneo, pastore calvinista missionario tra i valdesi († strangolato e arso, Roma, Castel Sant’Angelo, 16 settembre 1560) Bernardino Conte, valdese († arso vivo, Cosenza, novembre 1560) Cornelio di Nicosia, alias Giancarlo, francescano conv., teologo, luterano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561) Francesco Vicino, di Padova, religioso, luterano († arso vivo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561) Giovanni de Giluti o Gigliuto, di Noto († arso vivo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561) Andrea Lanza (†1561), religioso, luterano († arso vivo, Piano della Bocceria Vecchia, 8 giugno 1561) Adam Henricx (o Kistmaeckers), anabattista, († annegato, Anversa, 23 luglio 1561) Absolon de Zanger, anabattista, († arso vivo, Courtrai, 20 novembre 1561) Willem van Haverbeke, anabattista, († arso vivo, Kortrijk, 20 novembre 1561) Nicasen van Alcmaers, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561) Andries de Molenaar, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561) Adriaen Brael, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561) Lucas Heindricx di Landegem, anabattista († arso vivo, Bruges, 10 dicembre 1561) Marijn Euwout, anabattista († arsa viva, Bruges, 10 dicembre 1561) Francijntgen de Molenaar, anabattista, moglie di Andries († arsa viva, Bruges, 11 dicembre 1561) Jan Christiaenz di Zeebrugge, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561) Maeyken Frans (o Trams), anabattista, († arsa viva, Bruges, 11 dicembre 1561) Jelis Outerman di Diksmuide, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561) Anthonis Keute, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561) Hans Lisz, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561) Hansken Parmentier, anabattista, († arso vivo, Bruges, 11 dicembre 1561) Frans de Swarte, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 23 marzo 1562) Martijntgen van Alcmaers, anabattista, sorella di Nicasen van Alcmaers († annegata, Hondschoote, 23 marzo 1562) Heyndrik van Dale, anabattista, († annegato, Anversa, 3 aprile 1562)   L’esecuzione di Hendrik Eemkens a Utrech nel 1562. Gli fu legato un sacco di polvere da sparo al collo e fatto esplodere Gaspard Deken, alias Jasper de Schoenmaker, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 4 aprile 1562) Charlo de Wael, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 4 aprile 1562) Karel van de Velde, anabattista, († arso vivo, Hondschoote, 17 aprile 1562) Hendrik Eemkens, anabattista († fatto esplodere, Utrecht, 10 luglio 1562)[5] Lauwerens Allaerts di Gand, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562) Pieter van Maldeghem di Nevele, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562) Jacques Bostijn di Courtrai, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562) Pieter van Maele di Gand, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 16 luglio 1562) Bartolomeo Fonzio, protestante († annegato, Venezia, Canale dell’Orfano, 4 agosto 1562) Mariken van Meenen di Haerlebeke, anabattista († annegata, Anversa, Castello Het Steen, 5 settembre 1562) Lyntgen Wendelyn, anabattista († annegata, Anversa, Castello Het Steen, 5 settembre 1562) Proentgen van Meteren anabattista, moglie di Karel van de Velde, († annegata, Hondschoote, 3 ottobre 1562) Claesken van Meteren, anabattista, sorella di Proentgen († annegata, Hondschoote, 3 ottobre 1562) Aert van Gershoven, anabattista, († affogato, Anversa, 17 ottobre 1562) Jacob van Gershoven, anabattista, fratello di Aert, († affogato. Anversa, 17 ottobre 1562) Giulio Gherlandi da Spresiano, anabattista († annegato, Canale dell’Orfano, Venezia, 23 ottobre 1562) Hendrik Aerts, anabattista, processato dall’inquisitore Pieter Titelman insieme alla moglie e ad altri 11 anabattisti († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563) Jan Maes di Bollezeele, anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563) Jan de Swarte di Bailleul, anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563) Claes de Swarte, anabattista, figlio di Jan († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563) Perceval van den Berge di Zwevigem, anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563) Pieter Meynghers, alias Pieter Schoenmaker (Pietro il calzolaio), anabattista, († arso vivo, Rijsel, 16 marzo 1563) Kathelijne van Lokerhoute, anabattista, moglie di Lauwerens Allaerts († decapitata, Castello Gravensteen, Gand, 24 marzo 1563) Claesken Pertrijs, anabattista, moglie di Jan de Swarte († arsa viva, Rijsel, 27 marzo 1563) Christiaen de Swarte, anabattista, figlio di Jan († arso vivo, Rijsel, 27 marzo 1563) Hans de Swarte, anabattista, figlio di Jan († arso vivo, Rijsel, 27 marzo 1563) Mahieu de Swarte anabattista, figlio sedicenne di Jan († arso vivo, Rijsel, 27 marzo 1563) Minico Santoro (Domenico) da Mandanici, sacerdote, luterano († strozzato e poi arso, autodafé, Palermo, piazza della Bocceria Vecchia, 13 aprile 1563) Antonijn de Waele, alias Antheunis Behaghe, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 9 novembre 1563) Christiaen van Wettere, anabattista († arso vivo, Vrijdagmarkt, Gand, 9 novembre 1563) Janneken Cabeljaus di Ypres, anabattista, moglie di Hendrik Aerts († arsa viva, Rijsel, 22 febbraio 1564) Calleken Steens di Sweghem, anabattista († arsa viva, Rijsel, 22 febbraio 1564) Gian Francesco Alois, detto il Caserta, letterato italiano, valdesiano († decapitato e arso, piazza del Mercato, Napoli, 4 marzo 1564) Giovan Bernardino Gargano, nobile di Aversa, valdesiano († decapitato e arso, piazza del Mercato, Napoli, 4 marzo 1564) Alessandro da Caverzago, notaio, predicatore protestante († arso vivo, piazza della Torricella, Piacenza, 2 giugno 1564) Francesco di Pietro Secretuzzo, cipriota, riformato († impiccato e arso, presso Castel Sant’Angelo, Roma, 4 settembre 1564) Maeyken Boosers, anabattista, († arsa viva, Tournai, 18 settembre 1564) Antonio de Antona di Venezia, abitante a Siracusa, argentiere, luterano († strangolato e arso, autodafé, Palermo, Piano della Marina, 12 novembre 1564) Richiardo alias Fruxa, di Mandanici, luterano († arso vivo, Piano della Marina, 12 novembre 1564) Giacomo Impellizzeri, di Mandanici, luterano († arso vivo, Piano della Marina, 12 novembre 1564) Iannello Scolaro, di Mandanici, luterano († arso vivo, Piano della Marina, 12 novembre 1564) Antonio Rizzetto da Vicenza, anabattista († annegato, Canale dell’Orfano, Venezia, 8 febbraio 1565) Francesco della Sega da Rovigo, anabattista († annegato, Canale dell’Orfano, Venezia, 26 febbraio 1565) Adriaen van den Burie, anabattista, († arso vivo, Oudenaarde, 10 luglio 1565) Lorenzo Vex, luterano († annegato, Venezia, 1566) Pietro Robert della Goletta di Tunisi, francese, ugonotto († arso vivo, autodafé, Palermo, chiesa della Magione, 13 gennaio 1566) Michele Giovanni Carobeni di Noto, († arso vivo, Palermo, chiesa della Magione, 13 gennaio 1566) Muzio della Torella di Puglia, luterano († decapitato e arso, Roma, 1º marzo 1566) Pompeo de’ Monti nobile di Napoli, valdesiano († decapitato e arso, Roma, presso castel Sant’Angelo, 4 luglio 1566) Curzio di Cave frate cappuccino, luterano († decapitato e arso, Roma, Castel Sant’Angelo, 9 luglio 1566) Giovanni Pietro Thomaso di Noto, mastro calzolaio, luterano († arso vivo, autodafé, Palermo, Piano della Marina, 26 dicembre 1566) Matteo de Amodeo alias lo Ruffiano, di Siracusa, luterano, († arso vivo, Piano della Marina, 26 dicembre 1566) Bernardo Brescaglia di Modena, calzolaio, luterano († impiccato e arso, autodafé, piazza San Domenico, Bologna, 18 gennaio 1567)[6][7][2] Baldassarre (forse d’Anna[8]) di Giovanni, da S. Maria del Gallo o da Venezia, pittore, luterano († impiccato e arso, piazza San Domenico, Bologna, 18 gennaio 1567)[6][7][2] Martino Fani (o Marino de Furno[7]), ciabattino, luterano († impiccato e arso, piazza San Domenico, Bologna, 18 gennaio 1567)[2] Giorgio Olivetto, luterano († arso vivo, Roma, 27 gennaio 1567) Publio Francesco Spinola, umanista, riformista († annegato, Venezia, Canale dell’Orfano, 31 gennaio 1567) Domenico Zocchi di Treviso, apostasia giudaica († impiccato e arso, Roma, piazza Giudia, 1º febbraio 1567) Marco Magnavacca, riformista, evangelico († strangolato e arso, Modena, 16 febbraio 1567) Girolamo Landi di Fondi, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 25 febbraio 1567) Bernardo Rasola (o Rasala) da Milano o da Locarno, detto dalle Agocchie, luterano († arso vivo, Bologna, 22 marzo 1567)[9][10] Gregorio Perini di Arezzo, frate, luterano († impiccato e arso, Roma, 23 giugno 1567)[9] Pellegrino Righetti, luterano († impiccato e arso, Bologna, 5 settembre 1567)[9][10][6] Pietro Antonio da Cervia, pittore, luterano († impiccato e arso, Bologna, 5 settembre 1567)[9][10][6] Pietro Carnesecchi, umanista, riformista evangelico, (decapitato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 1º ottobre 1567) Giulio Maresio, di Cividale del Friuli, francescano, riformista relapso († decapitato e arso, presso Castel Sant’Angelo, 1º ottobre 1567) Alessandro Panzacchi, merciaio, protestante († arso vivo, Bologna, 8 ottobre 1567)[10][6] Giorgio da Udine, protestante († arso vivo, Bologna, 8 ottobre 1567) Luca di Faenza († 1568) Thomas Szük († 1568) Riccardo Perucolo, mastro pittore, protestante († arso vivo, Conegliano, marzo 1568) Andries Jacobs (o Adriaen Jacobsen), anabattista, figlio di Jacob Dirks, († arso vivo, Anversa, 10 marzo 1568) Hans Jacobs, anabattista, figlio di Jacob Dirks, († arso vivo, Anversa, 10 marzo 1568) Jacob Dirks, anabattista, († arso vivo, Anversa, 10 marzo 1568) Matteo Rondinini di Faenza, protestante († arso vivo, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 10 maggio 1568) Girolamo Bertoni di Faenza, protestante († arso vivo, Roma, 10 maggio 1568) Francesco Stanga di Faenza, protestante († impiccato e arso, Roma, 10 maggio 1568) Matteo dalle Tombe di Faenza, protestante († impiccato e arso, Roma, 10 maggio 1568) Lorenzo da Mugnano di Barbera della Marca, protestante († impiccato e arso, Roma, 10 maggio 1568) Giambattista di Ripatransone, protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1568) Bastiano de Paris di Ferrara, luterano († impiccato e arso, Bologna, 9 ottobre 1568)[11] Silvio Lanzoni di Mantova, luterano († arso vivo, Bologna, 9 ottobre 1568)[9][11][6] Antonino Nicolino di Guardia Piemontese, valdese († arso vivo, autodafé, Messina, 28 novembre 1568) Pietro Gelosi di Spoleto, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 6 dicembre 1568) Marcantonio Verotti di Venezia, calvinista († impiccato e arso, Roma, 6 dicembre 1568) Francesco Castellani di Venezia, luterano († impiccato e arso, Roma, 6 dicembre 1568) Pieter Pieters di Asperen, Olanda, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 26 febbraio 1569) Adriaen Willemsz, anabattista, († decapitato, Vianen, Olanda, 22 marzo 1569) Luca Bertoni di Faenza, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 28 febbraio 1569) Willem Jansz di Durgedam, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 12 marzo 1569) Quirijn Jansz di Utrecht, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 12 marzo 1569) Cornelis Jansz di Haarlem, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 12 marzo 1569) Jan van Ackeren di Ypres, anabattista († arso vivo, Anversa, Grote Markt (Piazza del Mercato Grande), 2 aprile 1569) Jan de Timmerman di Courtrai, anabattista († arso vivo, Grote Markt, 2 aprile 1569) Baltasar de Rosieres di Tournai, anabattista († arso vivo, Grote Markt, 2 aprile 1569) Filippo Borghese di Siena, luterano († decapitato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 2 maggio 1569) Giovanni Maria de Blasii, luterano († impiccato e arso, presso castel Sant’Angelo, 2 maggio 1569) Aelken Jans, anabattista, († arsa viva, Middelburg, 2 maggio 1569) Dirk Willems, anabattista († arso vivo, Olanda, 16 maggio 1569) Camillo Ragnolo di Faenza, dottore in legge, luterano († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569) Bartolomeo Bartocci di Città di Castello, commerciante, calvinista († arso vivo, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569) Alberto Boccadoro, francese, († arso vivo, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569) Francesco Cellario di Lacchiarella, alias Iacomo della Chiarella, pastore protestante († arso vivo, presso Castel Sant’Angelo, 25 maggio 1569) Jasper de Taschringmaker (o Jaspar Hermansz), anabattista, († arso vivo, Anversa, 22 giugno 1569) Pietro Arnaldo di Angers, francese, abitante a Palermo merciaio, luterano, dommatizzante († arso vivo al Piano Ucciardone, autodafé, Palermo, Piazza Nova del Cassaro, 26 giugno 1569) Pietro Angelo Musco di Rixoles in Calabria, residente a Messina, argentiere, luterano († impiccato e arso al Piano Ucciardone, 26 giugno 1569) Camilla Caccianemici, moglie di Camillo Ragnolo, protestante († impiccata e arsa, Faenza, in fronte alla chiesa di sant’Andrea in Panigale, 23 agosto 1569) Pagolo Veloccio, di Spalano protestante († impiccato e arso, Roma, 24 agosto 1569) Giovan Battista Sambeni, anabattista († annegato in laguna, Venezia, 26 settembre 1569) Maeyken Janssens van der Goes, anabattista, moglie di Jasper de Taschringmaker († arsa viva, Anversa, 22 novembre 1569) Abraham Picolet, anabattista († arso vivo, Anversa, 22 novembre 1569) Hendrik van Etten, anabattista († arso vivo, Anversa, 22 novembre 1569) Pietro Arrigoni, “eretico perfidissimo”, († arso, Bologna, 29 novembre 1569 o, secondo alte fonti[12], 4 febbraio 1570)[6] Sante N.?, zingaro, “eretico perfidissimo”, († arso, Bologna, 29 novembre 1569 o, secondo alte fonti[12], 4 febbraio 1570)[6] Arnaldo di Santo Zeno, frate († 1570) Gian Matteo di Giulianello da Paola, protestante († impiccato e arso, Roma, 25 febbraio 1570) Niccolò Franco, scrittore, libellista antipapale, eretico († impiccato, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 11 marzo 1570) Giovanni di Pietro Mançon, francese, protestante († impiccato e arso, Roma, 13 maggio 1570) Giacomo N.? da Como, luterano, ma forse sodomita († arso, Bologna, 27 maggio 1570)[6] Antonio della Pagliara, latinizzato Aonio Paleario, umanista, protestante († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 3 luglio 1570) Altinio Paltoni, protestante († impiccato e arso, Roma, 8 luglio 1570) Sigismondo Arquer, eretico, († arso vivo, Toledo, 4 giugno 1571) Gerrit Cornelisz, anabattista († arso vivo, Amsterdam, 26 giugno 1571) Adriaen Jacobs, anabattista di Dordrecht, († decapitato, Klundert, ottobre 1571) Giovanni Antonio di Jesi, protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1571) Girolamo di Pesaro, protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1571) Pietro Paolo di Moranzano protestante († impiccato e arso, Roma, 6 ottobre 1571) Anneken Jans, anabattista († arsa viva, Middelburg, Zelanda 3 dicembre 1571) Alessandro Jechil, di Bassano, anabattista († arso vivo, Venezia, 22 dicembre 1571) Geronima Guanziana di Valencia, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 9 febbraio 1572) Dianora Guanziana di Valencia, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, 9 febbraio 1572) Isabella Vidal di Montpellier, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, 9 febbraio 1572) Dianora Vidal di Montpellier, eresia, stregoneria († impiccata e arsa, Roma, 9 febbraio 1572) Domenico della Xenia di Marsala († impiccato e arso, Roma, 9 febbraio 1572) Teofilo Panarelli di Monopoli, protestante († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 22 febbraio 1572) Alessandro di Giulio di Capua, protestante († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 15 marzo 1572) Giovanni di Campagnano, alias Mezzalibra, protestante († impiccato e arso, Roma, 15 marzo 1572) Adriaenken Jans, anabattista, († strangolata e arsa, Dordrecht, 28 marzo 1572) Jan Woutersz, anabattista, († strangolato e arso, Dordrecht, 28 marzo 1572) Giacomo Cortes, di Tropea, sacerdote († strozzato e arso all’Ucciardone, autodafé, Palermo, Piano dei Bologni, 1º giugno 1572) Girolamo Pellegrino di Napoli, riformista († impiccato e arso, Roma, presso Castel Sant’Angelo, 19 luglio 1572) Adriaen Rogiers, anabattista, († arso vivo, Gand, 4 dicembre 1572) Martin van den Straeten, anabattista, († arso vivo, Gand, 4 dicembre 1572) Mattheus Bernaerts, anabattista, († arso, Gand, 4 dicembre 1572) Dingentgen van Hondschoote, anabattista, († arso, Gand, 4 dicembre 1572) Antenore Gherlinzano (o Ghirlingano[12] o Gerlinzani[6]), pittore, luterano († arso, Bologna, 9 dicembre 1572)[9] Adriaen van Daele, anabattista, († arso, Anversa, 17 febbraio 1573) Adriaen de Hoedemaker (o Adriaen van den Zwalme), anabattista, († arso, Bruges, 7 agosto 1573) Demetrio Madafari, di Pontedattilo in Calabria, († strangolato e arso all’Ucciardone, autodafé Palermo, Piano dei Bologni, 17 agosto 1573) Cathalijne Claes, anabattista, figlia ventiquattrenne di Lieven Claes († arsa, Gand, 3 dicembre 1573) Suzanneken Claes, anabattista, sorella venticinquenne di Cathalijne († arsa, Gand, 3 dicembre 1573) Alessandro di Giacomo († 1574) Benedetto Thomaria († 1574) Jacob Antheunis, anabattista († arso, Anversa, 22 maggio 1575) Nicolaes de Stevele di Armentières, (o Claes d’Armentières), anabattista († arso, Anversa, 7 ottobre 1575) Francesco Giovanni Porcaro, di Calascibetta in Calabria, residente a Messina, argentiere, luterano († arso all’Ucciardone, autodafé, Palermo, Bocceria Vecchia, 1576) Michiel Willems, tessitore, anabattista († arso, Gand, 19 luglio 1576) Barbele Pieters, moglie di Michiel Willems, anabattista († decapitata, Gand, 19 luglio 1576) Lippijntgen Roetsaerts, anabattista († decapitata, Gand, 19 luglio 1576) Jossyne Bornaige, anabattista († decapitata, Gand, 19 luglio 1576) Francisco de la Cruz, domenicano (Lima, 1578) Giacomo Saliceti, di Bologna, eretico († arso, Bologna, 30 aprile 1579)[6][12][13][14] Pompeo di Ascanio Loiani, eretico († arso, Bologna, 13 giugno 1579)[9] Aurelio di Bartolomeo Nannarini o Nannara o Tanara, studente, († impiccato e arso, Bologna, 29 agosto o 29 ottobre 1581)[15][6] Antonino Cavalcante, alias Renduni, di Cosenza, argentiere, luterano († arso, autodafé, Palermo, Piano Bologni, 10 agosto 1582) Borro d’Arezzo, luterano, († arso, 7 febbraio 1583) Diego López, luterano, († arso, 18 febbraio 1583) Domenico Danzarelli, luterano, († arso, 18 febbraio 1583) Prospero d’Imperatore d’Africa, di Barberia, luterano († strangolato e arso, Campo dei Fiori, Roma, 18 febbraio 1583) Gabriel Enriquez, portoghese, luterano († arso, Campo dei Fiori, 18 febbraio 1583) Alessandro Ghedini (o Gandini), eretico, († impiccato e arso, Bologna, 2 aprile 1583)[16][15] Ludovico Moro, luterano, († arso, 10 luglio 1583) Camillo Lomaccio, frate, luterano († strangolato, carcere Tor Nona, Roma 23 luglio 1583) Giulio Carino, frate, luterano († strangolato, carcere Tor Nona, 23 luglio 1583) Leonardo di Andrea, luterano († strangolato, carcere Tor Nona, 23 luglio 1583) Pietro Benato, luterano († arso, 26 aprile 1585) Giacomo Paleologo, umanista, domenicano, antitrinitario († decapitato nel carcere Tor Nona e poi arso in Campo dei Fiori, Roma, 22 marzo 1585) Hans Aichner, hutterita, († decapitato e bruciato, Berkhausen, 13 agosto 1585) Wolf Raufer, hutterita, († decapitato e bruciato, Berkhausen, 13 agosto 1585) Jörg Bruckmaier, hutterita, († decapitato e bruciato, Berkhausen, 13 agosto 1585) Giovanni Simone Francano o Franzano, lombardo († arso, autodafé Palermo, 1º maggio 1586) Girolamo Donzellini, medico, luterano († affogato, Venezia, fine marzo 1587) Claudio Textor, di Pont-de-Vaux, calvinista († affogato, Venezia, 18 aprile 1587) Annibale Capello, sacerdote, polemista antipapale, eretico († mutilato e impiccato, Roma, 14 novembre 1587) Ercole (o Ettore) N. da Tollè, dava rifugio ad un eretico († impiccato, Bologna, 28 novembre 1587)[9][16][15] Francesco Casalini, luterano, sodomita e ladro († impiccato e arso, Bologna, 30 gennaio 1588)[16] Fr.? Cattolini da Colmegna, luterano e sodomita († impiccato e arso, Bologna, 29 febbraio 1588)[17] Vincenzo Murini (o Marini), luterano e sodomita († impiccato e arso, Bologna, 8 novembre[16] o 8 ottobre 1588[17]) Michiel Buyse, anabattista († strangolato ed esposto, castello di Gravensteen, Gand, 13 aprile 1589) Joos de Tollenaere, anabattista († strangolato ed esposto, castello di Gravensteen, 13 aprile 1589) Joosyne Swyntz, anabattista († strangolata, castello di Gravensteen, 13 aprile 1589) Antonio N.?, luterano († impiccato e arso, Bologna, 15 aprile 1589)[17] Vincenzo di Petronio Sega, luterano († impiccato e arso, Bologna, 15 aprile 1589)[17] Giacomo Bruto, piemontese († arso, autodafé Palermo, 28 ottobre 1591) Ercole Manfredini, “per sacrilegi errori che per rispetto si tacciono” († arso, Bologna, 27 aprile 1593)[16] Antonio Garetti, “per sacrilegi errori che per rispetto si tacciono” († arso, Bologna, 27 aprile 1593)[16] Francesco del Buso, “per sacrilegi errori che per rispetto si tacciono” († arso, Bologna, 27 aprile 1593)[16] Gerardo Santi (detto Gherro), “per sacrilegi errori che per rispetto si tacciono” († arso, Bologna, 27 aprile 1593)[16] Francesca Nannini, “per sacrilegi errori che per rispetto si tacciono” († arsa, Bologna, 27 aprile 1593)[16] Elisabetta Nannini, “per sacrilegi errori che per rispetto si tacciono” († arsa, Bologna, 27 aprile 1593)[16] Orazio Bargellini, accusato di aver sfregiato un crocefisso († giustiziato, Bologna, maggio 1593)[18][19] Allegro, ebreo, accusato di aver “gravi peccato da scontare” († battezzato, poi giustiziato, Bologna, maggio 1593)[18][19] Aeltjen Baten, anabattista († affogata, Liegi, fine ottobre 1593) Maeyken Wouters, anabattista († affogata, Liegi, fine ottobre 1593) Francesco Gambonelli († 1594) Marcantonio Valena († 1594) Francesco Pucci († decapitato e arso, Roma, 5 luglio 1597) Celestino da Verona (Giovanni Antonio Arrigoni), frate cappuccino, eretico relapso e ostinato († arso vivo, Roma, piazza Campo de’ Fiori, 16 settembre 1599) Giordano Bruno, domenicano, filosofo, scrittore, eretico ostinato († arso vivo, Roma, piazza Campo de’ Fiori, 17 febbraio 1600) Domenico Scandella detto Menocchio († Pordenone, 1600) Maurizio Rinaldi († 1600) Bartolomeo Coppino († 1601) Jan Tyskiewicz, unitariano († arso vivo, Varsavia, 16 novembre 1611) Roberto Fedeli, da Rimini, libellista antipapale, eretico († decapitato, Roma, 26 agosto 1614) Margherita Cherubina alias Arabia, di Pellegret in Turchia, schiava di Francesco Lombardo di Palermo, islamizzante († arsa viva, autodafé Palermo, 11 febbraio 1617) David Chenich, di Longosol nella Turingia, calvinista († arso vivo all’Ucciardone, autodafé Palermo, chiesa di S. Domenico, 4 giugno 1617) Assuero Bisbiach (o Busbrach), di Serbardmit (Colonia), anabattista, viaggiatore tedesco († impiccato e arso, autodafé Bologna, 5 novembre 1618)[20][21] Sebastiano Chine, anabattista, dello Juclan (Magonza), abitante a Troina, barbiere († impiccato e arso, autodafé Palermo, 9 dicembre 1618) Arnaldo da Tolosa (o Arnaldo Tronceus), di Firenze, agostiniano, († impiccato e arso, Palermo, 9 dicembre 1618) Giulio Cesare Vanini, ateo († taglio della lingua, strangolato e arso, Tolosa, 9 febbraio 1619) Vincenzo Giampietro, di Xamixon in Piccardia, Francia, abitante a Siracusa, frate eremita di anni cinquanta († arso vivo, autodafé Palermo, Piano Bologni, 12 dicembre 1621) Antonio Montenegro, sacerdote, scrittore anticlericale († decapitato, Roma, Tor di Nona, 21 giugno 1623) Geremia Rosselli, di Metz, Lorena, Francia, anni 28, calvinista, apostata († arso, autodafé Palermo, 13 febbraio 1628) Francesco Manzoli, marchese, scrittore anticlericale († decapitato, Roma, 30 novembre 1636) Antonio de Acunha, di Arronches, Portogallo, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639) Antonio Corderes, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639) Diego López de Fonseca, di Badajoz, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639) Manuel Baptista Pérez, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639) Manuel de la Rosa, marrano, († arso vivo, Lima, 23 gennaio 1639) Diego La Matina, agostiniano († arso vivo, autodafé Palermo, Piano S. Erasmo, 17 marzo 1658) Vincenzo Scatolari, scrittore anticlericale, eretico († impiccato, Roma, 2 agosto 1685) Beatriz Kimpa Vita, profetessa congolese, fondatrice del movimento cristiano degli “Antoniani”, († arsa a Evululu, Congo, 1706) Filippo Rivarola, abate, libellista antipapale, eretico († decapitato, Roma, 4 agosto 1708) Gaetano Volpini, abate, scrittore, eretico († decapitato, Roma, 3 febbraio 1720) Maria Barbara Carillo, di Jaen, Andalusia, giudaizzante, di anni 95 († arsa viva, Madrid, 18 maggio 1721) Geltruda Maria Cordovana, benedettina, strega († arsa viva, autodafé, Piano della Marina, Palermo, 6 aprile 1724) Romualdo di Sant’Agostino (Ignazio Barberi), agostiniano, quietista († arso vivo, Piano della Marina, 6 aprile 1724) Enrico Trivelli, scrittore, eretico († decapitato, Roma, 23 febbraio 1737) Cayetano Ripoll, maestro di scuola, deista († impiccato, Valencia, 31 luglio 1826)[22]

Oltre 700 persone uccise (nell’arco di tempo considerato di 749 anni) da quella organizzazione che staglia la mano benedicente Urbi et Orbi nel nome di Dio Padre, Cristo Gesù e lo Spirito Santo.

La potenza mite del Vaticano è inimmaginabile,per ferocia e perché essa si cela dietro una maschera di ingannevole bonomia paterna e fraterna: chiunque azzarderà l’idea di esprimere un dissenso,anche profondo, contrario al dogma (dogma materiale e senza conseguenzialità spirituale), quell’uomo,quella donna proverà i decreti senza pietà, umana e cristiana e senza TIMOR di DIO, della Chiesa, oggi diversa nei modi ma esattamente contraddittoria blasfema negli atti, come lo fu nei secoli passati: omicida degli eretici e soprattutto, degli gnostici, vero spauracchio temuto per la stabilità,i privilegi accordati comunque e la permanenza nel mondo di un teatro che nulla ha a che vedere con Il Creatore Dio Padre Onnipotente!

“Dio Padre Onnipotente” non come descritto da Mario Jorge Bergoglio nella “beata” trasmissione di Fabio Fazio,ove il Papa assiso sopra il colonnato berniniano e nel vuoto asserisce – in contrasto col messaggio biblico – che “Dio è onnipotente solo nell’amore”, dimenticando,per esempio, la distruzione di Sodoma e Gomorra,a causa dei “peccati contro natura” commessi dagli abitanti senza ravvedimento! E se si può osservare che Dio toglie la vita, una risposta idonea sta nel libro di Giobbe 1,6 – 22: “Dio ha dato,Dio ha tolto”.

M.A.S.

Colonna sonora : Gabriel’s Oboe, autore ENNIO MORRICONE, 1986 – genere: musica classica.

La scomparsa di Luc Montagnier passata sotto silenzio dai media e dalla RAI.

La dipartita di Luc Montagnier, scienziato insignito con il Premio Nobel, è stata ignorata dall’informazione televisiva Nazionale, pagata dagli italiani. Come la parzialità si verifica in maniera sfacciata e immorale!

La televisione ci sottopone in modo nevrotico a informazioni che sono ritenute idonee da ammannire ai telespettatori, mentre se un personaggio è scomodo, controproducente a certi progetti, allora sono reticenti, persino riservati! È palesemente un’indegnità!

– Da “Il Fatto Quotidiano”.

È giallo sulla morte del premio Nobel: né conferme ufficiali né smentite alla notizia del decesso È stato il quotidiano France Soir a lanciare la notizia del decesso dell’89enne premio Nobel per la medicina con un tweet. Notizia che però non ha trovato conferme ufficiali per oltre dodici ore, come però non ha trovato nemmeno una smentita da parte di Montagnier o dal suo team di ricerca e lavoro. Il giallo della morte di Luc Montagnier non si è ancora risolto. È stato il quotidiano France Soir a lanciare la notizia del decesso dell’89enne premio Nobel per la medicina con un tweet. Notizia che però non ha trovato conferme ufficiali per oltre dodici ore, come però non ha trovato nemmeno una smentita da parte di Montagnier o dal suo team di ricerca e lavoro. Il direttore di France Soir, Xavier Azalbert, ha però confermato l’avvenuta morte di Montagnier diffondendo un altro tweet dal suo account personale di Twitter. A seguito del tweet però ancora silenzio da parte di familiari e collaboratori del professore che scoprì il virus dell’HIV. Gianluigi Paragone, leader di Italexit, che il 15 gennaio scorso aveva portato Montagnier in piazza a Milano durante una manifestazione novax e noGreenPass è intervenuto preoccupato sulla sua pagina Facebook con un video: “Da diversi giorni anche noi non riusciamo più a metterci in contatto con lui e con il suoi entourage – ha spiegato il deputato – Perdonatemi se non riesco a dire molto e a esprimere quello che sento. Il nostro progetto nato dopo l’incontro a Milano prevedeva di mettere in piedi un coordinamento di cui Montagnier sarebbe stato il presidente”. Sono oramai due anni, da quando la pandemia Covid19 è iniziata, che le opinioni di Montagnier, a dir poco scettiche nei confronti dell’efficacia dei vaccini mRna, sono state da un lato appoggiate e dall’altro criticate dagli schieramenti che si sono creati pro o contro i vaccini. Durante la manifestazione di Milano, Montagnier, insignito nel 2008 del Nobel per la Medicina aveva spiegato che questi vaccini antiCovid “non proteggono ma favoriscono infezioni”, che la “proteina utilizzata “è tossica” e che saranno i “non vaccinati a salvare l’umanità”

(© Il Fatto Quotidiano)

IL VASO È COLMO

Con voce suadente vogliono convincere che lo fanno per il comune bene! Anche il flauto bianco dice che porgere l’altra guancia è un atto d’amore – trascurando sapendo di trascurare quel che è amore. Il boia peggiore è quello che è al soldo di un altro boia. Dipingono le nostre città pur non essendo né artisti né pittori!Creano complessi non di musica ma d’inferiorità tra coloro che per natura dovrebbero essere tutti eguali per diritti e doveri!

L’articolo primo della Costituzione della Repubblica italiana dev’essere sostituito per causa di forza incombente: l’Italia NON È una Repubblica democratica ma un Paese a regime totalitario!

VOI che vestite i panni istituzionali, VOI governanti mascalzoni e canaglie colpite i potenzialmente più vulnerabili con un DPCM parto delle vostre fetide menti, impedendo ai vecchi sprovvisti del lercio “green pass”, l’accesso agli uffici postali per il ritiro della LORO pensione! VOI sguatteri immorali non avete alcuna considerazione delle lamentele che vi fa arrivare il popolo! VOI non vi degnate di ascoltare il malcontento che serpeggia sempre più evidente tra le genti di ogni età, che schiavizzate e sottomettete! VOI vi fate scherno dei disagi, delle ambasce che vi si fanno presenti, ve ne fregate delle ingiustizie capitali a danno della collettività che governate con leggi inique, favorevoli SOLO al vostro già sfacciato guiderdone! VOI NON SENTITE il tumulto degli animi di questo Paese asservito ad avvoltoi continentali con i quali intrallazzate e cazzeggiate,a VOI non impressiona la protesta mite fatta pervenire civilmente alle orecchie di uno Stato, che deride i lai e si paluda con fittizi bandi buonisti e deterrenti dalle televisioni!

VOI ASCOLTERESTE – con vostra PAURA – le voci massacranti d’armi che echeggiarono dentro i cosiddetti anni di piombo, sbarrereste i vostri occhi collusi sul sangue come quello storico versato e le morti eccellenti!

Questa evidenza vi accusa!

Vi infanga inesorabilmente!

Vi condanna:

perché rivela che il vostro strapotere è esercitato sui deboli, sui remissivi, sulle pecore!

E lo detenete con arroganza grazie alla dabbene inermità di quel gregge, finchë ESSO non saprà trasformarsi in fiere vindici!

ABBASSO I DISONOREVOLI

Pare che il primo ministro, Mario Draghi, tenda a defilarsi, dopo le ultime misure adottate sull’obbligo vaccinale per ultra 50enni. Il motivo sarebbe quello di destreggiarsi senza urtare le varie anime della coalizione di governo che potrebbe consentirgli l’ascesa al Quirinale.

Gli onorevoli non hanno onore! Essi meritano le più gravi condanne per il male che muovono alle genti,in veste di “numi tutelari”! L’affare della pandemia e delle vaccinazioni esplicitano un integralismo tirannico,occultano lobby e speculazioni inimmaginabili quanto mostruose, basate su decreti coercitivi e limitativi la libertà, facendo vacillare il diritto umano alla salute psicogenetica e al proprio destino! Questa gente inelegibile ad ogni positiva missione, ha un potere che DEVE essere loro tolto con forza e decisione! Anche mediante la disobbedienza compatta,sanitaria,fiscale, depotenziando così la loro “patria potestà” per indegnità verso la collettività! Necessitano oggi atti contestatòri, il RIFIUTO alle ingiunzioni inique perpetrate da chi ha un solo terribile scopo: sottomettere il genere antropico agli interessi di sfacciati criminali, che arrivano a taglieggiare soldi (100/1000 Euro) estorti a chi non fa il vaccino! Vaccino che come vediamo NON È SERVITO A NULLA,dato che – come dice l’informazione manipolata – stanno imperversando “contagi”,”zone colorate”, “vittime”. Occorre che ciascuno si rivolti nella maniera ad egli possibile! Se in tutto il Paese si chiudono i rubinetti di tasse e imposte,vedremo gli eroici benefattori dell’Italia,garantisti,democratici, scappare come topi dalla nave che affonda!

Per quanto mi riguarda: ci provassero ad elevarmi multa perché non vaccinato! “La legge è legge”? Certo! Era “Legge” anche quando qualcuno faceva funzionare i forni crematori! lo chiedessero alla superstite Liliana Segre, forse candidata alla presidenza della Repubblica…

Copyright dei video inseriti in questo articolo: Corriere della Sera RCS/ MediaGroup editore; Radio Radio tv s.r.l. Fabio Duranti editore.

Nato il 9 Settembre del 1975 in Canada ma con cittadinanza italiana,Michael Bublé è divenuto meritoriamente – anche secondo la stima di vendita dei suoi dischi,75 Mln dal suo esordio nel 1996 – la voce del Natale, una “stella cometa” che ritorna ogni volta con la magìa di un repertorio reso con toni soffusi e vibranti.

Last Christmas

Un’altra icona musicale del Natale: i Wahm, un duo con Andrew Ridgeley e George Michael, presentarono negli anni ’80 (1984) Last Christmas,un brano con nel testo un’eco di vaga malinconia,entrato a far parte della delicata atmosfera natalizia…

White Christmas

Un brano che non può mancare in un’antologia dei canti del Natale,è White Christmas. Composta nel 1940, l’autore Irvin Berlin, in un aneddoto, ebbe a dire “Ho scritto la canzone migliore che sia mai stata scritta”! In effetti, 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo accreditano l’affermazione. La versione di Bing Crosby, interpretata nel 1947 è stata – ed è, poiché l’unicità non ha successori – la più intensa, toccante e bella!

Aba Gadol

Aba Gadol è un canto spirituale della cultura fideistica contemporanea ebraico israeliana. L’artista Sarit Hadad, interpreta il brano con sensibile vocalità, arricchendolo con emozionanti melismi.

LA FEDE DEL BOSCO

È sola e senza profeti,

senza guru venerabili e vanesi di sé, dicotomici nelle loro assertività.

Mira il foglio e la foglia che dolcemente si fà scrivere, nella verità del volo dell’uccello fuggiasco

– fuggiasco da chi gratta i cieli dissacrandone il blù…

odora e adora la terra che dà funghi, carezzando le cose

che altro non sono

se non dono

senza cifra nota del mittente

la voce, lo sguardo,

il pensiero – acqua mulinante e sublime soltanto se nucleo dal bene

(Amore

gentile e puro, diamante e rubino)…

M.A.S.

I Pentatonix sono un gruppo vocale statunitense, di cinque elementi,nato nel 2011. Genere di repertorio: pop, classica, reggae ed altro. Esecuzioni prevalentemente “a cappella”.

L’ATTACAPANNI DEL QUIRINALE

Ingiurioso! Mentre Sergio Mattarella parlava a Nova Goriza del nulla – ossia, le solite melensaggini che circolano per certe gole – sotto l’immagine teletrasmessa, scorreva tra gli altri titoli, la notizia che il Pietro Genovese, dopo circa due anni – DUE ANNI! è stato rimesso in libertà! Due anni per due omicidi! Come si possono tollerare questi fatti? Come ritenere equa la morale pubblica degli esercenti la giustizia amministrata? Sono TUTTI implicati in questi scandali criminosi, tutti còrrei! Dal capo dello Stato alla sua scimmia di corte Mario Draghi, dai magistrati corrotti a tutti gli occupanti gli scranni di Palazzo Chigi, Montecitorio, Palazzo Madama! Uno scempio della conservazione della vita del popolo senza alcuna tutela! Un manipolo di lenoni, magnaccia e maîtresse e peggio ancora,di collusi coi delinquenti (e delinquenti essi stessi), sono al comando d’Italia! L’astensione dal votarli non sarà più sufficiente: poiché uno apre all’altro i portoni del lupanare – quale è stato reso il centro del potere…

Il gran movimento attorno al Covid 19, peste e affare del secolo

Il governo del paese si sta vestendo di tragico ridicolo per voce dei suoi massimi rappresentanti, primo tra tutti il capo di Stato Sergio Mattarella. Non per caso, egli viene da me citato in ricorrente giudizio di critica; in una sua recente uscita (alla quale la stampa inquinata dai poteri,ha dato amplissima eco), egli dice: “non si invochi la libertà per non vaccinarsi perché quella invocazione equivale alla richiesta di licenza di mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso,di mettere in pericolo la vita altrui”. Queste le precise parole dette dal Presidente della Repubblica, parole edificanti, cariche di premura, saggezza,addirittura di affetto…se non collidessero spudoratamente con una ben diversa realtà gestita e ammessa proprio dal personaggio che occupa il Quirinale, facendo di tale grammatica, deiezione puzzolente! Un’ eclatante contraddizione, una commedia,una farsa da propinare al popolo, come svelano episodi eloquenti: la Magistratura italiana rimette in libertà dopo 5 anni di detenzione un assassino che ha ammazzato più di una persona (i casi sono molteplici e la cronaca ne dà nomi e località in tutta la penisola,isole comprese); e il Presidente della Repubblica,che è anche il capo della magistratura, si permette d’irridere chi lo ascolta, con messaggi solenni che vorrebbero apparire di tutela e protettività della vita della collettività! Non è Vita quella tolta criminosamente a un innocente? Non è un attentato alla “salute” morale,oltreché fisica, del civile consorzio quando non viene irrogata dalla giustizia amministrata dallo Stato, al responsabile omicida una pena che lo possa davvero inaridire nell’intimo e nel sociale? Già, Lei Signor Presidente della Repubblica, visitando un istituto carcerario ha certificato che in fondo un galeotto non deve contristarsi poi tanto! Signor Presidente, lei è una figura senza credibilità e certezza dei valori, e rappresenta con questa definizione, tutto il consesso delle gerarchie parlamentari, che hanno nel pugno gl’italiani e l’Italia! Lei non è un Francesco Cossiga, che pur dalle schiere di un Partito politico vituperato e vituperabile, la Democrazia Cristiana, seppe straniare in positivo la sua identità “picconando”,facendo emergere magagne,scoperchiando botole segrete, azioni che pure se non gli sono tornate conto, lo hanno descritto un Uomo, diverso dal resto dell’ onorevole materiale di cloaca! Ovviamente,non temo di rivolgermi con tanta chiarezza al Presidente della Repubblica italiana (ci mancherebbe altro!): sono forte della verità visibile a chi vuole guardare la verità, e mai esaltato da esogene sostanze né tampoco da patologiche vicende personali, io l’accuso! J’accuse! Nessuna facile stima favorevole! Suoi colleghi dal primo all’ultimo faccendiere, meritano un giustificato disprezzo – non raccolgono una sacrosanta rimostranza facendo le orecchie del mercante oppure la voce del padrone, capaci di minacciare di conseguenze legali per diffamazione, coloro che pensano e si oppongono: signori, la vostra fama è ormai degenerata in famigerata, e la dignità è persa,persa da tempo a cagione dei vostri misfatti!

La messa è finita!

VIVA L’ITALIA!

Alessandro Marcello (Venezia 1673 – Venezia 1747). CONCERTO IN RE MINORE – adagio per oboe, archi e basso continuo. Trascrizione di Johann Sebastian Bach.

CRIMINI GOVERNATIVI

La criminalizzazione della classe politica dovrebbe essere equiparata a quella comune: in tal modo vi sarebbero giuste conseguenze penali per chi,al potere di governo, ha approvato un’ ennesima balordaggine ad uso di quella parte del popolo per niente funzionante criticamente e cerebralmente!

Occorre un’intelligenza superiore per realizzare la pericolosità di un mezzo di moto come il monopattino – in special modo sulle vie cittadine? In altri tempi più o meno distanti, un monopattino era quella sorta di giocattolo costruito in un cortile con due listoni di legno e poche altre risorse applicate. I ragazzini sfogavano la loro velleità di piloti con questo velocipede, tra una sbucciatura di ginocchio e un sogno, raramente incorrendo in incidenti importanti, sia per l’uso su percorsi poco più che strade bianche,sia per la relegazione della propulsione a spinta muscolare.

Oggi, con l’amministrazione di un governo di sprovveduti che vogliono provvedersi guiderdone e agi d’ogni tipo, ci sono le strade piene di MONOPATTINI A MOTORE, i quali sfrecciano a velocità di 30 kmh e più anche sui marciapiedi! Spesso sono abbandonati nei posti più impensati creando disordine e intralci. Questi due ruote hanno già causato diversi incidenti più o meno con vittima. Questi insulsi e pericolosi semoventi – per chi li usa e per chi ne è circondato – sono oggetto di finanziamento governativo per l’acquisto! Riuscite a capire l’enormità della irresponsabilità di coloro che hanno in mano le sorti del Paese Italia? Questo è solo uno dei molti capitoli infami dati a subire a molti innocenti italiani! Maximilien De Robespierre non aveva motivi peggiori per capeggiare la rivoluzione francese e il colpo di Stato nel 1789!

Costituzione della Repubblica Italiana. Roma,27dicembre MCMXLVII – art. 21:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola,lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“.

OGM ANIMALE,RELAZIONI CON GLI EFFETTI OCCULTI DEI VACCINI ANTI COVID

OGM ANIMALE, RELAZIONI CON GLI EFFETTI OCCULTI DEI VACCINI ANTI COVID

Oltre alle conclamate conseguenze pericolose per la salute umana prodotte dai vaccini concepiti e costruiti per il virus influenzale Covid19 (menomanti come l’autismo, o letali come accidenti vascolari), ve ne sono di altrettanto gravi, nascoste, non considerate e perpetuabili generazionalmente.

Quasi tutti hanno avuto la possibilità di ascoltare nozioni sugli OGM – organismi geneticamente modificati – applicati a specie vegetali come mais, cotone etc. Tale modificazione è oggi estremamente possibile che sia praticata su un organismo animale,con tecniche di ingegneria genetica, la quale interviene in modo esogeno all’individuo elaborando il suo DNA (in citologìa, Deoxyribo Nucleic Acid o nella nostra lingua, Acido Desossiribonucleico) una lunga molecola che costituisce un Gene. A cosa servirebbe inserirsi nell’architettura genetica di un essere umano? Vorrebbe dire controllarlo nelle sue azioni,nelle sue scelte, ottenendo un addomesticamento che elevando numericamente l’individuo a collettività, porterebbe i fautori del progetto inconfessabile, a divenire i padroni del mondo!

Queste osservazioni – che potrebbero essere frettolosamente dette ubbìe Orwelliane del XXI Secolo,oppure frutto di una fantasia romanzesca, sono in verità più attendibili di molta cronaca manipolata da poteri luridi e senza scrupoli; che sono ovunque sul pianeta e che vigono esponenzialmente in questo tempo qui, in Italia.

Io, come molti, non credo che la schiera di personalità pubbliche istituzionali di questo Paese (il capo dello Stato – che è anche capo della setta della Magistratura -, il Premier, il Papa e tanti altri) si siano veramente vaccinati: con tutta probabilità, sono impostori con intenti di pubblicità ingannevole! Lo potrebbe dimostrare un fatto inquietantemente curioso: molti personaggi e nomi famosi sono passati in quest’arco di tempo terrorizzato, a miglior vita; mentre non sembra sia ancor caduta alcuna testa di “uno che conta” : perché?!

Gravi affermazioni di Mario Draghi

Il presidente del Consiglio: “Violenza No Vax vigliacca, ribadisco l’invito a vaccinarsi. Entro fine settembre si raggiungerà l’obiettivo dell’80% di immunizzati”. E assicura: “Il 91,5% degli insegnanti ha ricevuto almeno una dose di vaccino” 02 settembre, 2021 Sì all’obbligo vaccinale e alla terza dose: lo dice in conferenza stampa Mario Draghi, all’indomani del flop delle proteste di No Vax e No Green Pass convocate in 54 stazioni italiane in occasione dell’entrata in vigore dei nuovi obblighi legati al certificato verde. Il presidente del Consiglio annuncia: “L’orientamento è quello di estendere” l’utilizzo del Green Pass, “ci sarà una cabina di regia come è stato chiesto dal senatore Matteo Salvini ma la direzione è questa”. Quanto alla posizione della Lega che in commissione alla Camera si è espressa contro l’obbligo del Green Pass il presidente del Consiglio ha ribadito: nella maggioranza “auspico una maggiore convergenza, il governo va avanti”.

Questo è quanto ha asserito,avendo la risonanza di una minaccia per la democrazia e la libertà di ogni italiano, MARIO DRAGHI. Il progetto del capo di governo è un attentato duplice: alla Costituzione Repubblicana e sovrattutto, all’incolumità della salute del popolo – con un farmaco di gran lunga peggiore del Virus che ha l’inganno di prevenire (non curare: nessuna industria farmaceutica in campo,stranamente fà ricerche per trovare una cura del Covid19)! Il vaccino ha già provocato la morte di un numero imprecisato (e “vigliaccamente”,delittuosamente taciuto dai media manovrati dal potere), tra soggetti appartenenti a ogni fascia d’età. Si può preconizzare un futuro d’intimidazioni e prevaricazioni dei diritti umani, come nelle più sordide delle dittature! Con Mario Draghi, il “banchiere d’Europa” sta per avere luogo il compimento del più temibile abuso di potere,falcidiando quel che resta di un Paese ridotto a truogolo di onorevoli disonorati, mutanti oggi in un’orda di miti malfattori stravolti da conflitti d’interesse, il cui mandato serve solo a gambizzare un popolo conducendolo a un umiliante sterminio, fisico e morale (non più in grado di decidere del suo proprio destino) – dimenticando che lo stesso popolo è una molla che se tirata esasperatamente,si scaricherà in maniera imprevedibile – ma anche prevedibile e auspicabile!

E BRAVO L’OMETTO SGUIZZANTE

E bravo Roberto Benigni, che conquista e commuove le cronache italiane e la platea spettatrice, con lo “sponsor massimo nazionale” presente in prima fila (e lo “sponsor massimo nazionale” ci sta,tutto compunto, e incassa gli sdilinquimenti)! Si fà luogo il Roberto, con i versi sgraffignati al sommo poeta Dante Alighieri – sua inflazionata risorsa – dandosi così un’attenzione riflessa, meritoria solo di una facilità di lingua!

Questa è la sua uscita alla LXXVIII Mostra del cinema di Venezia:

“Non posso che dedicare il Leone alla carriera a Nicoletta: è suo. Io mi prendo la coda, le ali sono le tue, talento, mistero, fascino e femminilità. Emani luce, amore a prima vista, anzi eterna vista. A Mattarella voglio bene. La vorrei abbracciare, rimanga qualche anno in più”.

Una testimonianza sciorinata davanti a uno scenario pubblico secondo me, più di un autentico riconoscimento,ha lo scopo principale di richiamare su di sé approvazione, entusiasmi, applausi.

Vi sono persone le quali nel loro galleggiare,non sono capaci di vivere l’ esistenza senza collezionare ambigui servilismi e opportunistiche alleanze che si tramutano poi in sostegni di carriera,spinte più o meno forti, sostegni incisivi – non “sostegni governativi” con l’attuale significato; se diamo uno sguardo neutrale all’ascesa di Roberto Benigni, dalla dondolata a Berlinguer, al Wojtilaccio, a “Vita da Cioni”, ai suoi film come “Il mostro”,” Johnny Stecchino”, “La vita è bella” (una surreale commedia.che vuole assurgere a dramma sullo sfondo nazista), la bravura del personaggio – a conti fatti,un comico mediocre, scurrile e uno sbudellavacche – che annovera molti premi, tra i quali solo ipotizzato, il Premio Nobel per la letteratura,dove spicca? Avranno giovato le inclinazioni e le iscrizioni ai partiti? Le empatìe coi ministri del Culto a cominciare da San Giovanni Paolo II ??

Certo,l’interpretazione che riesce meglio a Roberto Benigni è quella del ruffiano! Un’arte “impalpabile” quella del castiglionese, ma con tangibili effetti!

Roberto Benigni ha una fisionomia psicologica per la quale è difficile individuare dove finisce il giullare e dove incomincia la persona reale; essere laudato,riverito e condiviso da Benigni equivarrebbe per me provare la sensazione di una zanzara che si posa sull’orecchio!

Chiedo venia a tutti i lettori che possono avere un’opinione differente su Roberto Benigni, quella sopra è la mia…

Non credete vi cantino innocui menestrelli

Sono quelli che dapprima consigliano,raccomandano,poi impongono. Vi prego di osservare la piega che sta prendendo la questione dei vaccini. All’epoca del fascismo si erano costituite fazioni combattenti perché si voleva arginare un’occupazione di potere che limitava la libertà del popolo. La “democrazia” di oggi predica lo Ius Soli per stranieri, proclama diritti per gli arcobalenisti,si afferma garantista e solleva opinioni contro fondamentalismi,integralismi,ripudia con sdegno di circostanza le mostruosità talebane eppoi contraddittoriamente,vuole impedire agli indigeni,gli italiani di razza del territorio, di avere la normale circolazione nel Paese. Il pretesto della discriminazione ha per oggetto coloro che “sono iscritti al partito dei vaccinatori” e chi si sottrae a progetti di losca intenzione di messa a repentaglio delle vite ,relegando le persone non marchiate dal potere come novelli ebrei o dissidenti dei lager sovietici,uguali ad appestati ai quali sarà impedita la più elementare delle espressioni individuali: il transitare fuori dalle prigioni pure non essendo galeotti,creando l’inaccessibilità sociale mediante il Green Pass! Ora, se informare può dirsi un dovere, il non conformarsi all’informazione è un diritto! E se qualcuno dice che questo sillogismo non è giusto è completamente fuori strada o in malafede! Del resto, come è possibile prendere sul serio i “capi” che hanno azione sul popolo,come si fà a credere che un ministro della sanità, il Speranza, preservi la salute degli italiani,sapendo egli che la mette a rischio gravissimo con l’inoculazione dei vaccini anti Covid? Egli si può dire è un monatto, e un collaborazionista di personaggi in alto nella gerarchia parlamentare e politica, come il Signor Mario Draghi – asso tirato fuori ad hoc da una manica rabberciata (la grande coalizione che assimila dentro TUTTI da Destra,Centro e Sinistra, con alcune eccezioni); tale confluenza NON DEVE esser creduta la vittoria della concordia difronte a un flagello, ma piuttosto, un vile compromesso per buscar ciascuno la sua parte di bottino,come pirati che assaltano una nave (qui la nave è la paura collettiva per l’influenza Covid19). Come nella peggior tradizione di coloro che temono di perdere privilegi, il confronto non è accettato! Sappiamo che alla chetichella vengono silenziate voci contrarie, vengono oscurati profili – come quello di un certo Diego Fusaro,un chiaro filosofo; vengono canzonati Premi Nobel,come è accaduto per il biologo Luc Montagnier… continuo a manifestare il mio dissenso sapendo che per vivere non basta solo una giornata d’aria: perciò rinnovo le ossigenazioni, e se queste cozzano CONTRO calibri di potere di ogni sorta e specie, so di non offendere nessuno con la cocente realtà esposta anche su questo mio blog! Non sono un “no vax” , sono un pensiero senza mecenati!

COLTIVATORI DI FIORI DI LOTO

Tracce di passi sul fango senza tracce,

lebbra che accotona i capricci del mondo,

un mondo ricco che ha perso la sua vòlta preziosa…

chi mai consolerà le dita senza tempio per pregare…

ci sono fiumi scuri di sogni annegati,

ci sono bombe che vorrebbero scoppiare vindici e nemesi, ma non ci sono uomini celesti capaci di voler vincere e le croste fanno il caso irrisolto…

un’ombra lunga di prostitute

che non vorranno mai che sorga come un’alba,

un cilicio:

non sono esse propense

ad essere coltivatrici di fiori di loto,

e fanno bene

quel che fanno male,

e posano su una bilancia bugiarda

la loro dignità!

In troppi ormai vogliono il sole che brucia ma senza illuminare… ora ambiscono a mense ove il cibo è già digerito e diviene battesimo dalle facce opposte…

la pioggia lavatrice non irrora… la pioggia larga orientale estesa come una piaga sorta dalla stoltezza e dal delitto, ecco quale sortilegio uguale per i colpevoli e gli innocenti!

Ma questi ultimi non si troveranno il mondo finito

sotto i piedi:

perché non lo vorranno così!

(MAS author of the poetic text)

© Copyright

Weiss,preludio in C minore “on the baroque lute” – tiorba David Miller.

FILANTROPI ?!

Il mondo umano è costruito – per lo più – da falsi santi e veri imbroglioni. I falsi santi sono sostenuti da sottospecie che parassitano la santità,cooperando e propagandando gli pseudo meriti di quelli, e da autentici disadattati mentali i quali credono nella ipocrita bontà che in realtà nasconde opportunismo, bieco affarismo, lercio tornaconto e collusione con il male (questi “credenti” avvertiranno come sacrilegio e bestemmia, le valutazioni negative che a ragion veduta sono concepite ed espresse). Le ONG ovvero Organizzazioni Non Governative (ma che col Governo hanno molto da spartire), palesano una superficie di solidarietà ed aiuto umanitario non remunerato (onlus, come si affrettano a specificare) ma che nella pratica amministrativa sono economicamente più attive di una comune azienda produttiva, attraverso multi richieste di sovvenzioni, dirette e non, come i proventi dalle quote di imposta sui redditi di soggetti Irpef 8 x 1000, 5 x 1000, donazioni etc. Di fatto, si parla dell’ordine di miliardi. Il sistema ” dammi soldi perché io possa dare soldi” prevede sempre un “utile recondito”! Dunque, dove sta la filantropia abbinata a tanti nomi e personaggi? Dov’è la “santità”, laica o religiosa nelle azioni che portano tanto denaro in casse riservate del loro venale contenuto ma esplosivamente, altrettanto intuibile e certificabile? Direbbe il Principe De Curtis “Ma mi faccia il piacere”! Assodare la verità è un piccone sgradevole e distruttivo le illusioni, ma val più di una cazzuola che cementi soltanto il marciume e la menzogna! Possiamo anche essere indolenti e non curarci di ciò ed altro, ma è questa la società dove sgraniamo la vita e una vita tra equivoci,disonestà,imposture e merdosità, è un affronto per la coscienza! E non è un bel vivere – nel senso collettivo.

(Nell’immagine: dipinto di René Magritte)

CANZONI D’ESTATE

Come proficuamente mi piace realizzare, anche qui faccio un accostamento dal quale è possibile trarre un principio di qualità nella differenza, che – pur nella relatività dei gusti – non può eludersi a un vaglio. Il motivetto eseguito dal terzetto Fedez/Lauro/Berti è musicofobo, sciatto e tendenzialmente banale nel testo,con gli inserti tipici che sono cari a Fedez (volgarità),a Lauro (un’ ambiguità asfissiata); Orietta Berti (mai sollevatasi da una tipologìa di canzoni da “risaia”),con questo brano determina definitivamente la sua scarsezza.

La canzone pensata dal trio Vanoni,Colapesce, Dimartino – che la interpretano – è una creazione spiritosa, che si svolge sul ritmo di Bossa Nova media – 80 battiti al minuto – ,il testo ha una piacevole contiguità col personaggio centrale, Ornella Vanoni,pressocché intatta nella sua prerogativa di voce e classe ,con una vividezza di graziosa maliziosità,espressa dal regno dei suoi ottantasette anni.

Questo,il mio parere, che dà un voto positivo a “Toy Boy”, mentre ignora “Mille“!

Poi,certamente tra “una Cachaça e una lambada,ognuno sceglie la sua strada”…

RAFFAELLA CARRÀ

Raffaella Carrà è stato e rimarrà il viso più bello della televisione italiana.

Specificare che “bello” riassume il tutto di una entità,tra cui la capacità di essere artista e donna senza sfiorare neppure le cifre della volgarità, è inutile!

Il successo lo ebbe soprattutto in un tempo ove l’ austerità si declinava “austerity”, ma il cielo non è stato avaro dando al mondo dello spettacolo Raffaella!

ORIGINE DI UNA CANZONE

Vitti ‘na crozza” (vidi un teschio) è una canzone che si può dire un classico del repertorio siciliano. Molti – anche con presupposti di credibilità nel campo della musica leggera folcloristica – hanno attribuito,nel corso del tempo, la prerogativa autoriale a Domenico Modugno: “Canzone di Domenico Modugno”, o anche semplicemente “Vitti ‘na crozza, di Domenico Modugno”; in realtà egli ne è solo uno degli interpreti: il motivo nasce come canto delle miniere; Nel 1950, Pietro Germi stava realizzando il film “Il cammino della speranza” e volendo inserire nella colonna sonora una canzone che rispecchiasse l’anima della terra di Trinacria, incaricò Franco Licausi di curare l’aspetto canoro della pellicola; Licausi incontrò un vecchio minatore, Giuseppe Cibaudo Bisaccia; sentendolo cantare il brano di cui stiamo dicendo, lo portò da Germi e da lì, l’inizio della più vasta diffusione della ballata.

Nel video,propongo l’interpretazione di Otello Profazio, che mi pare faccia una più valida esecuzione.

L’Italia amministrata da ladri favoreggiatori di ladri

I prezzi occultati: quante volte vi sarà capitato di recarvi in farmacia per comperare ad esempio, un prodotto di sostegno, un “integratore” come recita la dizione squallida e coatta riferita anche all’odierno panorama dei prodotti farmaceutici e parafarmaceutici; ebbene, acquistato che avete l’articolo,qualunque esso sia, da banco o non da banco, vi potete ragionevolmente chiedere a che prezzo l’avete comperato: non lo saprete! Perché un regolamento tortuoso, messo in circolazione già ormai da tanto tempo, consente di non esporre con la dovuta chiarezza ed onestà transattiva, il costo di ciò che avete comprato! Potete fare i vostri calcoli, intuire, si, ma sempre nella nebulosità, perché sulla confezione e sul “documento commerciale”- lo scontrino – la legge italiana non prevede e impone che sia riportato il corrispettivo economico unitario e nominale del venduto! Cialtroni sono indicabili con tanto di “Codice Fiscale” ; tutti coloro che hanno voce nell’ amministrazione di questa barca di ladri! La formulazione di “Libero Mercato”, è strategica e al massimo attuabile tra un paese e un altro, non all’interno di una stessa Nazione!

Dal più alto papavero, al più piccolo fiorellin del prato, sono tutti còrrei e complici di ruberìe che hanno sempre causata la malattia dell’Italia (ora,si dirà,giustamente, che se Atene piange, Sparta non ride; ma noi parliamo di casa nostra).

L’Inno di Mameli – che “qualcuno” desidera intitolare «Il canto degli italiani» – dice nei suoi versi che “l’ Italia s’è desta” : certo è che per il loro interesse, ogni italiano dovrebbe darsi la sveglia in una compattezza tendente non dico all’avventura fecondata e abortita in una notte di Dicembre, da Junio Valerio Borghese, un colpo di Stato: ma almeno dovrebbe votarsi a una ferma protesta, pregna di effetti (come l’astensione popolare,unita, dal pagare gabelle e tasse, l’organicità nel boicottare le molte imposizioni di regime, a vari livelli ,ad esempio la pretesa di pagare un solo prezzo per i programmi televisivi, sovrabbondanti di pubblicità,i cui proventi si concentrano in un unico bottino detenuto dall’erario; la tariffa sui rifiuti: che invadono le strade e appestano le estati,in particolare ma anche gli inverni)!

Avrete sentito la solfa di ogni onorevole: “Per il bene del Paese”; ecco, per il bene dell’Italia, si deve fare la guerra: ai bugiardi, agli imbroglioni, ai ciarlatani, ai prostituti e alle prostitute di Stato, ai ladri di giorno, appunto. Lo Stato combatte la Mafia perché vi è tra loro due la concorrenza!

Franco Battiato – L’ANIMALE

La voce sommessa di Franco Battiato è un elemento di notevole emozione – unitamente al valore mistico,filosofico, poetico e musicale dei suoi brani – come un canale di Panama dai passaggi più variegati, mai assenti da contenuti conseguenziali. Il video lo immortala in un’ esecuzione al Pirelli Hangar Bicocca di Milano,nel 2016.

Franco Battiato 432 Hertz

Spesso,succede che dinanzi a un evento definitivo,non si riesca a prendere il capo grammaticale per descrivere l’impoverimemento dovuto a un’orfanilità quaggiù – sempre e comunque avversata come invisa,ripudiata ineluttabilità: FRANCO BATTIATO è oggi nella frequenza armonica dell’universo…

OMBRE CINESI

Le osservazioni sul coronavirus vanno di pari passo coll’attenzione complicemente spenta sulle manovre che avvengono nel Paese più grande del mondo, l’ultimo baluardo dei regimi marxisti leninisti. la Cina.

Questo proemio si riferisce a tutto quanto non convince e non detto sulla insorgenza, diffusione e dominazione in Cina del Covid 19.

I commentatori più accreditati,virologi della specie di Burioni – solo per un esempio -, gli improvvisati “esperti”, soloni che hanno voce in programmi divulgativi del nulla, come, per un altro paragone, Davide Giacalone (che fu implicato con “Mani Pulite”),Andrea Pamparana,un personaggio piuttosto amorfo, i quali arringano arroganti il popolino da un’emittente in odore di ‘ndrangheta, RTL e tanti altri si guardano bene dall’accennare a qualcosa di sospetto nel verminaio chinese!

“The show must go on” ,modo di indicare dal palcoscenico che “lo spettacolo và avanti” – nonché il titolo di un brano interpretato magistralmente da MILVA, la cantante che si è spenta il 24 Aprile scorso!

Oltre al dovuto rispetto per la persona Milva, il riconoscimento della sua arte – che possa o no piacere – è di slancio dovuto!

Milva (classe 1939) era una voce di grande calibro e di abilità eclettica! Abbandonò le scene non tanto per una questione di età – sue colleghe appaiono tuttora, anche se anagraficamente maggiori – ma perché essa era affetta dall’ alzheimer e lo era da più di un decennio.

Come da notizie inconfutabili, Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, era stata trattata il 26 Marzo di quest’anno, con il vaccino anti covid e non è assurdo mettere in relazione un effetto avverso del siero inoculato in un organismo già in precaria stabilità...

Milva era dichiaratamente schierata politicamente a Sinistra e la sua simpatia con il Partito Comunista – assolutamente insindacabile e del tutto rispettabile, l’ha accompagnata nell’arte e nella vita. Una fede – viene da pensare – non equamente ricambiata dall’agente pensiero politico di un Paese retto a comunismo reale: da dove si è levata una pestilenza attorno alla quale orbitano omertà, gravi reticenze su quegli avvenimenti di Wuhan che hanno sconvolto il mondo ammalandolo – e a latere, anche con la colossale e pericolosa bugìa di curarlo da parte degli sciacalli dei cinque continenti.

UN CIELO SENZA NUVOLE

Pino Daniele

La volta è apparente, un solo Amore,no!

💓💓

La realizzazione di questo brano – un piccolo gioiello di eufonia e ritmica positiva – è dovuta a Pino Daniele,Rosalino Cellamare, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia.

SANREMO NON È UN SANTO

Non è il timore di approdare a un nuovo lido,quel che mi fà ritrarre dall’attualità,ma il valore appurato di quello che ho conosciuto,che non ha alcuna dubitabilità di restare negli strati alti del meritorio.

Con più o meno entusiasmo, sappiamo che c’è stata la manifestazione canora giunta alla 71° edizione, il Festival della canzone italiana, Sanremo. In ossequio alle disposizioni sanitarie, non c’era pubblico all’Ariston; in ossequio al moderno diritto di rappresentanza, c’è stata la “quota bianca” (come le quote rosa), con la partecipazione di Orietta Berti, Ornella Vanoni – con esecuzioni comunque decenti e specie per la Vanoni, un fascino vocale mantenuto). Nella ciotola c’erano anche, oltre a personaggi equivoci, come Achille Lauro, e fuori luogo, come Ibrahimovic, figuranti di riempimento, più che altro sconosciuti; i telespettatori, che hanno pagato due volte lo spettacolo (con il canone e l’enorme mole della pubblicità!), hanno goduto dell’agitazione del giullare Fiorello; il presentatore ufficiale, Amadeus (una specie di “pupazzo furbo”), ha sproloquiato dicendo di un “festival storico”, sostenendo che “ha vinto il rock”!

Il Rock come altri termini musicali, sono spesso messi come una pezza sulla scarsità, sulla poverezza d’idee, sulla nulla creatività, sulla mancanza di stile e della bella qualità. Una canzone non è “bella” perché semplicenente catalogabile apparentemente a un genere, sia esso Pop,Jazz, Rock, Folk; tuttalpiù, un genere può essere un orientamento; però viene attaccata questa etichetta di fortuna,cosicché molti per spirito bulimico di un avanguardismo ridicolo di massa, si allineano; si plasmano all’ascolto di fracasso,come anche di banalissimi versi (immancabilmente riferenti a contenuti genitali, un tanfo barbarico modaiolo, scambiato per “novità” – peraltro pure effetto di scopiazzature a schiovere)! La RAI annota un calo – sembra notevole! – degli ascolti: se l’opinione pubblica diverrà maggiormente evoluta, dovrà esserci ben di più che una relativa defezione, difronte a simili proposte di programmi in tv…

Infine, ecco il “capolavoro” che ha conquistato il primo posto al Festival “storico” – fatevene un’idea; sono solo canzonette, per dirla con Bennato; ma anche una canzonetta fà funzionare la capacità critica e osservatrice dell’umano…

“MA NUN CE STÀ NISCIUNO”

Premessa: se è vero che queste immagini provengono dal pianeta Marte; se è vero – perché il dubbio deve sempre insistere su quello che viene propinato “al popolo” dalla “casta” di qualunque specie sia – che a circa 400 milioni di chilometri (distanza massima) esiste questo panorama, la parola che prima si fà avanti è desolazione! Il debutto degli occhi sul lontanissimo corpo celeste non sposa la fantascienza,filone al quale sono rimaste aggrappate tante storie di autori di ogni tempo e genere narrativo. Dunque, i marziani,evidentemente non esistono! I protagonisti di affascinanti racconti, a volte davvero coinvolgenti e appassionanti, restano un mito nei cassetti della fantasia. Ma altre considerazioni devono entrare in codesto piccolo studio dell’evento; se Cristoforo Colombo non avesse avuto l’ardire di spingersi verso le “indie occidentali” la scoperta del “nuovo mondo” probabilmente sarebbe ancora di là da venire. Colombo,si avventurò però sul conosciuto mare: che significa? Significa che esisteva una percorribilità ragionevole per “andare a guardare” e pur nel folle proposito, vi era,oltre lo spirito della curiosità e dell’esplorazione, una base plausibile per affrontare rischi, difficoltà, dispendio di risorse. Ora, se qualcuno pensa che in un futuro futuribile, possa essere utile il progetto di andare su Marte a vivere una vita da automa, non da pioniere ma da mummia all’interno di sarcofagi ove avere l’indispensabile ossigeno, se qualcuno desidera immolare la propria abilità fisica per divenire inabile, ebbene, questi dovrebbe farsi fare una visita dallo “psicologo bravo” . Se poi si vuole portare il discorso su di un piano di maggior spessore, come quello che può intravvedere in tali esperienze un apporto scientifico per la medicina, è potente ricordare che Pasteur, Fleming, Röentgen, Curie, Rita Levi Montalcini, Francis Crick e tanti altri, non sono stati su altri mondi per dare il loro contributo fattivo e benefico a tutta l’umanità! Hanno lavorato qui, su questa terra, con dedizione, fatica, serietà,affezione per la scoperta scientifica seria, non esibizionista e SPECULATORIA! Ecco perché non mi travolge l’euforia dell’approdo su Marte, non mi convince un malsano entusiasmo ad uso e consumo di potenze economiche e territoriali, singole e nazionali, ecco piuttosto la repulsione alla spremuta di speciosità attorno allo “straordinario ammartaggio” strombazzato quà e là, per il motivo di un ritorno d’immagine e di affari – sempre sporchi! La fame nel mondo, l’ingiustizia contro le popolazioni, l’odio discriminatorio, i drammi delle malattie più temibili dall’uomo, non avranno alcun cambiamento dalla “conquista del piccolo Marte” – come nulla è mutato da quella storica orma impressa sulla luna, cinquantadue anni fà!

(NASA fonte, proprietà e responsabilità delle immagini)

COME MUSICA

Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, interpreta una canzone d’Amore – alla quale affidare l’incarico di dolcemente sonorizzare un sentimento non paragonabile, non omologabile ma originale, speciale, precisamente unico!

💓💓

AMORE MERAVIGLIOSO

(l’Amore meraviglioso non sarà mai profano) 💓💓

Puuung è una disegnatrice coreana, la sua arte è tutta volta a raffigurare l’amore nel giorno insieme sempre.

Dal web ho selezionato questo scritto che ha un’essenza di importanza sulla quale si può porre attenzione traendone un ottimo respiro.

«Diventare “una carne sola” è espressione della chiamata che Dio rivolge come coppia all’uomo e alla donna. Il congiungersi dei corpi, nel matrimonio, è indizio di un’unione che non esclude la carne, ma, contemporaneamente, la trascende, legando l’uomo e la donna in una comunione dal valore inestimabile. Ma la contemporaneità ha spesso banalizzato l’amore tra uomo e donna, riducendolo alla rappresentazione di abbracci roventi e gesti languidi. Come se l’unione fisica avesse finito per circoscrivere l’amore fino ad ingabbiarlo in sé. Più che cogliere il rimando tra eros ed agape, di cui ha splendidamente scritto Benedetto XVI nella Deus caritas est, molti degli artisti contemporanei si sono concentrati sul primo, spingendo in periferia la seconda. Ma non si può colpevolizzare unicamente l’arte. È il nostro stesso sguardo ad essersi smarrito. Lo suggerisce una tra le preghiere, dall’incontestabile afflato poetico, di Antonio Bello. Nella meditazione su Maria come “donna del primo sguardo”, il vescovo, rivolto alla Vergine Madre, scriveva:

I tuoi occhi vestirono di amore Gesù. I nostri invece,spogliano di cupidigia le creature. Al primo contatto delle tue pupille con la sorgente della luce si illuminarono gli sguardi delle generazioni vissute. Quando,invece, spalanchiamo noi le nostre orbite,contaminiamo anche le cose più sacre e spegnamo gli sguardi delle generazioni future».

STELLE

Astronomicamente, il sostantivo femminile Stella (eccezionalmente declinato come appellativo a persona particolare) indica un corpo celeste. In epoca più recente, il termine è usato come parametro di valutazione qualitativa, a seconda del numero di stelle che normalmente va da un minimo di uno a un massimo di cinque. Nell’attualità, la comparazione di merito se l’è data un soggetto politico, un partito fondato da Gianroberto Casaleggio – “passato a miglior vita”,come si usa dire – e da Giuseppe Piero Grillo detto Beppe, rimasto il vero padrone di quel moVimento che si prefisse di capovolgere in meglio le sorti dell’Italia “onorevole”. Le asserzioni roboanti del “posseduto” emarginato dalla comicità, sono nelle registrazioni dei reportage di varie testate. L’oggetto delle sue sguaiate incursioni nelle piazze e attraverso il suo blog – creato quattro anni prima del 2009, data ufficiale della nascita del movimento – era la malapolitica rappresentata dalle aree di Sinistra, Centro e Destra (coniò una specie di neologismo, lo “psiconano” all’indirizzo di Silvio Berlusconi – anch’esso non un buon esempio di uomo e politico);altrettanto pubbliche furono le invettive contro la Sinistra e i suoi rappresentanti, come Renzi,Bersani e altri esponenti, “riprovati da una dimensione politico/culturale distante anni luce, quella del M5s”,differenza gridata poi dai palchi dei comizi; “Mai col PD”, “Hanno la faccia come il culo”, “Il pdmenoelle, sta facendo il mercato delle vacche” ; “I 5s non dovranno associarsi con altri partiti e coalizioni o gruppi, se non per votazioni (in parlamento ndr). Ciò era stato dichiarato e assicurato all’elettorato,dal vivo e online attraverso la piattaforma rousseau, dal trafelato ligure, desideroso,a suo dire, di creare un mondo migliore! Altre seduzioni vennero promesse in vista del cimento delle urne: la riduzione dei parlamentari, il reddito di cittadinanza/pensione di cittadinanza, la lotta implicita alla disonestà politica. Fu così che nell’ultima consultazione elettorale tenutasi nel Paese, il Partito “fregiato dal massimo dell’indice siderale” (di solito attribuito a esercizi come ristoranti e hotel), ottenne dal voto la maggioranza relativa parlamentare. Una strana coppia, Lega-Movimento cinquestelle, si costituì al Governo dell’Italia. Intervenuta la frattura tra i vertici di Lega e M5s, gli italiani hanno potuto monitorare con incredulità e repulsione una totale rinnegazione dei princìpi affermati prima e dopo l’ascesa al potere: l’alleanza coi vituperati nemici, agli antipodi programmatici ed etici, diventa un ostacolo da scavalcare a pié pari, senza imbarazzo e rendiconto a coloro che avevano dato il consenso ai “diversamente onorevoli”; giallorossiperchéno?! Ora, non volendo essere indelicato e insensibile verso possibili simpatizzanti e seguaci dei pentastellati: ma quale credibilità, quale fiducia, quale onore possono essere accordati a costoro dalla faccia tanto mutevole, quanto spudorata? Come non porre loro la gogna degli inaffidabili, temibili e imbroglioni? La politica dovrebbe servire alla vita del cittadino, ed essere da questi rispettata; ma in un tal bordello si può essere solo apoti!

SOLO DIO

Solo Dio,che conosce l’anima umana primancora c’hessa possa ordire qualsiasi menzogna che l’affranchi, potrà o ha potuto condannare per l’eternità l’uomo Adolf Hitler per i fatti compiuti nella sua vita,contro la vita d’altri. Fatti che a noi osservatori annichiliti, costernati e inorriditi, suscitano ribrezzo, terrore, detestabilità e ripugnanza, al punto da poter dire

“la guerra alla razza ebrea,una delle più riuscite opere del Diavolo”!

Se immaginiamo d’incontrare un giorno il Diavolo per strada – come dicono i versi di una canzone di Mina Mazzini, siamo lontano dall’intuibile. Più probabilmente il Diavolo lo si può incontrare all’interno di ogni individuo che gli concederà ospitalità. Come? Con l’accordarsi nel fare l’azione che è propria del Diavolo, il Male.

Gli arcinoti accadimenti che hanno segnato macabramente la prima metà del secolo scorso, la “persecuzione agli ebrei” attuata da Adolf Hitler, conclamatasi con le deportazioni nei campi di concentramento e sterminio come quelli di Auschwitz e Dachau (solo due dei molti altri sparsi in Europa),culminata nell’olocausto dei juden, è certo una prova del male,

un male ravvisabile tanto nelle gesta di Adolf Hitler quanto in quelle di Josif Stalin – sotto il cui potentato, veniva fatto scoppiare il cranio ai bambini, o anche il male smisurato fatto da chi buttò sul Giappone la prima bomba atomica, il Presidente statunitense Harry S. Truman – per un accostamento di esempio.

Fino al 14 Maggio 1948, le genti semite non avevano una nazione; dunque,non ci fu il plausibile pretesto che scatena un conflitto tra gli stati.

Il 30 Gennaio 1939, nel discorso al Reichstag, Hitler espone le sue ossessive paure,l’avversione verso i semiti e il proposito di volerli cancellare dal pianeta: “Se il giudaismo della finanza internazionale,in Europa o altrove,riuscirà ancora una volta a gettare i popoli in una guerra mondiale,il risultato non sarà la bolscevizzazione della terra e la vittoria del giudaismo ma l’annientamento della razza ariana in Europa”.

Due cose assillavano infatti, il pensiero di Hitler: la capacità di gestione dell’economia e della finanza degli ebrei (causa del pauperismo della Germania dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale) e la contaminazione genetica del Volk teutonico – tuttavia, Hitler era nato in Austria.

Ma ecco il testo integrale del suo discorso dopo l’invasione della Polonia.

  [Come sempre, tentai di mediare, col metodo pacato di fare proposte per una revisione, una modifica di questa posizione intollerabile. È una bugia quando il mondo esterno dice che noi tentammo solamente di sostenere le nostre revisioni con le pressioni. Quindici anni prima del Partito Nazional Socialista esisteva l’opportunità di eseguire queste revisioni con risoluzioni pacifiche e comprensive. Di mia iniziativa ho, non una volta ma molte volte, fatto proposte per la revisione di queste condizioni intollerabili. Tutti queste proposte, come Voi sapete, sono state respinte, proposte per la limitazione degli armamenti e pure, se necessario, per il disarmo, proposte per la limitazione delle cause di guerra, proposte per l’eliminazione di certi metodi di guerra moderna. Voi conoscete le proposte che ho fatto per soddisfare la necessità di ripristinare la sovranità tedesca sui territori tedeschi. Voi conoscete i tentativi senza fine che feci per una chiarificazione pacifica e comprensiva del problema dell’Austria e più tardi del problema dei Sudeti, della Boemia e della Moravia. Fu tutto vano. È impossibile richiedere che una posizione ‘impossibile’ sia chiarita con una revisione pacifica e allo stesso tempo si rifiuti continuamente tale revisione pacifica. È anche impossibile dire che colui che intraprende l’esecuzione di queste revisioni da solo trasgredisca una legge, poiché il Diktat di Versailles non è legge per noi. Una firma ci fu estorta con pistole puntate alla nostra testa e con la minaccia della fame per milioni di persone. E poi questo documento, con la nostra firma ottenuta con la forza, fu dichiarato legge solenne. Nello stesso modo, ho tentato anche di risolvere il problema di Danzica, del Corridoio etc etc, proponendo una discussione pacifica. Che i problemi dovessero essere risolti era chiaro. È abbastanza comprensibile per noi che il tempo in cui il problema sarebbe stato risolto aveva poco interesse per le Potenze Occidentali. Ma quel tempo non è una questione indifferente per noi. Inoltre, non era e non poteva essere una questione indifferente per coloro che soffrono di più. Nei miei colloqui con gli statisti polacchi trattai le idee che Voi conoscete dal mio ultimo discorso al Reichstag. Nessuno potrebbe dire che questa fosse in qualsiasi modo una procedura inammissibile o una pressione indebita. Poi, alla fine, formulai naturalmente le proposte tedesche e ancora una volta devo ripetere che non c’è nulla di più modesto o leale di queste proposte. Mi piacerebbe dire questo al mondo. Io solo ero nella posizione per fare tali proposte, perciò so molto bene che nel farle mi misi contro milioni di tedeschi. Queste proposte sono state rifiutate. Non solo essi risposero prima con la mobilitazione, ma pure con aumentato terrore e pressione contro i nostri compatrioti tedeschi e con uno strangolamento lento della Libera Città di Danzica, economicamente, politicamente, e nelle recenti settimane con mezzi militari e di trasporto. La Polonia ha diretto i suoi attacchi contro la Libera Città di Danzica. Inoltre, la Polonia non era pronta a risolvere la questione del Corridoio in un modo ragionevole che sarebbe equo a entrambe le fazioni ed Essa non pensò di mantenere i suoi obblighi verso le minoranze. Devo qui affermare definitivamente una cosa; la Germania ha mantenuto questi obblighi; le minoranze che vivono in Germania non sono perseguitate. Nessun francese può alzarsi in piedi e dire che un qualunque francese che vive nel territorio della Saar è oppresso, è torturato o è privato dei suoi diritti. Nessuno può dire questo. Per quattro mesi ho guardato con calma gli sviluppi, sebbene non cessassi mai di dare avvertimenti. Negli ultimi giorni ho aumentato questi avvertimenti. Informai tre settimane fa l’Ambasciatore polacco che se Polonia avesse continuato a spedire a Danzica delle note in forma di ultimata, se la Polonia avesse continuato con i suoi metodi di oppressione contro i tedeschi e se sul versante polacco non si fosse posto fine alle misure doganali destinate a rovinare il commercio di Danzica, allora il Reich non sarebbe potuto rimanere inattivo. Non ebbi dubbi che le persone che volevano comparare la Germania di oggi con la vecchia Germania si stessero ingannando. Un tentativo fu fatto per giustificare l’oppressione dei tedeschi affermando che essi avevano commesso atti di provocazione. Non so in cosa potessero consistere queste provocazioni da parte di donne e bambini, se loro stessi sono maltrattati, in alcuni casi uccisi. Una cosa faccio sapere: che nessuna Grande Potenza può con onore sopportare passivamente e guardare tali eventi. Feci un ulteriore sforzo finale per accettare una proposta di mediazione da parte del Governo britannico. Loro proposero non che essi stessi conducessero le negoziazioni, ma piuttosto che la Polonia e la Germania entrassero in contatto diretto e ancora una volta proseguissero le negoziazioni. Devo dichiarare che accettai questa proposta e preparai una base per queste negoziazioni che vi sono note. Per due giorni interi sedetti col mio Governo e aspettai per vedere se era conveniente per il Governo polacco spedire un plenipotenziario oppure no. La notte scorsa loro non ci spedirono un plenipotenziario, ma invece ci informarono attraverso il loro Ambasciatore che stavano ancora considerando se e in che misura erano in nella posizione di andare incontro alle proposte britanniche. Il Governo polacco disse anche che avrebbe informato la Gran Bretagna della propria decisione. Deputati, se pazientemente il Governo tedesco e il suo Leader sopportassero tale trattamento, la Germania meriterebbe solamente di scomparire dal palcoscenico politico. Ma mi si giudica erroneamente se il mio amore per la pace e la mia pazienza sono confusi con la debolezza o la codardia. Io, perciò, la scorsa notte ho deciso e ho informato il Governo britannico che in queste circostanze non posso trovare più alcuna buona volontà da parte del Governo polacco per condurre negoziazioni serie con noi. Queste proposte di mediazione sono fallite perché nel frattempo, prima di tutto, venne come risposta l’improvvisa mobilitazione generale polacca, seguito da diverse atrocità polacche. Queste furono ripetute di nuovo la notte scorsa. Recentemente, in una sola notte ci furono ventuno incidenti di frontiera; la notte scorsa quattordici dei quale tre furono piuttosto seri. Io, perciò, mi sono risolto a parlare alla Polonia nella stessa lingua che la Polonia nei mesi passati ha usato con noi. Questo atteggiamento da parte del Reich non cambierà. Gli altri Stati europei capiscono in parte il nostro atteggiamento. Mi piacerebbe soprattutto qui ringraziare l’Italia che ci ha sostenuti in tutto, ma Voi comprenderete che per continuare questa lotta noi non intendiamo fare appello a un aiuto straniero. Noi eseguiremo questo compito da soli. Gli Stati neutrali ci hanno assicurato il mantenimento della loro neutralità, così come noi l’abbiamo garantita loro. Quando gli uomini di governo dell’Occidente dichiarano che questo concerne i loro interessi, posso solo rammaricarmi di quella dichiarazione. Non può per un momento farmi esitare nell’adempiere il mio dovere. Cosa si vuole in più? Li ho assicurati solennemente e lo ripeto, che noi non chiediamo nulla a questi Stati Occidentali e mai chiederemo qualcosa. Ho dichiarato che la frontiera tra Francia e Germania è definitiva. Ho offerto ripetutamente amicizia e, se necessario, la cooperazione più stretta alla Gran Bretagna, ma questo non può essere offerto da una sola parte. Deve trovare risposta dall’altro lato. La Germania non ha interessi in Occidente e il nostro muro occidentale sarà per tutti i tempi la frontiera del Reich a ovest. Inoltre, Noi non abbiamo nessuna mira di nessun genere laggiù per il futuro. Con questa assicurazione noi siamo in solenne onestà e finché altri non violeranno la loro neutralità noi avremo ogni cura di rispettarli. Sono particolarmente felice di potervi raccontare un evento. Voi sapete che la Russia e la Germania sono governate da due dottrine diverse. C’era solamente una questione che doveva essere chiarita. La Germania non ha alcuna intenzione di esportare la propria dottrina. Dato il fatto che la Russia sovietica non ha alcuna intenzione di esportare la sua dottrina in Germania, non vedo più ragione perché ci dovremmo ancora opporre l’un l’altro. Su entrambi i lati, noi siamo stati chiari su questo. Qualsiasi lotta tra i nostri popoli sarebbe solamente di vantaggio per altri. Noi, perciò, abbiamo deciso di concludere un patto che ripudia per sempre qualsiasi uso di violenza tra noi. Esso ci impone l’obbligo di consultarci su certe questioni Europee. Rende possibile per noi una cooperazione economica e soprattutto assicura che le potenze di entrambi questi Stati non siano sprecate l’una contro l’altra. Ogni tentativo dell’Occidente di provocare qualsiasi mutamento in questo, fallirà. Allo stesso tempo, mi piacerebbe qui dichiarare che questa decisione politica significa uno straordinario orientamento per il futuro che è definitivo. La Russia e la Germania lottarono l’una contro l’altra nella Guerra Mondiale. Ciò che poteva essere non accadrà una seconda volta. Anche a Mosca, questo patto fu salutato precisamente come Voi lo salutate. Posso solo confermare parola per parola il discorso del Commissario per gli Esteri russo, Molotov. Sono determinato a risolvere la questione di Danzica; la questione del Corridoio; e far vedere che un cambiamento è stato fatto nelle relazioni tra Germania e Polonia che assicurerà una coesistenza pacifica. In questo, sono risoluto a continuare a lottare fino a che o l’attuale Governo polacco sarà disposto ad eseguire questo cambiamento o finché un altro Governo polacco sarà pronto a farlo. Sono determinato a rimuovere dalle frontiere tedesche l’elemento di incertezza, l’atmosfera eterna di condizioni che assomigliano a una guerra civile. Mostrerò loro che a Oriente, sulla frontiera, esiste una pace precisamente simile a quella presente sulle altre nostre frontiere. In questo, prenderò le misure necessarie per far sì che essi non contraddicono le proposte già rese note nel Reichstag stesso al resto del mondo cioè che non guerreggerò contro donne e bambini. Ho ordinato alla mia aeronautica militare di limitarsi a attacchi su obiettivi militari. Se, comunque, il nemico pensa che potrà avere carta bianca da parte sua per combattere con altri metodi, riceverà una risposta che lo ammutolirà. Questa notte per la prima volta, dei soldati regolari polacchi spararono sul nostro territorio. Dalle 5:45 noi stiamo rispondendo al fuoco e da ora in poi alle bombe risponderemo con le bombe. Chiunque combatterà con gas velenosi sarà combattuto con gas velenosi. Chiunque violerà le regole di guerra può aspettarsi solamente che noi faremo lo stesso. Continuerò questa lotta, non importa contro chi, fino a che l’incolumità del Reich e i suoi diritti saranno assicurati. Da sei anni ormai, sto lavorando all’edificazione delle difese tedesche. Oltre 90 miliardi sono stati spesi in questo periodo per costruire queste forze di difesa. Esse ora sono le meglio equipaggiate soprattutto a paragone con quello che erano nel 1914. La mia fiducia in loro è incrollabile. Quando richiamai queste forze e quando, ora, chiedo il sacrificio del popolo tedesco e se necessario ogni sacrificio, avevo diritto di farlo, perché sono oggi assolutamente pronto, come lo ero in precedenza, a fare ogni sacrificio personale. Non sto chiedendo a alcun uomo tedesco più di ciò che ero personalmente pronto a fare in qualsiasi momento durante questi quattro anni. Non ci saranno fatiche per tedeschi alle quali io non mi sottoporrò. La mia vita intera appartiene d’ora innanzi più che mai al mio popolo. Sono da ora in poi il primo soldato del Reich tedesco. Ancora una volta indosso l’abito che è a me più sacro e caro. Non lo toglierò fino a che la vittoria sarà assicurata o non sopravvivrò alle conseguenze. Qualunque cosa dovesse accadermi nella lotta, il mio primo successore è il Camerata di Partito Göring; qualunque cosa dovesse accadere al Camerata di Partito Göring, il successore sarà il camerata di Partito Hess. Voi avrete l’obbligo di dare loro come Führer la stessa lealtà e obbedienza cieca che date a me. Se qualsiasi cosa accadesse al Camerata di Partito Hess, allora per legge il Senato sarà convocato e sceglierà dal suo interno il più degno – vale a dire il più coraggioso – successore. Come Socialista Nazionale e come soldato tedesco entro in questa lotta con cuore indomito. La mia intera vita non è stata se non una lunga lotta per il mio popolo, per la sua restaurazione e per la Germania. C’era solamente una parola d’ordine per quella lotta: fede in questo popolo. Solo una parola che non ho imparato mai: ovvero, resa. Se, comunque, qualcuno pensa che noi fronteggeremo dei tempi duri, gli direi di ricordare che una volta un Re di Prussia, con uno Stato ridicolmente piccolo, si oppose a una coalizione e in tre guerre finalmente uscì vincitore perché quello Stato aveva quel cuore indomito di cui noi abbiamo bisogno in questi tempi. Mi piacerebbe assicurare, perciò, al mondo intero che un altro Novembre 1918 non si ripeterà nella storia tedesca. Così come io sono pronto in qualunque momento a mettere in gioco la mia stessa vita – così che chiunque possa prenderla per il mio popolo e per la Germania – così chiedo lo stesso a tutti gli altri. Chiunque, comunque, pensi di potersi opporre a questo comando nazionale, non importa se direttamente o indirettamente, cadrà. Abbiamo nulla a che fare con i traditori. Noi siamo del tutto fedeli al nostro vecchio principio. È senza importanza se noi stessi viviamo, ma è essenziale che il nostro popolo viva, che la Germania viva. Il sacrificio che ci è richiesto non è più grande del sacrificio che molte generazioni hanno fatto. Se noi formiamo una comunità strettamente legata da voti, pronta a qualunque cosa, determinata a non arrendersi mai, allora la nostra volontà dominerà ogni fatica e difficoltà. E mi piacerebbe chiudere con la dichiarazione che feci una volta quando cominciai la lotta per il potere nel Reich. Dissi allora: “Se la nostra volontà è così forte che nessuna fatica e sofferenza può soggiogarla, allora la nostra volontà e la nostra potenza tedesca potranno prevalere”].

DAS LIED DER DEUTSCHEN

Joseph Haydn – data di composizione 1797

Inno russo – Aleksandr Vasil’evic Aleksandrov ,epoca di composizione: 1939.

Il 17 Gennaio 1945 l’Armata Rossa entrò a Varsavia, determinando la liberazione della Polonia – in realtà, era una successione patronale, come dirà la Istoria…

QUALCHE NOTIZIA SU PFIZER

I dati che seguono sono reali e inconfutabili, assunti da fonte certa.

Guardiamo con la dovuta attenzione cosa è PFIZER, l’industria farmaceutica che in questo momento storico,in questo fine 2020, è all’apice della scena internazionale per avere realizzato il vaccino contro il Coronavirus, e che ha già ottenuto ciechi consensi dall’ Europa e dall’Italia tramite i suoi Ministri – nonché anche da una cospicua parte del popolo che volge il suo animo dabbene al “farmaco miracoloso” che dovrebbe porre fine all’epidemia di proporzioni globali.

PFIZER è un’industria farmaceutica statunitense multinazionale con sede a New York (della quale ci sono stabilimenti anche in Italia e sede legale in Via Isonzo, a Latina); è la più grande società nel settore di ricerca, produzione e commercializzazione di farmaci al mondo.

Dagli annali di cronaca giudiziaria, risulta che nel 2009 PFIZER si è ammessa colpevole della più grande frode nella storia della sanità a motivo della commercializzazione illegale di suoi farmaci prodotti, tra i quali un analgesico, il Bextra (Valdecoxib), nascondendo i rischi letali di quei medicinali. Per questo, ricevette la più grande sanzione penale mai irrogata e pagò milioni di dollari per uscire dalla condanna.

La PFIZER è stata inoltre riconosciuta responsabile di aver condotto tests di farmaci estremamente pericolosi per la vita, sulle popolazioni in via di sviluppo e del terzo mondo; mentre agenti dell’azienda PFIZER sono stati indiziati di essere mandanti di omicidi di attivisti per i diritti civili, che tendevano a dimostrare l’opera disumana di PFIZER INC.

PFIZER fu anche condannata nel 1994, a rimborsare le vittime di valvole cardiache difettose di una sua controllata,la Bjork Shiley.

Nel 2005 Mc Kinnell, il CEO (l’amministratore delegato della PFIZER) viene citato dal Most Wanted Corporate Humans Rights Violators, come persona senza scrupoli e uno dei peggior trasgressori dei diritti civili antropici.

Questi sono i certi e gravi precedenti immorali e penali di chi sta rifornendo i paesi (con la complicità dei governanti di essi) di flaconi di sostanza vaccinale che a loro dire, li salverà dalla pandemia!

Quando vediamo i cortei armati con i militari dell’ Esercito Italiano che scortano il “tesoro” della succitata famigerata ditta d’oltreoceano, pensiamo ai “carri armati nostri”, ai quali dovremo affidare la sicurezza e la sopravvivenza dei nostri cari e personale, quale protezione da biechi criminali a vari livelli consociati!

Queste mie citazioni non devono indicarmi come uno che sciattona fanaticamente, stupidamente e inopinatamente la scienza e gli operatori della medicina, poiché ritengo che vi possano essere,al di fuori della cerchia infame, rilevabili ed eccellenti seguaci di Asclepio, e medicamenti in grado di apportare un bene all’umanità.

VACCINO PER VACCINI

Tutti gli accoliti d’idea omologata celebrano la odierna giornata – il 27 di questo comunque bellissimo Dicembre – come il “Vax Day”, il giorno in cui “l’Italia si risveglia” ,dice il Premier Conte; il giorno dei trionfatori dell’ “immunità di regime”. Dalle varie balconate massoniche deteriorate, ci si congratula con una “scienza peggiore”: quella cioè asservita all’affare sporco, quella pseudo scienza che non ha nulla a che spartire con la Scienza che illumina e migliora il cammino umano, non questa “scienza” che – molto verosimilmente – ammala per dare ad intendere di curare; un concatenamento diabolico,nel quale confluiscono amministratori di vari poteri, come quelli nazionali politici, come quello religioso, rappresentato dal Papa. A proposito, il buon Bergoglio è il “riformatore mancato”: difatti, dopo il recente avvedimento dei vertici della Chiesa Cattolica Apostolica Romana – in ritardo di oltre duemila anni – di un’enorme incongruità contenuta nel testo del Padrenostro, preghiera della quale l’ autore secondo il Nuovo Testamento è Cristo Gesù e dove contradditoriamente in un passo dice “Non c’indurre in tentazione” (la sintassi propone il rivolgimento all’ “artefice delle tentazioni”, come altri osservatori rilevarono in tempi precedenti la scoperta del Pontefice), avviene che nella liturgìa del Natale appena trascorso tutta la parte che doveva essere oggetto di modifica, è stata recitata, nella funzione celebrata proprio dal Papa (in Latino) tale e quale a quella indicata come da emendare con “Non ci abbandonare alla tentazione”! Qual è il senso? Non lascia sbigottiti anche questo particolare?! Non è mancata invece l’antifona di Francesco sulla ubbidienza ad adoperare il vaccino (tra i più insicuri e pericolosi, sia per la precipitevolezza,sia per la diffidenza che si meritano le aziende farmaceutiche, e i figuri che “caldamente” lo propongono ). La conclusione che se ne può trarre è che ci sia una “puzzolente fratellanza” tra poteri, laici e religiosi! Già, “Fratelli Tutti” ; ma i “coltelli” pur se nascosti, ci sono eccome, proditori per la mandria dei poveri “vaccini”,armi brandite da mascherati sacrileghi del Giusto Bene Superiore – del quale non abbiamo selfie, link e cattedrali ma solo inquiete tracce sulla nostra neve…

Marco Amleto Belelli, in arte il mago Otelma. Il “divino” – come egli si fa aggettivare, è un PAGLIACCIO PALESE, perciò non disturbano i suoi anatemi, le sue profezie,le sue orazioni, anche divertenti e stimolanti l’ilarità…

LE ICONE LA SANNO LUNGA

L’immagine prima,sopra, raffigura un celebre dipinto di Francesco Hayez,intitolato “IL BACIO” – creazione 1859.

L’altra raffigurazione è una fotografia e rappresenta due soggetti contemporanei, Chiara Ferragni e Federico Leonardo Lucia,nome di battaglia,Fedez.

L’ atto è lo stesso: quello potenzialmente sublime dello scambio d’amore tridimensionale, organolettico,tra due entità, giurato, struggente, indefinibile e infinibile; tutto questo è nell’ “icona” di Hayez!

Dalla seconda icona, trasuda invece,qualcosa di differente, di malato, esibizionistico, viziato, di volgare, umiliante in duplice senso: che umilia il sentimento di cui l’altra immagine, e come se volesse umiliare di tracotanza l’osservatore. Questi sguatteri del bacio farebbero appassire i cactus per la povertà d’acqua vivificante che viene suggerita (in termini triviali, verrebbe metaforizzata la caduta di un attributo maschile)!

Potere evocante delle icone!

OBSERVATIONIS [sul blog di Marcello Veneziani]

Da un post di M.V.

“IL MISTERO DI FRANCO BATTIATO.

Il mistero di Franco Battiato Ma in quale altro mondo è andato ad abitare Franco Battiato? Di lui non si sa più nulla da anni, ha intrapreso un viaggio in quel paese che gli somiglia tanto, per citare una sua canzone con le parole di Manlio Sgalambro che fanno il verso a Baudelaire. Dopo un paio d’incidenti è entrato in un misterioso nascondiglio, una specie di penombra sacra, forse di oscuramento della mente, che la pietà dei suoi cari proteggono da ogni sguardo curioso. Anche Aldo Nove, che gli ha dedicato ora una bella biografia che è poi un atto d’amore (Franco Battiato, Sperling & Kupfer), pare reticente sul passaggio all’ombra di Battiato, per rispettare il suo silenzio, per non oltraggiare la sua solitudine. O forse neanche lui sa davvero cosa sia successo. Non è la morbosità di sapere che ci spinge a scrivere di Battiato, ora 75enne: ma è per rendere onore a un cantautore d’eccezione, “un essere speciale”; una voce davvero unica, diversa, nel panorama della canzone. E non sto parlando solo di gusti musicali ma di una rarità assoluta: quello di Battiato è un canto spirituale. So quante ironie ha destato il suo linguaggio e la sua buffa stravaganza, a cominciare dai suoi conterranei, da Fiorello che ne fece gustose parodie all’antico re della tv, Pippo Baudo. Tre cannoni siciliani, anzi catanesi, di provincia. Ma l’aura delle sue canzoni, il tono della sua voce, l’atmosfera della sua musica, hanno un fascino evocativo, luminoso e arcano, che ti portano in un altrove. Sono esperienze spirituali, alcune si cimentano col mondo reale, con gli amori, la vita, il proprio tempo, i sentimenti e perfino la rabbia e lo sdegno; ma si avverte anche in quelle canzoni una presa di distanza, un passo diverso, come un respiro di altri mondi. A dividere e congiungere il sacro e il profano c’è in Battiato la sottile linea dell’ironia, che si fa talvolta auto-ironia, e stempera il tono ieratico nel tono ludico, si fa beffe dell’avida frenesia e ignoranza dei contemporanei. Sappiamo il retroterra di Battiato: René Guénon e Gurdjieff, i sufi, i dervisci. C’è un suo libretto, Il silenzio e l’ascolto (Castelvecchi), in cui conversa con Raimon Panikkar, Alejandro Jodorowsky, Gabriele Mandel e Claudio Rocchi. Ma altre pubblicazioni recano la sua impronta e accompagnano insieme alla sua pittura, come ali leggere, il suo cammino musicale. Tra i mondi che abita Battiato c’è pure quello magico della sua Sicilia. Fu proprio il filo della nostalgia per l’infanzia che mi fece conoscere Battiato. Lo seguivo da anni, avevo pubblicato come editoriale su l’Italia settimanale il testo di Povera Patria. Ma fu la sua lettura di un mio libro dedicato alla nostalgia dell’infanzia che mi avvicinò a lui. Venne a presentarlo a Roma insieme a Giorgio Albertazzi e Pupi Avati. Arrivò per ultimo, in volo da Catania, e appena finì il suo intervento riprese il volo. Come se avesse parcheggiato l’aereo ancora rombante fuori dalla sala… Ritrovai poi consonanze d’infanzia e ricordi di controre d’estate al sud nel suo film autobiografico Perdutoamor. Difficile dire a quale canzone di Battiato si è più legati… Il centro di gravità permanente, Il vuoto, L’ombra della luce, l’Oceano di silenzio, Lode all’Inviolato, Pasqua etiope, E ti vengo a cercare, Le nostre anime, l’incanto multiplo dei Fleurs… E la più bella canzone d’amore che io conosca, La Cura, che commuove alle lacrime Aldo Nove, e non solo lui. Poi le voci straordinarie che a lui si accompagnano, di Giuni Russo, di Alice, di Antonella Ruggero. Se Lucio Battisti esprime l’incanto perenne dell’adolescenza e Mina evoca la potenza struggente degli amori sfioriti, Franco Battiato canta la grazia dell’altrove, in una visione oltre la vita. “Via via via da queste sponde/ portami lontano sulle onde”. Mi pento di aver ironizzato anni fa su un suo intervento sconcertante in tv dalla Gruber nella sua breve parabola di assessore alla cultura della regione siciliana; un dialogo dada, per non dire demenziale, con pause e malintesi imbarazzanti che forse era la spia di uno stato mentale che stava alterandosi. Il suo impegno in politica fu un errore e non perché abbia scelto quel versante. La via dei canti di Battiato è al di là della destra o della sinistra, e succedanei. A spiegare la sparizione di Battiato ci soccorre Sgalambro che scriveva in Teoria della Sicilia, premessa al libretto dell’opera di Battiato Il cavaliere dell’intelletto: “La volontà di sparire è l’essenza esoterica della Sicilia. Poiché ogni isolano non avrebbe voluto nascere, egli vive come chi non vorrebbe vivere; la storia gli passa accanto con i suoi odiosi rumori”. La notazione di Sgalambro forse non vale per tutti i siciliani, in cui la tendenza a sparire gareggia con la tendenza teatrale a ostentare, anche il dolore e la magnificenza. Ma certo vale per lui e per Battiato. Forse fu quella la molla del loro incontro tra siciliani “a latere”. Un cantautore che frequentava altri orienti, in sintonia col mistico coautore Giusto Pio, s’incontra col filosofo più nichilista ed empio dei nostri tempi. “Mi capitò tra i piedi Battiato – raccontava Sgalambro da Lentini – ed è stato uno di quegli incontri che ti portano fuori strada”. Me li ricordo insieme a cena dopo un suo strepitoso concerto a Segesta. Erano le tre di notte, eravamo sul mare a San Vito Lo Capo, ero a tavola di fronte a lui e Sgalambro che fingevano di mangiare, entrambi con lenti nere e silenzi tombali. Alle tre di notte. Di recente è arrivato dal suo iperuranio un corpo celeste in forma di canzone, dal titolo evocativo e l’atmosfera struggente, Torneremo ancora, che allude all’Eterno ritorno, alla reincarnazione, al tempo circolare e alla potenza evocativa del tornare. Ritorni presto l’era del Cinghiale Bianco. MV, La Verità 18 novembre 2020

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Marcello Veneziani posta sulla piattaforma WordPress. Seguo il suo blog,poiché teoricamente tutti quelli che propongono le loro idee, il loro pensare, sono ascoltabili e valutabili. Lo scambio di opinioni e idee è il motivo vettore della mia recensione e della condivisione di un suo interessante articolo; leggendo a volte i suoi posts,mi trovo spesso d’accordo con le sue vedute. Ma una cosa mi irrita non poco (uso di litote): lo spazio adibito ai commenti, stimola a vergare qualche parola a seguito di un argomento proposto. E così, osservo che una glossa su un post di Marcello Veneziani diviene svanita nel nulla, “desaparecido” direbbero in certe società. Invece di commenti ne vengono mostrati alcuni! Allora, è lecito domandarsi se vi sia una selezione di qualche tipo a monte; oppure, un’impostazione che andrebbe ad ogni modo rivista da Veneziani; e qualora il blogger Marcello Veneziani non avesse interesse ai commenti sui suoi articoli, può escludere gli stessi dall’opzione; una risoluzione senz’altro più consona e rispettosa, per i suoi lettori e followers!

GRANDE RISALTO

Grande risalto sta avendo la notizia che la multinazionale farmaceutica Pfizer ha in lavorazione un vaccino per il Coronavirus. Premesso che il concetto vaccinale non ha caratteristiche di terapia ma di immunizzazione, quest’ultima viene prevista con un margine di attività  – intuibilmente enfatizzato – pari al 90%  e un ambiente di conservazione a – 80 °C. La poca o nulla credibilità per il “ritrovato” (che sta però facendo danzare le borse al rialzo) è sostenuta da più di una ragione: nel 1981 l’HIV o AIDS che chiamare si dica, veniva ad essere individuato nell’umano. Ebbene, dopo essere trascorsi  39 anni, ad oggi NON ESISTE UN  VACCINO in grado di opporsi alla trasmissione! L’impennata della ricerca ebbe tuttavia, enormi vantaggi per la ricerca scientifica,che naturalmente, postulava (e postula) fondi economici. La stessa cosa sta avvenendo ora con il miraggio di un vaccino di scampo che non potrà essere veramente baluardo. Anche nella Russia di Vladimir Putin,proprio lui sosteneva di detenere “un vaccino contro il Covid – 19”! L’ aumento della difesa immunitaria individuale sulla quale con leggerezza estrema e colpevole si pretende di intervenire col vaccino, non è altro che stolida e immorale favola: creduta e fatta credere! Il vaccino immunitario, cioè “Similia Similibus” nella lingua latina, in sostanza introduce per ordinazione prodotta artificialmente, deliberatamente in un organismo, una patologia,la quale  “ammalando”, vuole indurre anticorpi in un  soggetto, prevenendo l’affezione naturale. Tale processo nell’organismo non ha certezza di successo! Mentre gli effetti del tentativo, causa numerose volte, un evento peggiore del morbo stesso,determinando l’exitus dell’individuo! Per questo motivo, io non mi farò inoculare nulla che trasgredisca il naturale procedere della mia biotica! Con buona pace del consesso OMS,dell’ISS, degli Speranza, degli Arcuri, dei Conti! In primo luogo,perché sicuramente tutti costoro non sono guidati da un vero sentimento solidale; poi, l’anamnesi ci presenta un’orda di INCAPACI la cui abilità è solo quella di arrembare per depredare.

Brunello Cucinelli: “Forse abbiamo perso l’armonìa che equilibrava il dare e l’avere nei rapporti tra noi e il Creato, e abbiamo iniziato a consumarlo”.

Il passo tranciante successivo sarà quello di lasciare scassinare la porta del proprio DNA.

MICROSCOPIO & TELESCOPIO

Nella fantasia perversa dei governanti di ogni tempo, c’è sempre stata – e c’è sempre – un’ “arma segreta” con la quale un despota più lealmente dichiarato, o un democraticissimo presidente più subdolamente paludato, accarezza un ignobile progetto di grande conquista con mezzi inconfessabili.

Sarebbe stupido definirsi “negazionista” con l’evidenza che ammala e uccide;

ma obiettore, si!

La fiducia in chi si trucida per arrivare a detenere un potere per la dominazione delle genti, è e deve essere necessariamente pari a zero!

Nei secoli, l’umanità ha provato sulla propria pelle pestilenze,epidemie e decimazioni rovinose. Ma il virus chiamato Covid19 è un’altra cosa, deve essere considerato un caso a parte, sia per la sua enormità di espansione sul pianeta,sia per l’impotenza, dopo molti mesi, di avere una risposta che potesse contrastare la malattia e il suo esito mortale.

Forse è arrivato il momento di domandarsi se nel flagello di proporzioni mondiali incontenibili, possa esserci l’azione criminosa, l’effetto di un’arma biologica – sfuggita fors’ anche, al controllo dei suoi artefici, oppure essere proprio di questi artefici, il piano di sterminio di gran parte delle popolazioni della terra (un motivo potrebbe risiedere in una più facile gestione di un’umanità dimezzata e in ginocchio, da utilizzare come cavie da laboratorio o come esseri inferiori usati in svariati casi).

Sono queste, strambe congetture? Traveggole concettuali? Tutte le osservazioni precorritrici sono catalogabili come fantasie, ipotesi; ma quanto è già avvenuto nella storia, remota e recente,non è cogitazione visionaria:

ad esempio le decisioni prese dalle “piramidi” – i vertici che si possono rappresentare in un’immagine simbolica come una “cupola” – hanno già cambiato molte cose nel quotidiano dell’umano quiescente e domato;

sono quelle che hanno definito fuori legge il mercurio nei termometri,con la scusa dell’inquinamento – come se il mercurio si riversasse nelle strade a mò di un’inondazione! Sono gli stessi organizer che stanno rendendo la cannabis (la quale modifica il funzionamento dei sistemi neurotrasmettitoriali,con distorsioni della percezione del tempo e derealizzazione,tra altri suoi effetti neurologici) alla stregua di una “cura” – negli USA 11 stati l’hanno già adottata come terapeutica!

Così per l’eternit che ci avvelena, mentre i pesticidi per le colture hanno tollerabilità d’uso legalizzata;

così per i medicamenti che producono anomalie genetiche neonatali ma che tanto lucro apportano alle casse delle industrie farmaceutiche malfattrici;

poi, altre decisioni unilaterali somministrate a forza, pseudo innovazioni come il DTT, e le altre tecnologie che fanno solo il gioco del tenere bordone agli speculatori compari di “cupola”, fino all’ultima “trovata” dell’indiziato criminale numero uno, Elon Musk, che dopo aver persuaso i suoi ascoltatori a comprare lanciafiamme, pantaloncini e tavole da surf, oltre alle altre note sue attività nel campo bioelettronico, automobilistico e spaziale, si è dato anche al mercato dei liquori, con il lancio della sua “Teslaquila”, una tequila venduta a 250 Dollari la bottiglia!

Quel che è tragicamente buffo ed esiziale, è il sostegno del popolo inerme, vittima/carnefice di sé stesso: perché “ci stà”, perché beve “tequila”,perché segue senza crear bombe – metaforiche e all’uopo,reali – perché presta ascolto ai numi tutelari che attenzionano dei banchi di nebbia, gli asinelli; perché obbedisce al “distanziamento sociale” senza sapersi distanziare dai portatori di lebbra!

C’è paura per la salute che si sta perdendo ma non si nota quel che lentamente ammorba l’esistenza.

Sinceramente, il mio animo è rivolto a ben altro! E so con chiarezza come nessuna “predica” potrà raggiungere il cuore del dramma, scongiurandolo. Tuttavia, chi, intravvedendo un delitto non ne fà menzione,se ne rende complice.

La potenza dell’Indice può rivoltare il terreno come il vomere…

Foto di Giosue Marigliano

DPCM EDITTI SENZA SENSO

Se il tizio raffigurato qui sopra (accanto a Mr. Bean schifato), quello che emana e firma i DPCM, assieme ai suoi collaboratori – scelti nel mazzo – anziché dare a intendere di avere tanto a cuore la salute dei cittadini italiani riuscendo soltanto a procurare a questi, limitazioni risibili,in quanto, risultanti del tutto strampalate e insensate – come il “coprifuoco” che pretende a una certa ora, il virus esca in libertà, perciò nessuno circoli per strada; il costume che prediligo è che la notte sia dedita al riposo e allintimità della casa;ma questa è altra cosa, (costume,appunto),se veramente Giuseppe Conte e TUTTI i suoi compari di collettore, tendesse a muoversi a favore dei suoi amministrati,la macchina governativa funzionerebbe a vantaggio del Paese; ad esempio,se un cittadino ha necessità di un medicinale,recandosi in una farmacia troverebbe il farmaco,senza sistematici ritardi e disagi! Si capisce perché gli speziali riempiano i loro banchi di pillole contraccettive, condom e altre cosucce:perché tirano le vendite. Ma una sana direzione statale, non permetterebbe lo sconcio di trovare Zigulì non accanto a qualcosa di più “importante”! Altro che videate,altro che bonus in quantità,altro che Reddito di cittadinanza per lavativi e sfaticati, altro che monopattini. Non è ingratitudine,non è irreverenza; del resto,nel decadentismo fraseologico ampiamente consentito, c’è ben di più; e se uno squallido “influecer” sale agli onori della cronaca politica con pretese di esemplarità, è di diritto un’esternazione spassionata di un cittadino stracco di commedie invereconde!

La chiave di tutto il pandemonio è a Wuhan, Cina, quel paese col quale l’Italia ha orgogliosamente stretto un “sodalizio” (la Via della seta)…

SI FOREVER

Quanno ca me strujio p’ ‘o munno sano ca nun tène ‘na nutarella sola ‘e sole, tu dint’ e penziere sì ‘nu cuncierto chino chino ca sona ‘e paraviso forever

(MAS, musica di Pino Daniele)